Recensione: Qualcosa di proibito di Suzanne Enoch

Lady Sarala è davvero una visione, una dea dall’aspetto esotico con lunghi capelli neri che incorniciano il bel volto illuminato da un paio di irresistibili occhi verdi. E l’aria intorno a lei profuma di cannella. Cosa ci fa quell’essere soprannaturale in mezzo a una lussuosa sala da ballo londinese? Lord Charlemagne Griffin, nobile spregiudicato, cede alla tentazione di corteggiarla, convinto che quella splendida fanciulla non potrà resistere al suo fascino. Ciò che Charlemagne non ha messo in conto è che Sarala, cresciuta nelle colonie indiane, è non solo indipendente e determinata, ma anche dotata di una lingua tagliente come una spada. Una schermaglia che ben presto si tinge di incontenibile desiderio…

Una nave piena di pregiata seta cinese e una trattativa per comprarla, Charle, ormai, aveva l’affare in pugno, pronto a portare quel carico nei suoi magazzini e a rivenderlo al miglior acquirente, ma non aveva calcolato la sua nuova conoscenza Sarala.

Sarala è una giovane donna che da poco si è trasferita nella tetra Londra con i suoi genitori dall’India. A Delhi ha sempre aiutato il padre negli affari ed è sempre stata furba e abile, sa riconoscere subito un buon affare e sa tirare fuori sempre il miglior prezzo. Da quando, però, è arrivata a Londra purtroppo si è dovuta ridimensionare molto, sua madre vuole che diventi una signora inglese e questo comporta: niente affari, tanti the, pettegolezzi e, soprattutto, matrimonio! Cosa, che a lei, non va per niente giù perché le ritiene noiose frivolezze e in più si porta sulle spalle un segreto che non ha mai svelato a nessuno. A un ballo, però, incontra Charle che considerandola alla stregua delle altre donnicciole, gli rivela del suo prossimo affare.

La giovane che ancora, segretamente alla madre, aiuta il proprio padre negli affari gli ruba la seta da sotto il naso andando all’appuntamento un’ora prima del Lord.

Ovviamente, dato che è l’uomo d’affari più bravo di Londra, si sente sbeffeggiato e ha intenzione di riprendersi il suo carico con tutte le armi a sua disposizione.

Si sente, però, anche attratto da questa giovane donna, dal suo carattere forte, tenace, affarista, dall’intelletto acuto e, senza nemmeno rendersene conto, se ne ritrova innamorato ma purtroppo non sarà facile conquistare il suo cuore, non basteranno dei baci infuocati e dei rubini.

Inoltre non si dovrà preoccupare solo di conquistarla ma da oltre oceano arriveranno degli spadaccini cinesi da affrontare, un capitano da salvare, visite a un museo, decapitazioni, uomini pazzi, bugie, passaggi segreti e… basta sto dicendo troppo!

Fenici, questo è un libro davvero bello che dà alle donne dell’epoca un certo riscatto dalla solita routine di donne dedite solo alle frivolezze. Come sempre l’autrice ci abitua a donne dal carattere forte tenaci al pari di un uomo. Mi è piaciuto molto il fatto che ha dato varie sfaccettature al carattere di lei: dalla donna d’affari a studiosa di storia romana che sa quello che vuole e non si lasci incantare dal primo uomo che le passa davanti, anche se bello come il sole. Andate a comprarlo e a leggerlo e non ve ne pentirete!