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Recensione: “Q*Pid” di Xavier Mayne

Buondì, Fenici, oggi Lucia ci parla di “Q*Pid” di Xavier Mayne

Il programma di un computer può comprendere l’amore meglio del cuore umano?

Archer, l’intelligenza artificiale del servizio di incontri online Q*pid, è consapevole che gli esseri umani non prendono sempre le decisioni migliori, e per questo motivo comincia a prenderne di bizzarre al posto loro.

Fox Kincade è l’ultimo scapolo superstite nel suo gruppo di amici ed è al settimo cielo quando scopre di avere un nuovo match sulla sua app di incontri Q*pid: quel match, secondo l’avanzata stregoneria di Archer, dovrebbe essere l’amore della sua vita. Si aspettava una donna, ma si ritrova abbinato a Drew Larsen, un timido dottorando dall’aria un po’ nerd, che come lui ha cominciato a perdere le speranze in amore.

Drew e Fox hanno poco in comune, a parte il fatto di essere entrambi etero. O così hanno sempre creduto. Tuttavia, mentre imparano a conoscersi, si rendono conto che Archer potrebbe aver avuto l’idea giusta. Il loro percorso non è facile: hanno bisogno di lasciarsi alle spalle l’immagine che hanno sempre avuto di loro stessi e del vero amore, ma con l’aiuto di Archer – e di alcuni amici che sono rimasti loro fedeli durante gli alti e bassi di quella nuova relazione – forse troveranno il modo di intrufolarsi l’uno nel cuore dell’altro.

Perché aveva mandato un messaggio a quel tizio? Perché aveva mandato un messaggio a un uomo? Che cazzo ti è saltato in mente? E se fosse un serial killer? E se ricevere il suo messaggio sul sito di incontri lo avesse offeso a tal punto da spingerlo a diventare un serial killer? Certo, era un’idea ridicola, visto che non avrebbe potuto definirsi un vero serial killer finché non avesse ucciso qualcun altro a parte lui. Quindi sarebbe stato un assassino comune fin quando non gli fosse sorto il dubbio che forse la signora Schwartzmann aveva sentito qualcosa che poteva incastrarlo, e allora avrebbe dovuto uccidere anche lei. Drew rifletté sulla questione. No, se fosse andata così sarebbe stato un pluriomicida, non un serial killer, vero? Un serial killer uccideva su più larga scala, a distanza di qualche giorno o almeno di una settimana. Valeva comunque se le vittime non avevano niente in comune? Non era tipo un requisito fondamentale nella definizione di un serial killer? Era una domanda da porre a Dictionary.com o Wikipedia? I suoi piedi si fermarono. Era per questo che si cimentava nella sua camminata di disappunto. Per evitare di assillarsi inutilmente per cose stupide. Fece avanti e indietro per altri cinque minuti. Nella stanza risuonò un secondo trillo, che gli ricordava che il messaggio che non avrebbe mai dovuto inviare era stato letto dalla persona di cui non avrebbe mai dovuto conoscere l’esistenza. 

