Recensione: “Sacrifice” di Barbara Bolzan (Rya Series vol. 2)

Non dimenticare mai chi sei, Rya. Ora che la strada intrapresa è incerta e il futuro altrettanto pieno di insidie, l’amore guida i suoi passi e la spinge a scelte difficili. Convinta di raggiungere Nemi, la principessa non può venir meno a se stessa e decide così di affrontare la dura realtà, la stessa che non ha mai davvero avuto il coraggio di guardare con i giusti occhi. L’Idrethia non è il luogo meraviglioso delle sue fantasie, è una prigione che inghiotte e getta nel fango, perché la vita fuori dal palazzo non è quella dei ricchi, ma di chi lotta per sopravvivere. 

Il secondo capitolo di una saga avvincente, Sacrifice è il romanzo che dà nuova linfa alle vicende di Rya, una donna contro un mondo sconosciuto , che combatte per la dignità e per i suoi sentimenti. Perché una Niva non demorde, una Niva non si arrende mai.

Non dimenticare mai chi sei, Rya.

Il Mantra di casa Niva, vi seguirà per tutto il libro!

E seguirà la nostra intrepida principessa, non più principessa, neanche regina, che ha deciso di compiere un estremo atto di coraggio e sacrificio, per salvare un uomo che ama.

Ma Nemi necessita di essere salvato? Da cosa? Da chi? Da sé stesso forse?

Tutto questo Rya non lo sa, credendolo abbandonato ancora una volta nelle più profonde prigioni del suo nuovo regno, dove credeva di trovare l’abbaglio dell’oro, mentre scopre una realtà più cruda, più tetra, a cui non avrebbe mai creduto di avvicinarsi.

Comincia il vero sacrificio di questa donna, coraggiosa, orgogliosa, instancabile nel suo perseguire ciò che conta, con la determinazione e i dettami che le ha insegnato Strevj, cugino adorato e odiato, marito della sorella, ricordandole ogni volta, in ogni ora della sua vita, che essere un Niva conta più di qualsiasi altra cosa.

Bisogna imparare ad adattarsi, gioia, e bisogna impararlo il prima possibile. O si finisce col soccombere – questo le aveva insegnato invece Nemi, chiuso nel suo dolore, con un grande segreto che mai le aveva rivelato.

E non soccomberà, neanche quando il prezzo sono due monete lasciate sul letto, dopo una notte di sudicio sesso, che ricorda alle donne, che alla fine di tutto, per gli uomini di ogni tempo, che siano regine o schiave, quando a letto aprono le gambe, sono tutte uguali.

Melina le ha insegnato un’importante lezione di vita, che Rya impara alla svelta e l’aiuta a sopravvivere.

Sopravvivere. È quello che conta nel cupo mondo dell’Idrethia, dove anche una bambina può perdersi e diventare merce di scambio per i cupi desideri degli uomini.

Quindi meglio pensare ad Alsisia, cara sorella, assisa sul suo trono dorato, pronta ad appoggiare il marito, affinché il regno di Temarin sia solido e prospero, come si conviene a una sovrana.

Al contrario di cosa si pensa, leggendo il libro, io rispetto molto questo personaggio. Benché Alsisia sia tutto ciò che di negativo possa esserci in un sovrano, ammiro la forza con cui si aggrappa ai dettami con cui è cresciuta, alla sua cieca fiducia nel marito cospiratore, alla determinazione con cui vuole la cara sorella sul regno dell’Idrethia.

E non importa che si trinceri dietro l’etichetta reale, o che non possa mostrare i sentimenti che prova per la sua sorellina: le sta a cuore il suo destino, la sua felicità, ma bisogna anche perseguire tutto ciò in cui si crede per garantire un futuro a Temarin e ai Niva.

Beh, che dire?

Sono stata col fiato sospeso; pur apprezzando il sacrificio di Rya, il più delle volte, come se potesse sentirmi, le gridavo: “Vai, scappa, dannazione. Riprendi la tua vita, torna nella foresta e trova Nemi.”

Ma Rya doveva compiere il suo destino e io terminare il libro… una cosa che ho fatto in un solo giorno.

Meraviglioso mondo quello di Temarin, splendidi i personaggi, con il mistero che aleggia su Niken e la sua storia, prezioso l’intreccio della storia di questa autrice, che non ha mai dato una sola riga di storia scontata.

Benvenuti nel mondo di Rya e della sua stupenda autrice, Barbara Bolzan, in attesa del nuovo capitolo ‘Deception’ di prossima uscita.

Buona lettura.

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