Recensione: “Ricette per chiarire” di Amy Lane
Un libro della serie Il curioso ricettario di Nonna B
Una domenica mattina, Emmett Gant esce di casa deciso a confessare al padre una cosa importante, ma scopre che l’uomo è venuto a mancare. Ora, a quasi tre anni di distanza, il giovane non riesce a capire con chi stare: la ragazza dalle guanciotte da criceto e la famiglia numerosa, o Keegan, il vicino di casa che, pur non avendo una famiglia, lo rende felice con la sua sola presenza?
Ci vuole qualcosa per schiarirsi le idee.
Per fortuna, la mamma del suo migliore amico possiede un libro di ricette capaci di snebbiare le menti più confuse, e Emmett ne viene subito conquistato. Quando il libro lo segue fino a casa, lui e il vicino decidono di preparare un piatto “per chiarire”, e quello che segue è davvero chiarissimo – e forse anche un po’ sorprendente, soprattutto per la sua ragazza. Emmett dovrà quindi riflettere sul passato e sulla cosa importante che voleva confessare al padre, se non vuole rischiare di rovinare la ricetta per l’amore perfetto.
“LE RIUNIONI di famiglia del suo amico Vinnie erano le migliori del mondo. Emmett, che era cresciuto solo con il padre, le aveva sempre invidiate. Quando arrivava il Quattro luglio, lui e Vinnie venivano spediti a preparare il cortile per l’arrivo dei parenti, un centinaio e passa di persone, alcune che nemmeno Vinnie conosceva. C’era la piscina da pulire e riempire perché i piccoli potessero fare il bagno, e gli alberi da potare perché le foglie non cadessero in piscina, sulla testa di qualcuno o nelle gigantesche terrine che le donne del parentado portavano o aiutavano ad assemblare in cucina. Emmett e suo padre erano sempre invitati, e per Emmett quella giornata di corse con gli altri bambini, stelle filanti e sguazzate in piscina era meglio di Natale. A Natale riceveva dei regali, ma in quegli incontri riceveva una famiglia.”
La serie “Il curioso ricettario di Nonna B”, è scritta da autrici diverse: Amber Kell, RJ Scott, Marie Sexton ed Amy Lane. 4 autrici per quattro libri. Ma quello che rimane un mistero è il perché si sia cominciato a pubblicare dal numero 2. Il filo conduttore che unisce questi libri autoconclusivi, è un libro di cucina che sembra avere proprietà magiche: contiene infatti ricette di cucina che aiutano a prendere decisioni importanti, e, molte volte, a trovare la felicità. Fra le sue pagine, oltre agli ingredienti, ci sono note scritte da tutte le persone che ne sono venute in possesso nel tempo: alcune aiutano nella realizzazione delle ricette, altre sono pensieri che vengono dal cuore di coloro che hanno maneggiato lo strano libro. Emmett ne viene in possesso dopo una delle riunioni che la famiglia del suo amico Vinnie tiene per ogni occasione gioiosa. Flora, la madre di Vinnie, lo invita a provare la ricetta che serve per chiarirsi le idee: la donna è convinta che il giovane non sia davvero felice nella vita che si è scelto. Emmett, infatti, ha una fidanzata che non ha mai portato ai pranzi di famiglia. Qualcosa nel rapporto con questa ragazza simpatica, anche se non bellissima, non convince Flora, che ha sempre considerato l’amico del figlio parte integrante della famiglia fin da quando, bambino solitario, Emmett andava a casa sua a giocare con Vinnie. Emmett ha sempre vissuto con il padre: un uomo buono ma molto taciturno, che lo portava al parco, ma non giocava mai con lui, che lo portava in biblioteca, ma non gli ha mai letto favole. Come se l’abbandono della moglie lo avesse privato della voglia di parlare e di vivere pienamente, ha però sempre spronato il figlio a frequentare la famiglia di Flora, sempre presente nella sua vita ma in disparte, come un osservatore. Il giovane aveva così imparato il silenzio: sapeva che il padre lo amava, anche se l’uomo non gliel’ ha mai detto. La sua morte improvvisa, ha impedito ad Emmett di fargli una confessione molto importante e sempre rimandata, e da allora si è imposto di vivere come suo padre forse avrebbe voluto: nascondendo i suoi veri desideri, persino a se stesso. Ed è questo ciò che tormenta il giovane uomo. Decidere se continuare a nascondersi per sempre dietro una parvenza di vita priva di slancio, o ammettere finalmente quanto sia attratto dal suo vicino di casa e fare qualcosa per essere felice? Un sabato pomeriggio, “un Porridge di barbabietole” e un vicino molto affascinante basteranno per schiarirsi le idee e ottenere la possibilità di una vita piena ed appagante?
E’ un libro molto carino ma breve. Nonostante questo, l’autrice riesce a tratteggiare bene i suoi personaggi: Emmett, con questo senso di colpa che si porta dietro per non essere riuscito ad essere sincero con suo padre; Keegan, il suo simpatico vicino che, dopo essersi dichiarato, ha perso la sua famiglia che lo invita a NON presenziare al matrimonio dei cugini; Vinnie, l’amico di sempre, che lo ha fatto adottare dalla sua famiglia fin da quando si è reso conto della solitudine in cui vivevano Emmett e il suo silenzioso padre, e, anche da sposato, rimane il suo migliore amico. Ci vuole davvero poco per finirlo e questo è forse la sua unica pecca. La storia non ha una grande trama, ma il tutto è molto curato: dalla scrittura fluida e piacevole, alle scene di sesso descrittive ma mai volgari, ai personaggi a cui ti affezioni immediatamente e che ti fanno passare qualche momento davvero rilassante.
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