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Recensione: “Rock you: Conquistarti” di I. M. Another

La vita di Veronica scorre monotona, intrappolata in una routine grigia fatta di mille regole da seguire, bon ton e tailleur eleganti, locali costosi e amici poco sinceri. Le uniche cose che le permettono di riprendere fiato sono il suo amato violino, la passione per la musica e l’affetto incondizionato del padre, che farebbe di tutto pur di renderla felice.
Il suo equilibrio di cristallo, però, va totalmente in frantumi quando si ritrova coinvolta in un affare di famiglia e costretta a sposare Kain, il suo amico di infanzia.
Carisma da leader, maniere impertinenti, inchiostro sulla pelle e una band al seguito: Kain Valentine è una vera rockstar, e non ha bisogno di chiederle il permesso per abbattere le barriere del suo cuore di ghiaccio.

Devo iniziare con una premessa. Mamma per mettermi al mondo si è impegnata davvero tanto, ma il romanticismo proprio non l’ha contemplato nel pacchetto. Ci provo, eh, ogni tanto leggo qualche romance, ma i principi azzurri non fanno per me. Per questo assegnare ben 4 fenicette è da considerarsi un evento degno di nota, dato il genere in questione.

Veronica Sovereign, la protagonista, è una vera e propria piaga. L’impatto iniziale è quello di una rigida e severa signorina Rottermeier, sempre perfetta e ossessionata dalle rigide regole secondo cui è cresciuta.

Kain Valentine invece è un rocker tatuato, emozione fatta musica. È il leader di una band e, con quel fascino da bello e dannato unito al cinismo da bad boy, fa capitolare tutte quante.

Kain e Veronica sono amici d’infanzia, figli di migliori amici e soci in affari, ma a causa di uno scandalo per truffa legato alla famiglia Valentine, il padre di Kain finisce in galera e vengono quindi allontanati per evitare che la famiglia Sovereign ne subisca la vergogna. I due si perdono di vista, ognuno va per la propria strada e Veronica continua a vivere nel lusso circondata dalla sua bolla di finzione e perfezione dimenticandosi totalmente dell’esistenza di Kain. Un giorno, però, il padre la convoca nel suo studio per comunicarle che il suo amico Vance Valentine è in fin di vita e che a causa di una promessa fatta molti anni prima, Veronica dovrà partecipare a un’asta per comprare la casa dei Valentine che altrimenti finirebbe nelle mani del miglior acquirente. Ma c’è di più. La casa deve diventare di proprietà di Kain e l’unico modo legale possibile è tramite un matrimonio.
Una volta diventati marito e moglie, dovranno convivere per sei mesi e poi potranno finalmente chiedere il divorzio e, appellandosi a un accordo prematrimoniale, Kain potrà entrare in possesso della casa e i due potranno finalmente andare ognuno per la propria strada.

Dopo tutti questi anni, Kain e Veronica sono cambiati, non sono più il bimbo dispettoso e la piagnucolona con la evve alla fvancese- anche se questo difetto di pronuncia se lo porta dietro ancora adesso, seppur in maniera meno evidente. Lei, come anticipato prima, è una bacchettona fatta e finita, mentre lui è avvolto da questo alone di freddezza e menefreghismo che la fa letteralmente infuriare. Kain è musica travolgente, Veronica  suona il suo violino col ghiaccio nel cuore.

Ovviamente i due sono obbligati a frequentarsi per rendere credibile il loro finto matrimonio e a chiudere quindi con i loro partner ma, tra una punzecchiatura e l’altra, tra vipere con la voce da angelo e Cherubini non troppo sinceri, amici e genitori particolari, il libro entra nel vivo.  

Il tira e molla continuo tra i due fa crescere le aspettative: Kain pretende, ma Veronica non molla; Veronica cede ma Kain gliela fa pagare per il capriccio precedente. L’affetto si sviluppa, i cuori battono, ma gli accordi vanno rispettati. E quando sembra che la musica e l’amore siano diventati una cosa sola, il tempo scade e i cuori si infrangono. Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere, no?

Se c’è un motivo per il quale questo libro mi è piaciuto particolarmente è grazie a Kain. Il suo modo di fare mi ha catturata e ammaliata. Ho raccolto le mollichine di pane che in questo caso erano caramelline di zucchero (pillole di dolcezza sapientemente amalgamate) e mi sono cibata poco a poco delle emozioni che Veronica, levata la scopa dal deretano, ha iniziato a provare. Grazie a Kain, Veronica diventa una farfalla. Lascia quel bozzolone insipido in cui è cresciuta e inizia a volare. E quando capisce come prendere il volo, si fa guidare da Kain in un mix di emozioni che la terrorizzano, ma che la fanno anche sentire viva.

Grazie I.M. Another, ancora una volta mi hai deliziata.

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Voto Moon 4

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