Recensione: Reminders of him. La parte migliore di te di Colleen Hoover
Autrice: Colleen Hoover Genere: Romance Editore: Sperling & Kupfer Data di pubblicazione: 09 gennaio 2024
Dopo aver scontato cinque anni di prigione per un tragico errore che è costato la vita al suo grande amore Scotty, Kenna Rowan torna a casa con l’unico desiderio di riabbracciare Diem, la figlia di quattro anni che non ha mai conosciuto. I vecchi rancori sono però duri a morire: tutti nella vita della bambina sono determinati a escludere la madre, non importa quanto duramente lavori per dimostrare di essere cambiata.
L’unica persona che non le ha chiuso completamente la porta è Ledger Ward, proprietario del bar della città. Ma se qualcuno dovesse scoprire che lui, pian piano, sta diventando una parte importante della sua vita, entrambi rischierebbero di perdere la fiducia di tutti.
E se Kenna vuole costruire un futuro con lui e Diem, dovrà trovare un modo per riparare agli errori del passato.
ECCO come stanno le cose.
Non dovrebbe contare se una madre non è perfetta.
Non dovrebbe contare se in passato ha fatto un grande,
orribile errore o tanti piccoli sbagli.
Se vuole vedere sua figlia,
una madre dovrebbe avere la possibilità di vederla, anche una volta soltanto.
Amici Fenici… Bello, bello, bello e bello aiutatemi a dire quanto è bello questo libro!
Non avevo grandi aspettative, ne avevo mai letto qualcosa di questa autrice e ora me ne pento perché se gli altri romanzi che ha scritto sono belli la metà di questo devo correre ad acquistarli tutti.
Mi sono immedesimata nella protagonista fin dalle prime pagine, una scrittura fluente e pulita che crea empatia con il lettore.
Ci troviamo in una cittadina dalla geografia ambigua l’autrice ci dà la possibilità di scegliere in solitaria lo sfondo della nostra storia. Kenna ha commesso uno sbaglio, un errore che l’ha portata a passare cinque lunghi anni della sua vita in prigione, dove ha partorito e subito le hanno strappato via la bambina per affidarla in modo definitivo ai genitori paterni. Uscita dal carcere Kenna ha un unico scopo: poter vedere la figlia che non ha mai potuto vivere e conoscere.
Leggiamo la storia d’amore tra Kenna e Ledger, ma è marginale rispetto al fulcro di quello che vuole trasmettere l’autrice, ovvero che tutti possono sbagliare ma il perdono è qualcosa che può risanare non solo chi lo riceve ma anche chi lo dà. Ci sono molte parti nel libro scritte sotto forma di lettere che Kenna indirizza a Scotty, il suo amato perduto, come una sorta di terapia personale, ma anche un diario giornaliero di quello che lei vive, pensa e sente. Io li ho amati!
Ho versato lacrime in quantità industriali, è vero sono madre e forse il romanzo è riuscito a toccare corde profonde, ma sfido chiunque a provare a leggerlo e non versarne nemmeno una.
Ho adorato la protagonista come donna, come madre e come persona. Considerata indegna dalla figlia, ostacolata, condannata, allontanata ma lei rimane in piedi stoica e inflessibile. È disposta a tutto purché sua figlia viva felice e spensierata anche se questo può significare non incontrarla mai, nemmeno una singola volta.
“Subito dopo il parto hanno dovuto trasferirla in terapia intensiva neonatale in un altro ospedale. Ho passato quei due giorni nella sala di rianimazione da sola, con una guardia armata che mi sorvegliava. E quando i due giorni sono finiti, mi hanno rimandata in prigione. Non l’ho mai potuta tenere in braccio. Non ho mai potuto nemmeno guardare negli occhi l’essere umano che io e Scotty avevamo generato.”
Un booktok che non potete non leggere, meritata tutto l’hype che ha ottenuto!