Recensione: “Quando cade la neve” di Patrisha Mar
Penelope adora il suo negozio di souvenir e ci tiene ad aiutare il prossimo quando può. Matteo è un bad boy perseguitato dagli strozzini, il cui passato lo ha portato a odiare tutto e tutti. Cosa accadrà al cuore della dolce Penelope quando Matteo inizierà a giocare con lei? Riuscirà a proteggersi? Enea, il fratello di Penelope, è un professore universitario tutto d’un pezzo. Diana è una pittrice romantica e sognatrice in cerca del proprio posto nel mondo. Si conoscono da tanto tempo, ma forse qualcosa potrebbe cambiare, complice la magia del Natale. Se non fosse che Enea ha una vita che lo aspetta dall’altra parte dell’oceano. Quattro personaggi, due storie d’amore nello scenario della splendida Val di Fassa per un romanzo che vi scalderà l’anima.
Bentrovate Fenici, quest’oggi passeggeremo per le strade innevate della cittadina di Moena, in Val di Fassa.
Il Natale si avvicina, cogliamo quindi l’occasione di fare qualche acquisto molto originale nel negozio di Penelope. Qui troveremo oggetti in decoupage, statuine di resina, decorazioni in vetro e qualche altra mirabile opera d’arte, realizzata per l’occasione dalla sua collaboratrice, Diana, che da sempre è anche la sua migliore amica.
Ma oggi purtroppo non c’è aria di festa: uno dei loro più cari amici, Carletto, proprietario del pub davanti al loro negozio, è venuto a mancare. La vecchiaia se l’è portato via, ma, al suo posto, il vento ha portato una novità: il nipote Matteo. Un ragazzo ombroso e scontroso, pieno di deprecabili segreti. Tra Matteo e Penelope c’è un rapido sguardo durante il funerale di Carletto e scocca subito la scintilla. Sarà un amore contrastato, perché lui sa di essere sbagliato per lei, che per tutti è un angelo misericordioso.
Intanto, dopo molti anni di lontananza, Diana si trova di nuovo a confronto con Enea, il fratello di Penelope, il quale vive ora in America lavorando come professore in una prestigiosa università. In passato, dopo aver lasciato il suo ex fidanzato sull’altare, Diana, aiutata proprio da Enea, si rese conto che la vita che faceva non la soddisfaceva, che voleva di più, che voleva essere davvero sé stessa. Decise quindi di cambiare la sua vita, nonostante le proteste della sua famiglia, e divenne un’artista. Si rese anche conto di una cosa che la sconvolse: era innamorata di Enea Torrente, il fratello della sua migliore amica. Capendo però di non aver nessuna possibilità, tenne per sé i suoi sentimenti, lasciando che lui affrontasse il suo destino negli Stati Uniti.
Enea decide di prendere questa strada per sfuggire al mito di suo padre, anch’esso professore universitario e luminare del suo campo. Non reggendo psicologicamente la pressione data dallo spessore del genitore, sceglie la strada dell’espatrio, trovando all’estero una sua dimensione e una sua tranquillità. Enea, però, non riesce a trovare una sua pace interiore a livello sentimentale. Le sue relazioni non durano molto e ogni volta si ritrova al punto di partenza.
Tornando a Moena si renderà conto del motivo: lui ha sempre amato Diana, ma non si è mai reso conto della cosa. Ora invece i due, superati i primi ostacoli, sono liberi d’amarsi.
Per Penelope, che non si era mai concessa la possibilità di avere una relazione sentimentale, non è semplice avere a che fare con una persona come Matteo. Dopo diversi approcci falliti, i due giovani riescono a trovare un punto d’incontro. Matteo, con un passato di violenze e soprusi alle spalle, faticherà a fidarsi di lei, ma la ragazza saprà conquistarlo con la sua bontà d’animo, facendogli capire che anche per lui, un senza famiglia riconosciuto solo negli ultimi giorni della vita di suo nonno, c’è ancora la speranza di avere una vita normale.
Penelope lo trova una sera abbandonato in un vicolo, vittima di un pestaggio, lo porta a casa e da là Matteo comincia a confessarle la verità, narrandole del suo passato e dei guai in cui si era cacciato, legandosi a lei indissolubilmente.
Alle spalle delle due coppie la famiglia Torrente, un caldo nido nel quale tutti fanno ritorno.
Una vera storia di Natale, nella quale la speranza, la carità, la generosità e l’amore regnano incontrastati. Una fiaba piena di sentimento, che vuole ricordare che una speranza può sempre esserci per ognuno di noi. I sentimenti , i desideri, le paure e le speranze dei protagonisti, diventano i nostri. Resta impossibile non immedesimarsi con loro, vivendo appieno le loro vite.
Mi hanno commosso nel profondo soprattutto il momento in cui Matteo ebbe il suo estremo punto di rottura, sciogliendosi in lacrime, durante la lettura della lettera del nonno, e la tenerezza della fiaba che si realizza nella vita sentimentale di Diana, che per anni ha potuto solo dipingere il volto del suo Enea, senza mai osare avvicinarsi a lui. Non sono riuscita a smettere di leggere, sino all’ultima pagina, e anche allora, contemplando la parola fine, ho continuato a fissare le pagine, scorrendole, come ringraziando un buon amico per il viaggio appena concluso insieme. Perché leggere un libro che ti entra nel cuore è proprio questo: trovare un buon amico dal quale poi è difficile e doloroso separarsi.
Qui è Cassandra Gold che conclude, grazie dell’attenzione mie Fenici e alla prossima puntata.