Recensione: Ryan Lee- Il declino di una star di Lisa Henry & J. A. Rock
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Autori: Lisa Henry & J. A. Rock
Genere: romance MM
Editore: Quixote Edizioni
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2024
Ryan Lee è un vero disastro.
In un’altra vita, Ryan aveva tutto. Era un bambino prodigio, protagonista di una delle più grandi sit-com del pianeta. Adesso è adulto, è disoccupato ed è un esempio di decisioni sbagliate. Okay, non ha ancora rubato in un minimarket, ma solo perché è sempre troppo sballato o troppo sbronzo. Quando si presenta l’opportunità di girare uno spettacolo di reunion, Ryan coglie al volo l’occasione. Gli servono soldi, ma soprattutto potrebbe essere ciò di cui ha bisogno per trascinare la sua carriera e se stesso fuori dal dimenticatoio.
Solo che vedere di nuovo la sua ex famiglia dello schermo significa vedere Chase Ellis, il ragazzo che ha distrutto la sua carriera lasciando lo show, e il primo che Ryan abbia mai baciato. A quei tempi, lui credeva nelle favole e pensava di essere innamorato di Chase, e la reunion riporta alla mente tutti quei vecchi sentimenti. Ma rivanga anche vecchi segreti. Ryan sta per imparare che, quando si tratta di Hollywood, gli unici lieti fine sono quelli che si svolgono sullo schermo.
D’altronde, forse non è il lieto fine quello di cui Ryan ha bisogno. Forse ha bisogno di un nuovo inizio.
Bentornate Fenici o benvenuti nuovi avventori, oggi vi presento la mia personalissima opinione del libro “Ryan Lee- Il declino di una star”, scritto a quattro mani dalle nuove voci del panorama editoriale Lisa Henry e J. A. Rock.
Ryan, ex stellina di una sitcom di grande successo con un passato turbolento, pieno di eccessi, dedito all’alcol e all’uso di droghe, vorrebbe ritrovare la strada ma, senza alcuna possibilità di rinascita televisiva, si getta a capofitto nei suoi innumerevoli vizi, accompagnato dall’ amica Kristen, appena uscita dall’ennesima riabilitazione, con lo stesso atteggiamento autodistruttivo e senza alcun miglioramento in vista.
“Stava annegando tanto quanto me, e una persona non annegava in quel modo a meno che non fosse stata danneggiata da qualche parte nel profondo. “
Fin dall’ inizio la narrazione si presenta particolareggiata nella descrizione dei vizi dei protagonisti, delle ambientazioni, del loro agire sregolato quasi non ci fossero conseguenze per le loro azioni, il tutto infarcito da una buona dose di comportamenti autodistruttivi. L’ascesa e la caduta di una stella, oramai considerato solo un peso per il mondo dello spettacolo, prima osannato e poi evitato come un portatore di cattivi presagi. Il protagonista affoga nei sensi di colpa per non essere riuscito in ciò in cui era bravo, nel rimorso per non essere stato capace di migliorare sé stesso, e nelle dipendenze di ogni tipo, utili a dimenticare il passato, anche quando il passato torna a tormentarlo.
Il miglioramento è possibile, per quanto incasinata sembri la vita, per quanto sembri impossibile risalire dal fondo, tutto è possibile, se lo si vuole.
Le persone giuste aiutano ma è soprattutto una scelta che viene da dentro, che spinge a trovare la forza per lasciare andare ciò che non piace e aprirsi verso l’ignoto che rappresenta un nuovo modo di porsi di fronte ai problemi.
“Non potevo nemmeno incolpare lui della mia dipendenza dalla droga. Era tutto imputabile a me.”
Una nuova alba sorge all’orizzonte, bisogna solo avere il coraggio di cogliere le opportunità , anche se fanno paura, perché è solo questa che immobilizza nel passato non permettendo di scoprire il futuro e di vivere il presente.
“Un lieto fine non era un matrimonio. Non erano fuochi d’artificio. Non era una colonna sonora con l’orchestra in crescendo e i titoli di coda. Potevano essere quelle cose, ma poteva anche essere quello: solo due ragazzi che si muovevano insieme a ritmo di musica nell’oscurità e che lo chiamavano ballare.”