Recensione: Rapita dal Pirata Alieno di Kyla Quinn

Come ha fatto la mia tranquilla serata fuori a finire con me priva di sensi nel vano di carico di un’astronave aliena?

Ok, ho bevuto troppo, ma giuro di essere salita su un Uber e non su un’astronave. O forse l’auto mi ha investito e sono in coma, uno in cui sto sognando uomini alieni grandi e blu.

No. I muscoli massicci dell’alieno che mi tiene sono duri come roccia e reali. Non riesco a capire se questi uomini vogliano farmi del male o vendermi, ma uno mi guarda come se fossi più di una cosa; i suoi strani occhi sono pieni di qualcosa che sfiora la riverenza.

Chiamatemi pazza, ma credo di aver già guardato nei suoi occhi prima, e il suo tocco brucia calore attraverso il mio corpo fino a farmi desiderare di baciarlo. C’è decisamente qualcosa che cresce tra noi, se capite cosa intendo.

Grande Blu mi porta via dagli altri, e poiché non possiamo comunicare, non so se posso fidarmi di lui. Non che abbia molta scelta, ma almeno è protettivo quanto possessivo. Se solo questo alieno burbero e autoritario potesse dirmi cos’è lo strano segno sul mio petto, e perché lo trovo così dannatamente attraente.

Speriamo che usi i suoi muscoli impressionanti, le corna e gli artigli per proteggermi dagli alieni che abbiamo lasciato sulla nave. Perché se i suoi compagni di equipaggio non mi trovano, dovremo fuggire da altri che vogliono portarmi via da lui.

Il mio protettore alieno ha il suo bel da fare perché sono la merce più preziosa sul suo pianeta.

Rapita dal Pirata Alieno è un libro completo e indipendente con un lieto fine. Questa novella è un’introduzione prequel alla serie di romanzi alieni, sci-fi e passionali, Destinati dalle Stelle. Se amate gli alieni sexy, le eroine forti e le storie d’amore tra compagni, vi piacerà conoscere gli uomini possessivi e devoti del pianeta Vraxen. Nessun cliffhanger o tradimento, e un lieto fine, sempre!

Bentornate Fenici!

Nuovo libro, nuova serie e chi troviamo se non dei predoni sexy con testosterone over 9000? È la storia di Lilly che, per un caso fortuito o sfiga nera, si ritrova nella stiva di carico di una nave extraterrestre, rapita da pirati alieni per essere portata a quello che è un recinto di allevamento per future donne incubatrici. Sì, lo so che detto così non si capisce, ma datemi tempo che ve lo spiego.

Quando lei vede i suoi rapitori è preda della paura e, cavolo, lo sarei pure io! Alti oltre due metri, pelle blu, corna da ariete, coda lunga che viene usata come arma, denti appuntiti, lunga lingua biforcuta e artigli retrattili. 

Protagonista maschile è Dev che, suo malgrado, si ritrova a fare il pirata per racimolare abbastanza soldi per potersi ritirare a vivere in un luogo lontano, nelle Terre Desolate. Lui era, ed è tuttora, un guerriero del Primo Battaglione, una sorta di élite combattente di assassini letali che dopo la caduta della società di Vraxen, si è dispersa per la galassia. C’è chi ancora combatte in clandestinità il Regime che sta cercando in tutti i modi di ripopolare il pianeta perché non nascono più femmine. E in quale modo? Rapendo donne di altri pianeti per ingravidarle e sperando che nascano nuovi Vraxen.

Sì, tutto bello se non fosse che il destino agisce pure lì, in galassie remote, su pianeti sconosciuti e anche su navi aliene. Dev riconosce in Lilly la sua sol, ovvero la compagna predestinata. Il sol è datore di vita, è quello che rende una coppia capace di procreare, è l’energia stellare divisa e la ragione per cui ogni sol cerca la sua controparte per diventare unica. 

I due non possono stare l’uno senza l’altra e, quando anche la barriera linguistica viene abbattuta, riescono a trovare un posto per loro.

Pur essendo una novella prequel dà comunque abbastanza elementi per capire i Vraxen e perché siano così disperati da dover cercare femmine di altre specie per avere figli. Queste non sempre sono compatibili e, guarda caso, ad esserlo sono invece le umane. 

Ciò che mi è piaciuto di questo libro è il sol, se ci pensate, un modo diverso e molto poetico di dire “compagna predestinata”. È bello immaginare che le stelle si siano divise e che il sol dei terresti sia più forte di tutti gli altri e non si sia indebolito nei secoli potendo così accoppiarsi alla perfezione con i Vraxen.

Il libro è scorrevole e non annoia mai, si legge in un pomeriggio e ti fa evadere dalla monotonia quotidiana. 

Ora io voglio sapere: ma un alieno simile dove si trova? Perché ogni volta che leggo di extraterrestri, sono tutti boni, fighi con caratteristiche fisiche accentuate e… beh, i Vraxen sono grossi, ovunque. La lingua biforcuta fa miracoli e il loro pene è munito alla base di un anello vibrante e ha creste per tutta la lunghezza. Sono fatti per il piacere ma sono anche dei grandissimi testoni, in fondo, non si può avere tutto dalla vita, no?

Libro consigliato.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal