Recensione: “Quasi tenebra – La confraternita del pugnale nero vol. 2” di J. R. Ward
Nella città di Caldwell ci sono uomini che hanno sacrificato il cuore e l’anima a un’entità malvagia, l’Omega. In cambio hanno ottenuto l’eterna giovinezza e una missione: sterminare tutti i vampiri che da secoli popolano la città. Per difendersi dalla voglia di morte dei lesser, i vampiri più forti e coraggiosi si sono riuniti nella Confraternita del Pugnale Nero. Mary ha trent’anni, è umana e non sa nulla della guerra che insanguina Caldwell. Non sa nemmeno che Rhage, occhi verdi, corpo perfetto, è uno di quei vampiri guerrieri, segnato da una maledizione che lo trasforma in un mostro terrificante ogni volta che perde il controllo. Ma tra Mary e Rhage scoppia un amore irresistibile, più forte delle leggi che impediscono a un vampiro di amare un’umana, più forte della malattia che ha di nuovo colpito Mary. L’amore potrà sconfiggere la morte?
“Quasi Tenebra” è il secondo libro della serie della Confraternita del Pugnale Nero e, come il primo, è veramente avvincente e molto bello. Uscito nel 2012 in Italia nella grande distribuzione per Rizzoli ormai viene considerato uno dei cult dell’urban fantasy perciò mi immagino che quasi tutti voi, che leggerete queste righe, lo abbiate letto; per cui mi sento libera di raccontare gli avvenimenti, facendo però attenzione a non dare spoiler troppo importanti, per tutelare i pochi che ancora non hanno avuto il piacere di conoscere questi romanzi.
La prima cosa che mi sento di dover dire è che ogni libro della confraternita del pugnale nero racconta la storia di un guerriero vampiro, impegnato segretamente nella lotta contro il male per proteggere l’ignara razza umana; questo è quello dedicato Rhage. Per chi ancora non lo sapesse la confraternita è composta da un gruppo di valorosi vampiri guerrieri guidata dal fantastico!!! Wrath: il re cieco, indiscusso capo della congrega di vampiri aiutato dal fedele Tohr (sinceramente un personaggio secondo me insulso, ma di ciò avremo modo di parlarne con calma nella recensione del suo libro). Come ho già accennato poche righe fa, in “Quasi tenebra”parliamo principalmente del bellissimo Rhage. Considerate che il suo viso è perfetto ha una mascella squadrata, labbra carnose, zigomi alti, capelli biondi e ondulati, splendidi occhi blu messi in risalto da una carnagione dorata e un fisico perfettamente muscoloso senza tracce di grasso. Rhage è talmente pieno di sexy appeal che i suoi fratelli lo hanno affettuosamente soprannominato Hollywood e ( la sua bellezza fa impallidire Brad Pitt). Oltre a essersi distinto per le sue azioni in battaglia viene ricordato (e qui scusate ma ho gli occhi a cuoricino e sospiro ) per la sua tendenza a risolvere i suoi problemi facendo sesso sfrenato in ogni luogo, momento e più volte al giorno con diverse partner (anche più di una alla volta) e mai più di una volta, fino a che sul suo cammino non incontra la dolcissima e ammalata Mary Luce che lo cambierà per sempre. A questo punto, immagino che vi stiate chiedendo (mi rivolgo sempre a chi non ha letto il libro, perché tutti gli altri sanno già che persona è Mary), chi sia la top model che fa perdere la testa al bellissimo vampiro. Siete fuori strada, Mary è una donna normale di trent’anni che ha alle spalle una vita difficile e un futuro non meno facile a causa di un tumore combattuto ma poi riapparso, e che aiuta le persone disagiate a trovare una strada sicura nella vita e a diventare persone senza problemi e più forti (tenetevi pronti perché già dalle prime pagine conosceremo un personaggio che diventerà molto importante nella serie: il sordo muto John Matthew). Quando Mary “capisce” che Rhage (all’inizio si presenta a lei sotto mentite spoglie), cerca di avere un’avventura con lei, abbandona la iniziale titubanza per poi buttarsi a “capofitto “ in quella storia, che in breve tempo le cambierà completamente la vita. Mi spiego meglio, dopo poco Mary si trasferisce nella villa dove vivono tutti i guerrieri e impara a conoscerli rimanendo a volte stupita e a volte spaventata da alcuni comportamenti, ma a lei non importa. Quello che vuole, è stare fino alla fine dei suoi giorni con il suo uomo e lui è sempre più sconvolto del potere che quella fragile e piccola donnina ha su di lui. Mary è l’unica che riesce a calmarlo quando il nervoso lo trasforma in un essere pericoloso e terribilmente mortale. Quanto ho amato la scena in cui Mary alta poco più di un “soldo di cacio”, affronta il mostro per salvare Vishous e Butch in battaglia ed è veramente comico vedere la scena di questa piccola donna, carica di forza interiore, affrontare due colossi di “uomo” e molto altro. Come ogni libro della serie questo è scritto in maniera da non perdere mai di vista i vari personaggi dei libri passati, anche se la Ward a differenza di altre autrici ha la pecca di rendere si i libri corali, ma di dimenticarsi a volte delle varie shellan (mogli) dei guerrieri, tutte eccetto Beth, appaiono (al di fuori della loro storia) meno di quello che avrei voluto. Ma non divaghiamo in altri romanzi, scusate, ma quando si sono letti diversi libri le recensioni tendono a puntualizzare diffettucci visti nel corso del tempo. Secondo me il libro di Rhage e Mary è il più romance della serie, le battaglie ci sono, ma molto meno rispetto ai successivi e i due protagonisti sono talmente tanto innamorati che sono disposti a combattere le ferree regole dei vampiri, in merito alle coppie con donne “normali” e la malattia di Mary. In questo romanzo l’autrice inizia anche a parlarci dei personaggi principali del libro successivo, Bella e Zsadist, anche se marginalmente.
Tirando le somme, posso dire che questo è il romanzo in cui ho avvertito più passione, più sentimento e maggiori ostacoli che rafforzano un’unione anziché dividerla. La traduzione mi sembra abbastanza buona anche se ci sono alcuni refusi. Per quanto riguarda la veste grafica, la copertina nella prima versione Rizzoli era veramente pietosa, ultimamente la BUR ha pensato di fare un restyling delle cover della serie rendendole più gradevoli
Assolutamente un libro da non perdere per passare ore piacevoli, piangere, ridere e arrabbiarsi assieme ai protagonisti.
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