Drew e Fox hanno una sola cosa in comune, il desiderio di trovare al più presto la donna della loro vita e per questo, si servono da tempo di un servizio di incontri online, il Q*pid, che gli ha procurato innumerevoli appuntamenti con donne belle ed interessanti che però si sono rivelate sempre quelle sbagliate. Ma ora al Q*pid c’è una novità, è appena entrato in funzione Archer, un nuovo incredibile computer che dopo aver ricevuto il permesso di analizzare ogni tuo profilo social ed ogni tua attività su internet riesce ad avere di te un analisi così completa da arrivare a conoscerti forse meglio di te stesso, e darti ciò che davvero desideri senza magari saperlo; in fondo, quando ti presenti o prepari un tuo profilo, ometti sempre qualcosa o tieni nascosta una parte di te, menti senza nemmeno saperlo ed è partendo da questo presupposto che Veera ha creato la sua nuova IA. Tutto sembra procedere bene, fino a quando Archer per un banale fraintendimento non ignora per qualche ora il Parametro Tre che riguarda un dato molto importante, le preferenze di sesso dettate dal cliente e Drew e Fox si trovano sul telefono un abbinamento che ha la probabilità di diventare una relazione seria del 99,5%, una cosa più unica che rara. Con sgomento di entrambi, sui loro cellulari non appare la foto di una bella ragazza ma quella di un uomo che secondo il computer è la realizzazione di ogni loro desiderio. Per entrambi il primo pensiero è cancellare quell’assurdo messaggio, eppure nessuno dei due riesce a farlo. Quella percentuale così alta è per Fox, che analizza ogni appuntamento calcolando numeri e possibilità di riuscita, incomprensibile; mentre a Drew l’idea che al mondo ci sia una persona che sembra così assolutamente compatibile con lui suggerisce la possibilità che forse Fox potrebbe diventare un amico, qualcuno con cui poter parlare di questo incredibile errore fatto dal computer e riderci su, e allora perché non vedersi per un caffè e conoscersi? Sembra semplice, ma cosa succede quando ti rendi conto che parlare con un perfetto sconosciuto di fa ridere e stare bene, e che non riesci a dimenticarti di lui?

Questo è sicuramente uno dei romanzi più originali che abbia letto ultimamente, ne ho amato sia i protagonisti che i personaggi secondari, che ho trovato davvero eccellenti. La signora Schwartzmann, la vicina di Drew, è una deliziosa anziana molto sola che ha praticamente adottato il nostro dottorando, e che si rivela una donna estremamente moderna nonostante l’età, pronta ad accettare il fatto che l’anima gemella di Drew possa essere un uomo molto prima di lui, e i suoi commenti sono davvero divertenti. Anche Fox ha un amico delizioso, Chad, un uomo che sembra vivere di riflesso le sue avventure e che, pur avendolo visto avere innumerevoli avventure con donne bellissime, lo sprona in continuazione ad analizzare il suo rapporto con Drew, esortandolo a non escludere nessuna possibilità, ricordandogli che la stessa cosa era più o meno successa anche a una coppia di suoi amici. Ho amato moltissimo il suo modo di fare, il suo esortarlo a essere felice senza avere nessun pregiudizio, ricordandogli in continuazione che lui sarebbe stato suo amico in ogni caso, e disposto a fargli da testimone. Ma se Drew a un certo punto è disposto a riconoscere che stare con Fox lo rende felice come nessuna ragazza è mai riuscita a fare, per il giovane Kincade arrendersi è molto più difficile, e in questo ho trovato l’autore molto bravo nella lentezza con cui fa procedere il loro rapporto.

La loro è la storia di un’amicizia nata per caso, che, incontro dopo incontro, appuntamento dopo appuntamento, si trasforma in una storia dolcissima che procede con molta cautela. Ho trovato la parte romantica molto bella, così come i loro approcci fisici; sono delicati e si prendono tempo, del resto è un cambiamento estremamente forte quello che compiono durante la storia. Unica nota discordante, secondo me, è quella loro incredibile resistenza nel non volersi riconoscere gay, quando in realtà tutto sembra propendere per una bisessualità latente in entrambi… in fondo hanno avuto tranquilli e appaganti rapporti con innumerevoli donne, ma, nonostante qualche accenno, non si fa mai questa ipotesi ben più verosimile e che secondo me avrebbe reso il tutto ben più semplice e credibile.

Non conoscevo quest’autore ma il suo modo di scrivere mi piace, ho apprezzato l’ironia dei dialoghi e la caratterizzazione dei personaggi, così come ne ho amato l’originalità. Nonostante alcune perplessità ho trovato questo libro una lettura davvero molto piacevole, a tratti divertente, e spero di avere l’occasione di leggere altri suoi scritti e magari conoscere qualcun’altra strana combinazione creata dall’impareggiabile “Archer”.

 

 

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