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Recensione “Tutto il resto è amore” di Melanie Marchande (Secretary Series #1)

Sto per lanciare un posacenere in testa al mio capo. Sì, perché ho appena scoperto chi c’è dietro i miei bollenti romanzi d’amore preferiti, quelli che leggo solo quando sono da sola, l’unica via di fuga dopo una lunga giornata alle prese con il Capo Infernale. A scriverli non è la dolce Natalie McBride, casalinga di campagna con un talento particolare per le storie piccanti. È lui. Esatto: il mio capo, Adrian Risinger, trentatré anni, sexy da impazzire, irritante miliardario e ragazzaccio che pensa di controllare la mia vita, è anche l’autore di tutte le mie fantasie più profonde e segrete. E, come se questa rivelazione non fosse già abbastanza scioccante, ora il bastardo vuole che impersoni “Natalie” in occasione di una serie di firma copie e incontri. Solo se tengo al mio posto di lavoro, ovviamente.
Ora che ci penso, mi servirà qualcosa di più pesante di un posacenere.

Si può sghignazzare e strabuzzare gli occhi, quasi contemporaneamente, mentre si leggono le prime pagine di un libro? Fidatevi, si può. Soprattutto se il libro in questione è il primo della “Secretary series”. Quando ho iniziato a leggerlo, non avevo aspettative, ne avevo sentito parlare bene ma avevo appena sbirciato la sinossi ed ero quindi ignara dello stile tutto particolare dell’autrice, molto scorrevole e diretto, come dei personaggi principali che mi hanno subito rapita. Quindi care amiche: bimbi a nanna e venite con me a scoprire questo primo volume di una serie che penso proprio non mi deluderà.

Le protagoniste dei romanzi d’amore di solito non assomigliano a quelle come me…

Meghan. L’autrice lascia che sia lei a presentarsi ai lettori in maniera schietta e autoironica, permettendoci di intravedere già molti dei suoi tratti caratteriali e fisici, positivi e negativi. Meghan, apparentemente in grado di ignorare qualsiasi critica e annullarla con i suoi commenti sagaci e irriverenti, nasconde dentro di sé un animo molto suscettibile. Da l’impressione di essere prossima ad implodere per la quantità di stress che subisce quotidianamente sul lavoro, che la pone a contatto diretto con un capo dispotico e autoritario. Gli sporadici rimandi alla sua infanzia e al pessimo rapporto che ha con i genitori, soprattutto con la “becera madre” come l’ho soprannominata io, non aiutano certamente a sostenere la sua autostima. Eppure si percepisce all’istante che Meg è una che non molla, non si da per vinta al primo ostacolo. In poche righe, ci ritroviamo subito travolti, catapultati nel vivo della storia, consapevoli degli eventi trascorsi e in attesa di comprendere come procederanno le cose. Sì perché, come anticipato nella sinossi, Meg sta ponderando quale oggetto contundente sia più idoneo per provocare un grave danno alla testa del suo stizzoso, compassato e pungente capo, Adrian, fastidioso come una zanzara al tramonto e abbastanza carismatico, sexy e miliardario da farle prendere in considerazione una presunta sindrome di Stoccolma dal momento che sono oltre 5 anni che lavora per lui e l’imponente omone è ancora vivo e prosegue nell’imporle ogni sua volontà. Gli spassosissimi e fantasiosi scambi di epiteti “botta e risposta” tra Meghan e Adrian, particolarmente nei primi capitoli, valgono da soli la pena di leggere questo libro. Inizialmente non ci si può non immedesimare con la protagonista e sostenerla ma nel corso delle pagine, e senza inutili divagazioni da parte dell’autrice, comincia a delinearsi all’orizzonte anche la personalità di Adrian e la storia si fa calda, molto molto calda. Meg e Adrian non riescono più a reprimere l’attrazione reciproca e devo ammettere di aver letto alcune delle scene più sensuali e hot degli ultimi tempi, non è tanto per la dovizia di particolari ma proprio per come il tutto viene descritto, dall’imprevisto all’indecisione, sino al libero sfogo della passione. La chimica tra i due protagonisti è immediata e ho trovato assolutamente divina la descrizione da parte di Meg, di come lei percepisce il suo corpo e di quanto ciò la inibisca nonostante i rimandi alle reazioni di Adrian che tutto sono, fuorché disinteressati.

 … perché casa mia sei tu… lo sei sempre stata – Dopodiché mi bacia e, incredibilmente, gli credo

Meghan mi piace anche per questo, non è la classica bellezza da passerella: è rotondetta e alle prese con qualche rotolino di ciccia che sbuca nei momenti meno appropriati e con gli abiti meno adatti. Posso immedesimarmi in lei, almeno in parte, e contemporaneamente osservare e godermi la storia dall’altra.

Melanie Marchande, ci racconta una bella storia d’amore e passione di una delicatezza e profondità notevoli, eppure bisogna giungere sino alla fine e gustarlo nella sua interezza per comprenderlo appieno.

L’autrice alterna scene spassosissime e passioni roventi, liberatorie e impossibili da contenere, a momenti commoventi con una grazia e naturalezza che mi hanno impedito di abbandonarlo sino alla fine. Eh sì, questo libro me lo sono letta tutto d’un fiato e non ne sono pentita.

Penso che aggiungere dei particolari su Adrian sarebbe come privarvi del piacere di scoprirlo gradualmente e apprezzarlo, così come non vi racconterò quali sono le scelte cardine che i due protagonisti faranno e che determineranno gli eventi futuri. Tutto questo e molto altro, è lì tra le righe in ogni pagina. Se vi ho trasmesso almeno un briciolo del piacere che ho provato io durante questa lettura, credo vi sarà difficile resistere alla tentazione di averlo tra le vostre mani.

Per confermare la mia recensione decisamente positiva, concludo anticipandovi che ho già per le mani il secondo titolo e sono impaziente di cominciarlo… ve ne parlerò al più presto…

Recensione a cura di:

 

 

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Voto di La Min 5

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