Recensione: Reclamato di Kora Knight
Serie: The Courtside King Duology #2
Serie: The Courtside King Duology #2 Autrice: Kora Knight Genere: Sport romance BDSM MM Editore: Quixote Edizioni Data di pubblicazione: 14 marzo 2024
La serie The Courtside King Duology è composta da:
- Addomesticato —->Recensione
- Reclamato
Breck lo desidera più di qualsiasi titolo, ma per conquistarlo deve realizzare il canestro più bello della sua vita.
Con il college alle spalle e le selezioni per l’NBA alle porte, Breck Harland dovrebbe essere al settimo cielo immerso in sogni di grandezza e gloria.
Dovrebbe. Ha lottato per questo tutta la vita.
Ma negli ultimi tempi, un ostacolo si è piantato saldamente sulla strada dei suoi sogni.
L’ostacolo: Kai Nakado. Gran maestro di arti marziali nonché ossessione di Breck. Le meraviglie che gli ha mostrato dietro l’intimità di porte chiuse e i sentimenti che ha suscitato nel suo cuore sfuggente hanno introdotto Breck a un altro lato della vita di cui non conosceva l’esistenza.
Ciò che inizia come un’attrazione ardente si trasforma in un legame profondo a cui Breck non potrebbe essere meno preparato. Non si limita più a desiderare Kai. Ora ha bisogno di lui, a un livello che scuote le sue certezze.
Ma un futuro insieme non è possibile, perché Kai si rifiuta di nascondersi con Breck dietro le sue paure.
E renderlo pubblico distruggerebbe le sue possibilità di essere selezionato, conquistate con fatica. Ha lavorato troppo duramente, ha troppe cose in gioco. E ora le sue emozioni contrastanti lo fanno precipitare mentalmente.
Mentre Kai è sull’orlo del precipizio, combattuto tra il desiderio di sostenere Breck ma non disposto a tollerare il suo comportamento maniacale e sconsiderato, Breck è costretto a decidere cosa significa di più: la sua carriera di alto profilo nel basket o una vita con Kai, l’unica persona sul pianeta che è riuscita a conquistare il suo cuore.
Vivete questa conclusione mozzafiato della dilogia Courtside King, ricca di conflitto e di passione bruciante, dentro e fuori le lenzuola.
Avvertenza: contiene scene d’amore tra uomini, splendidamente dettagliate.
Il secondo volume della dilogia con protagonisti Kai e Breck inizia in modo spumeggiante, decisamente bollente, e ci porta in una esplorazione del bondage e di altri kink perversi ma piacevoli (sospensione, voyeurismo, fantasie particolari…), evitando le pratiche del dolore o troppo hard.
La relazione tra i protagonisti sembra funzionare perfettamente dal punto di vista della chimica, e viene alimentata ulteriormente dal conflitto caratteriale tra un Dom pacato e razionale e un sub (limitatamente alle sessioni) indisciplinato e immaturo.
Il modo controllato e lento in cui Kai permette a Breck di esplorare per la prima volta il suo lato omosessuale lo aiuta a maturare una maggiore consapevolezza di sé e dei propri desideri, mostrandogli la differenza rispetto alle solite abbuffate notturne nei dormitori del college con confratelli ubriachi.
Ahi. Kai gli aveva di nuovo fatto il culo. A proposito di essere ridimensionato. Evidentemente, il suo amato piedistallo non esisteva nel dominio di quell’uomo. Qualcosa che, strano a dirsi, trovava sia irritante che curiosamente allettante. Perché questo rendeva Kai una specie di sfida? Breck non ne era del tutto sicuro. Qualunque cosa fosse, però, lo teneva sempre all’erta, con gli occhi sempre puntati sull’obiettivo: ottenere i suoi elogi sfuggenti. Lo aveva già raggiunto una volta e lo avrebbe fatto di nuovo.
Breck è un ragazzo impulsivo, competitivo e narcisista, ancora nella fase post adolescenziale in cui ci si crede immortali, convinzione acuita dai successi sul campo da gioco e dalla fama di cui gode nel campus. È giovane, nel pieno del bombardamento ormonale e della sua vita dissoluta in una confraternita. Non ha ancora imparato a gestire lo stress senza stordirsi con sesso e alcool, e di certo non aiutano le grandi pressioni su di lui (paterne, mediatiche, sportive…). Se le sessioni di bondage con Kai riescono a catture in pieno la sua libido, mostrandogli un aspetto del sesso più erotico, lento, perverso che riconosce presto come più appagante di quello occasionale con delle sconosciute troppo disponibili, più difficile è la battaglia contro l’ubriachezza per divertimento, che sembra essere un must per omologarsi al gruppo di amici.
