Recensione: Sangue Puro di Ilaria Varese 

Stanotte è nata una sanguepuro, e sappiamo che sarà speciale. Lo è già. È Winter Fe’. Il Winter Fe’ è alle porte e i venerdì sera in casa Dunn sono diventati una consuetudine per Gwen. Ma, mentre Zachary non fa che riempirla di attenzioni e regali, chi proprio non accetta la sua presenza è Avery. Tra scoppi d’ira e gelosia incontrollata, la situazione diventa sempre più tesa e Avery non si rende conto di quanto in realtà questo per lui potrebbe essere anche pericoloso. Riuscirà la giovane ragazza d’argento a creare un legame con il futuro erede del branco di New York?

La terrò al sicuro. Tutti noi la terremo al sicuro.

Sono suo padre. Proteggerla è il mio compito.

Devo proteggere il mio Winter Fe’.

Una maledizione, e il mio dono più grande.

Fenici buongiorno, la recensione di oggi parla di uno spin off, o meglio di una parte della raccolta di racconti Sangue puro e Sangue Reale, rispettivamente il volume 1.5  e 4.5 della saga Winter Fe’.

Ho pensato molto se fare due recensioni per ogni racconto breve oppure una che li contenesse entrambi, ma sono giunta alla conclusione che  devo necessariamente dividerle perché voglio che conosciate  la mia opinione in merito. 

Oggi parliamo della parte 1.5.

Lo stile dell’autrice è senza alcun dubbio trainante e coinvolgente; ho letto il primo volume della serie divorando pagina su pagina e successivamente mi sono lanciata sul piccolo racconto che conta solo cinque capitoli, ma che mi ha tolto in poche pagine il gusto amaro che avevo in bocca mentre leggevo certi atteggiamenti padre/figlia, che spesso cadevano nel patologico. 

Di cosa parla il racconto? Del momento in cui Chase, il fratello di Gwen, la morde su sua richiesta per cercare, attraverso il contagio, di trasformarla in una mannara; ma non è su questo che si concentra la breve storia, piuttosto sul rapporto tra padre e figlia e su una scoperta che  porta il padre di Gwen ad avere questo comportamento tossico nei suoi confronti e viceversa. Questo volume è di vitale importanza per la comprensione degli atteggiamenti dei personaggi e lo è stato anche per me, per questo vi straconsiglio di leggerlo prima di proseguire nella lettura.

Nel primo libro si parla di un concetto chiamato ‘link’, per l’appunto un collegamento che può avvenire solo condividendo potere e sangue, questo è un legame molto profondo che arriva a legare completamente due lupi: sensi, stati d’animo e ricordi. Nel momento in cui Gwen viene ferita dal fratello e rischia di perdere la vita, suo padre le dà un po’ del suo sangue, questo crea, all’insaputa dello stesso padre, un link nei confronti della figlia.

La scoperta della capacità di Gwen di poter creare link mette in agitazione suo padre tanto da voler aumentare maggiormente la sua protezione e doverlo nascondere a tutti. 

Perché? Non ne ho idea, ma, accidenti, mi sono buttata subito sul secondo volume della saga!