Recensione: “Save me” di Jenny Anastan
Care Fenici, oggi Nayeli ci parla di “Save me” di Jenny Anastan
New York.
Savannah sembra avere tutto ciò che desidera: un bel fidanzato, soldi e un futuro assicurato nell’élite di Manhattan. Ma l’apparenza è spesso bugiarda, e lei custodisce gelosamente due segreti che nessuno dovrà mai scoprire.
Certe macchie però sono difficili da cancellare, e ad accorgersi che qualcosa non va è l’ultima persona che si sarebbe mai immaginata: Ryan, il migliore amico del suo fidanzato.
Ryan non è come loro: è cresciuto nei bassifondi, in bilico tra ciò che è stato e ciò che vorrebbe essere, in costante lotta con se stesso per costruire quel futuro che a lungo gli è stato negato.
Ma basta una notte, un errore, e tutto cambia per entrambi in modo definitivo, perché il sapore del peccato non è così facile da dimenticare.
Lei lo trascina nel suo inferno.
Lui vorrebbe proteggerla, ma al contempo distruggerla.
Chi riuscirà a salvarsi?
È una storia passionale e molto sofferta. I due protagonisti hanno un passato difficile, che si trascina tuttora nel presente, nel caso di Savannah. Ho amato il modo in cui le storie personali dei due ragazzi si intrecciano fra loro sfilacciandosi a vicenda, in modo doloroso, credibile, rendendo l’amore, non solo contrastato grazie a una serie notevole di ostacoli, rotture e riappacificazioni, ma anche qualcosa di necessario ma non sufficiente.
Io non sono stupenda. Sono un’accozzaglia di cose sbagliate unite in un’unica persona. Il mio cuore è un organo spento e la mia anima è tenuta insieme da un filo talmente delicato che potrebbe spezzarsi in qualsiasi momento.
L’elettricità, l’attrazione fra Ryan e Savannah continua ad avvicinarli nonostante tutti gli impedimenti: fidanzati, impegni presi, legami di affettività con gli amici, ricordi orribili scatenati dalla visione dell’altra persona…
«Non hai la minima idea di chi io sia ora».
«Sei sempre tu, solo più ferita».
Nonostante tutto questo, l’amore nasce, fortissimo e appassionato, e i due ragazzi riescono sempre a recuperare il loro legame. Si diranno e si faranno cose orribili, ma riusciranno a superarlo in modo convincente ed evitando le reazioni cliché.
L’autrice è riuscita a mascherare le scusanti narrative che danno luogo al tira e molla, dando loro una valida motivazione, riuscendo a evitare di cadere nel caratteristico personaggio “zerbino” che implora il perdono perché l’altro è troppo orgoglioso per farlo.
«Ti prego, aiutami a dimenticare».
Questa volta non parla più, ma si impossessa delle mie labbra, reclamando qualcosa che gli è appartenuto fino a quando non ha rinnegato tutto.
È una storia fatta di passione, ma anche di sofferenza, di richieste d’aiuto, di fiducia, di seconde opportunità, di amore che vince su tutto.
Ci sono vicende personali che devono essere affrontate, e vicende di coppia che devono trovare un assestamento. Ci sono legami familiari sofferti che vengono elaborati, e tutto funziona e si incastra molto bene, ogni cosa arricchisce l’altra, rendendo questo new adult credibile e di estrema qualità.
La sua mano scivola calda sulla mia schiena e velocemente i ruoli si invertono. Sono sotto di lui, e lo sento. Dio, lo sento ovunque, ma l’unico posto dove non avrei mai immaginato di sentirlo è in mezzo al mio petto.
Invece è proprio lì, pulsa aggrovigliato al mio cuore.