In questo libro Kai si dimostra sempre più controllato e razionale, nel suo ruolo di Dom: grazie anche agli influssi della sua cultura di origine orientale, che lo rendono abile nella meditazione, paziente e pacato, è evidente quanto sia più maturo rispetto a Breck, non solo per ragioni anagrafiche. Una relazione seria l’ha scottato in passato, ma questo non lo distoglie dal considerare il proprio corpo un tempio sacro, a cui lascerà accedere solo qualcuno di speciale.
«Quindi, in questo caso, tecnicamente significa che ho finito di essere il tuo sub?» Kai lo guardò con curiosità, poi scrollò le spalle. «Certo. Se ti va, possiamo usare questo scenario.» Perfetto. Proprio la risposta che stava cercando. Breck si avvicinò e affondò le mani nei capelli setosi di Kai. «Bene,» borbottò, fissando la sua bocca. «Perché non ero dell’umore giusto per chiedere il permesso,» disse prima di fondere le loro labbra. Kai si irrigidì, poi gli afferrò i polsi come se fosse pronto a fermarlo.
Caratterialmente Breck ha anche un sacco di qualità tipiche dei giovani esuberanti, la cui autostima è gonfiata dalla popolarità: curioso, solare e disponibile; intraprendente e pronto a sperimentare, come se il domani non esistesse e con la convinzione di riuscire in tutto. Durante le sessioni scopre un lato nascosto di sé, quello riflessivo in cui il suo ego viene messo a tacere dal gioco alla sottomissione, cosa che gli permette di rilassarsi e placare un po’ di tensione. Legandolo e sottomettendolo, Kai toglie potere alla sua superbia, smorza il suo orgoglio, lo obbliga a mostrarsi come il vero se stesso, riconoscendolo per quello che è nell’essenza, e non per i risultati di ciò che fa e per cui si impegna nel mostrarsi.
Ma se questo, nell’intimità, risulta liberatorio per Breck, allo stesso tempo alimenta in lui un conflitto sempre più profondo. È diviso tra il desiderio pressante di rivelarsi per ciò che è veramente e quello di raggiungere il successo, che lo vincola a un’immagine pulita, etero e senza macchie. È in questo ambito che vengono presi in esame anche i profondi pregiudizi del mondo sportivo nei confronti dell’omosessualità.
Sì, avrebbe fatto un altro tentativo con Breck. Perché questa volta sapeva con certezza che non ne sarebbero stati necessari altri. Con l’emozione alle stelle, si schiarì la gola. «Se lo facciamo,» mormorò, «se ti accetto come mio… ho intenzione di viziare ogni parte del tuo essere. Il tuo cuore. La tua anima. Il tuo corpo. La tua mente. Ci vorranno ore prima che io abbia finito con te, jeja.» Breck rimase senza fiato e fece un cenno di assenso, quegli occhi dorati che si fissarono sulla sua bocca. «Voglio che tu non finisca mai.»
Kai vive una vita zen, alla ricerca di un equilibrio e una pace che il tornado Breck continua a scombussolare facendolo impazzire. Questo alimenta l’aria attorno a loro di un’elettricità carica di tensione sessuale, pronta a esplodere nel modo migliore.
Per quanto possa apparire solido, disciplinato e maturo, Kai ha paure enormi, derivate dal passato, che scarica su Breck, già incapace di gestire le proprie. Non vuole concedere una chance a chi potrebbe ferire il suo cuore, considerandolo un segreto da tenere nascosto, lasciandolo indietro per inseguire un sogno più grande.
Nonostante la compatibilità tra i due ragazzi, il sesso magnifico, l’attrazione e la sensazione di un incastro perfetto tra i loro corpi e i loro ruoli (durante le sessioni di gioco ma anche fuori), nonostante tutto questo, la realtà che li circonda al di fuori della sfera intima li manda in crisi, opponendosi al loro legame, obbligandoli a crescere, a superare le proprie paure, il proprio disagio, a compiere delle scelte verso ciò che davvero considerano importante.