Recensione libri

Recensione: “Il ricordo” di Vina Jackson (Pleasure Series Vol. 1)

 

 

In psichiatria si parla di cinque fasi del dolore: negazione, rabbia, patteggiamento, depressione e accettazione. Quando Dominik è morto, non ho attraversato nessuna di queste. Inizialmente ero sotto shock, ma poi ho capito che la sola cosa che avrei potuto fare era sentire la sua mancanza, ancora e ancora. Desiderare la sua presenza, le sue parole, il familiare tepore del suo corpo nel letto accanto a me quando mi svegliavo nelle fredde mattine invernali e tutti i modi in cui faceva l’amore: la foga con cui mi possedeva e il modo in cui ha lasciato che mi aprissi a lui e ai suoi desideri come non avevo mai fatto con nessun altro uomo. Quella che sto per raccontarvi è la nostra calda, felice, dolorosa storia. 

 

 

A Bruxelles, visitai il Museo degli strumenti musicali, allestito in un vecchio deposito, dove mi misi a parlare con un uomo di mezza età nella sala degli archi e me lo scopai nel bagno degli uomini, per poi correre al concerto e suonare per un pubblico ristretto con ancora il suo odore addosso e la sua eiaculazione dentro. Neanche quarantotto ore dopo, ad Amsterdam, mentre ciondolavo intenzionalmente nel quartiere a luci rosse, mi lasciai rimorchiare da un russo di carnagione scura, che parlava sì e no due parole di inglese. Nella sua lussuosa camera al Kempinski, mi versò lo champagne nella fica e da lì bevve, indifferente al disastro che ne seguì sulle lenzuola. Probabilmente era abbastanza ricco da comprarsi

l’intero hotel. Non appena mi montò, venne immediatamente, e quando non riuscì a tornare duro, per la frustrazione mi buttò fuori dalla stanza, con i miei vestiti che seguirono a breve, nel silenzio dei corridoi ricoperti da morbidi tappeti. A Berlino, flirtai sfacciatamente con uno dei macchinisti del teatro e, dopo il concerto, feci sesso con lui nei sotterranei, tra arredi dismessi e bobine di corde polverose che si rifiutò di usare su di me. L’aristocratico dai capelli d’argento di Parigi mi inviò un ricco mazzo di fiori in camerino e accettai di unirmi a lui per un caffè dopo il concerto. Aveva una certa eleganza e una discreta esperienza di musica barocca, tanto da poter sostenere una conversazione in materia per ore. Gli piaceva scattare foto e bendarmi. Trascorsi con lui un giorno intero, al termine del quale mi regalò una spilla di ambra come ricordo e mi chiese di diventare la sua concubina, offerta che declinai, con la scusa di essere già impegnata in un altro Paese. A Roma venni riconosciuta dal capo cameriere di un ristorante. Dopo il pranzo, mi portò nella cantina e lì, arrotolandomi alle caviglie gli slip e la gonna corta a fiori che avevo indossato per le prove della mattina, non smise un attimo di mormorare oscenità tra sé e sé mentre mi prendeva con un rapporto anale davanti a, ne ero certa, metà dello staff di cucina.”

Questo libro pur iniziando una nuova serie ha come protagonista Summer, che abbiamo avuto modo di conoscere nella trilogia precedente “80 Giorni” (Eighty Days) pubblicata alcuni anni fa. Summer è una violinista abbastanza famosa che ha un rapporto molto particolare con la sua sessualità. Qui ad inizio libro la ritroviamo sposata con Dominick il suo dominatore, l’uomo che è riuscito a darle stabilità e renderla felice. Ma questa situazione idiliaca dura appena una manciata di pagine, dopodiché Summer si ritrova vedova e sperduta. Incapace di sopravvivere si lascia andare, sperimentando esperienze di sesso senza altro scopo che intontirsi e dimenticare per un attimo il dolore. Passando da esperienze di alcune ore con uomini di sua scelta, ad altre che arrivano ad una umiliazione estrema nel tentativo di ritrovare le emozioni che solo la musica e suo marito le hanno saputo donare. Fino a quando, grazie ad un’amica di vecchia data viene messa in contatto con la Rete, un’organizzazione estremamente riservata conosciuta solo dai suoi soci, in cui si allestiscono spettacoli di un erotismo raffinato e molto molto particolare, che ha accettato di finanziare e mettere in scena uno dei libri scritti da Dominick prima di morire. In cambio Summer suonerà durante il Ballo, lo spettacolo più importante della Rete che avviene solo una volta all’anno ed avviene in un posto segreto, e lavorerà per loro per qualche mese.

Durante la trama spesso ritroviamo ricordi di Summer che ci raccontano parte della sua vita felice con Dominick, e come il loro rapporto la appagasse, e riuscisse a sedare quella parte di lei che ha bisogno, oltre che di sesso, anche di dolore e sottomissione. Questi sono forse i pezzi più comprensibili di questa storia al limite dell’assurdo, che ho trovato di un tedio e di una noia unica. Nonché assolutamente orribile. Se i personaggi principali riescono ad avere comunque un loro spessore, le tante, tantissime scene di sesso sono fredde e non riescono né ad essere interessanti né a trasmettere alcuna emozione. Alcune le ho trovate umilianti e assolutamente inutili. Non è un libro di BDSM anche se alcune volte vi è un richiamo al genere, e nella prima trilogia era questo il rapporto fra Dominick e Summer. Non c’è una vera e propria storia d’amore e, anche se la relazione con Antony occupa buona parte del libro, non sono i sentimenti che la fanno da padrona fra i due che alla fin fine non rimangono che compagni di letto, sempre disposti ad avere compagnia.

Se l’autrice è riuscita ha rendere ben palese la disperazione di Summer per la perdita del marito, non è riuscita però a farne un personaggio che possa in qualche modo piacere. Dubito che qualsiasi lettrice sarebbe in grado di riconoscersi in una donna che tenta di vincere il dolore saltando in ogni letto che incontra, o che suona il violino nuda in luoghi pubblici. La scena nella sauna poi, sicuramente la più forte del libro, mi ha quasi disgustato; e non tanto per l’umiliazione che la protagonista ricercava, quella posso anche capirla, ma l’assenza di qualsiasi tipo di profilattico e protezione in un orgia di sesso con sconosciuti va contro tutte le regole del buon senso. Senza rimarcare poi le descrizioni dei fluidi corporali che mi sarei davvero risparmiata volentieri. Vorrei poi parlare della sinossi che sembra presentare un libro che in realtà non esiste, è vero che ci sono anche i ricordi del passato, ma questa è la storia di come vive ora Summer, alla ricerca della stabilità perduta, incapace di decidere di cosa ha veramente bisogno e che sembra anche aver perso l’altro cardine della sua vita, la musica.

Ho trovato questo libro palloso, spesso ho avuto la tentazione di saltare i capitoli, per non parlare delle scene di sesso meccanico che ho trovato sensuali come una seduta dal dentista, con una trama che alla fin fine non ha portato da nessuna parte. Primo di quattro libri che mi guarderò bene dal leggere è un libro che non sono riuscita a farmi piacere ed ho fatto davvero fatica a finire, salvo solo la scrittura dell’autrice che è abbastanza scorrevole. Non è un libro che consiglierei a nessuno ma questa come sempre è una mia opinione strettamente personale.

 

 

 

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Review Overview

Voto Lucia63 1,5

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