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Recensione: Rebirth – Johns Hopkins Medical Series #1 di Chiara Cipolla

Titolo: Rebirth
Autore: Chiara Cipolla
Serie: Johns Hopkins Medical Series
Genere: Medical romance
Editore: Self
Data di uscita: 25 marzo
Prezzo ebook: 2.99€

Noah Sandler è uno stimato pediatra presso il Johns Hopkins Hospital di Baltimora.
In lui vivono due anime: una selvaggia che anela la libertà, gli spazi aperti, le corse sulla sua Harley-Davidson; ed una più posata, quella appunto di medico che non si limita al lavoro in corsia ma va sempre oltre per salvare i bambini che incontra.
Un’anima non accetta l’altra e la convivenza non è sempre facile, anzi lo porta ad eccessi di ira, se non ad isolarsi dal resto del mondo.
Solo una persona riesce a placare il suo tormento: una giovane e sensuale maestra di origini irlandesi, una rossa forte e tenace dal cuore grande.
Riuscirà un folletto dei boschi ad addomesticare un orso? L’anima bianca e quella nera potranno mai fare pace e convivere nel cuore di Noah, oppure una delle due prenderà in sopravvento? Ci sarà mai una rinascita anche per Noah?
Primo romanzo autoconclusivo della JOHNS HOPKINS MEDICAL SERIES

Vedi, ragazzo, a volte basta dare, dare incondizionatamente, per sentirsi meglio e quando dai a chi ne ha bisogno i tuoi problemi si ridimensionano. Non dico che spariscano, quello mai, ma a volte riesci anche a dimenticarti di loro per qualche minuto. (Tratto dal libro)

 

Voci di corridoio mi suggeriscono che cinque autrici italiane si sono riunite per creare Johns Hopkins Medical Series, e quindi perché non imbarcarsi nella lettura di un progetto tutto made in Italy?

Rebirth è il volume d’esordio, assolutamente autoconclusivo, sebbene a mio avviso sia sempre importante leggerseli un po’ tutti per stuzzicare la fantasia del lettore scovando dettagli sul prossimo protagonista. All’inizio della lettura non ci si pensa mai, ma quando si finisce il libro è il primo pensiero, vero?

Inchino e tanto di cappello per la cover! Probabilmente anche senza leggere la sinossi mi sarei fatta attirare dallo stetoscopio che si intravede tra i tatuaggi e i muscoli di Noah, nonché dalla sua Harley sul retro.

Altra nota di merito è l’ambientazione, amo Baltimora… finalmente qualcosa di diverso rispetto ai classici montagna, lago o piste da sci. Ho apprezzato profondamente l’immagine delle passeggiate al porto con il rumore delle imbarcazioni che attraccano; una bella  novità rispetto alle solite scenografie che i romance richiedono.

Va bene, andiamo al sodo! Noah è uno spirito libero, un pediatra sulla trentina che si divide tra l’anima nera che attanaglia il suo cuore e il desiderio di occuparsi dei piccoli umani che giungono nel suo ospedale per essere curati. Proprio lui che si considera un uomo solitario in preda a crisi di rabbia incontrollate (magari è semplicemente un iperattivo non diagnosticato, chissà), è il Dottor S. S come Superman, la maglia con cui si presenta ai bambini, non solo per guarire le ferite del corpo, talvolta anche per quelle dell’anima, squarciata da una vita difficile. Ah, scusate, S sta anche per sexy scopatore di infermiere allupate. Un giorno Noah incontra Maud, ero indecisa se rivelarvi in che modo, ma diciamo che il cavalier servente arriva in Harley a recuperare una donzella in difficoltà. Maud Brigida Anderson è una rossa mozzafiato di origine irlandese che con i suoi lucenti occhi verdi farà capitolare il povero pediatra con tutto lo stetoscopio. Un incontro, uno scontro, un’ossessione per giungere all’amore. Amore? Peccato che Noah non sappia nemmeno cosa sia l’amore, o forse sì! Due mondi a parte, lui così libero nella sua esistenza e nel comportamento ma ingabbiato nei suoi pensieri oscuri; e lei talmente “brava ragazza” nel modo di vivere e così aperta al lasciarsi andare ai sentimenti, almeno con lui.

Anime così diverse faranno scintille tra conflitti più o meno incisivi.

Carini, entrambi, ma sarò sincera, come sempre. Ci sono due personaggi che ho amato di più dei protagonisti: Susan, l’infermiera solida e comprensiva, che viene caratterizzata senza tanti fronzoli nella descrizione ma che dà carattere alle situazioni in cui Noah si ritrova; e Connor, il fratello minore di Maud, che sprigiona empatia e solidarietà con un velo di ironia e simpatia.

La scrittura di questa autrice, che non conoscevo, è lineare così come la trama del romanzo, non vi sono salti temporali né conflitti particolarmente intricati. È un libro che si lascia leggere, scorrevole e con lo scopo di far trascorrere al lettore qualche ora in relax con pillole di romanticismo e sensualità.

 

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