Recensione: “Scelgo il rischio” di perderti di Evalith Adams (Serie: Art & Words 1)
Amelia è una giovane archivista alla ricerca di un gioiello scomparso da secoli, decisa a evitare il rischio di innamorarsi ancora e restia a concedere la propria fiducia a chiunque consideri un potenziale pretendente alla conquista del suo cuore.
Federico è un artista, in lotta per non oltrepassare di nuovo il labile confine tra passione e ossessione, tra amore e fugaci illusioni, celando la sua anima tormentata e fragile dietro l’immagine di un nobile professore universitario di Storia dell’arte.
Tra antiche pergamene e opere d’arte, inizieranno un viaggio che li guiderà alla scoperta di un amore che dovrà sopravvivere a dolori e segreti ereditati dal passato.
Scelgo il rischio di perderti è il primo volume, autoconclusivo, della serie Art & Words.
Questo è il primo libro che leggo di questa autrice italiana, e forse non è proprio il genere che preferisco; nonostante questo ho trovato la storia abbastanza carina.
La protagonista di questa storia è Amelia, una ragazza molto introversa che si trova più a suo agio tra le scartoffie degli archivi storici che tra la gente; infatti anche in un locale pieno di persone lei si isola con il suo kindle (a cui ha dato un nome) e indossa sempre la sua inseparabile bombetta, una sorta di coperta di Linus.
Il coprotagonista è Federico, un affascinante professore universitario di arte con nobili origini, ma anche un artista in incognito con qualche problema ossessivo.
Lei è un vero e proprio topo di biblioteca, o meglio d’archivio, a cui piace vivere una vita tranquilla, tenendo a distanza tutti per non correre il rischio di perdere qualcosa o qualcuno. Per fortuna c’è la sua migliore amica Amanda, giornalista tutta pepe, che porta una ventata di divertimento e spensieratezza nella sua vita e cerca continuamente di smuoverla dalla sua zona di sicurezza.
Amelia tiene gli uomini a debita distanza per paura di soffrire ancora, per questo motivo Federico deve sudare le proverbiali sette camicie per riuscire a conquistarla. Entrambi i personaggi si trascinano dietro un bagaglio di insicurezze e paranoie fino al classico colpo di scena, del tutto inaspettato, che da una scossa alla storia e una svegliata ai due protagonisti.
La trama è carina, ma un po’ lenta nel suo evolversi, forse a causa del troppo spazio lasciato al pensiero introspettivo dei protagonisti. Le tematiche trattate, però, fanno riflettere e danno modo al lettore di provare a immedesimarsi nelle situazioni un po’ tragiche che caratterizzano il passato di Amelia e che ci ricordano le difficoltà in cui si trovano i nostri connazionali che vivono nelle zone devastate dai continui terremoti (la vicenda è ambientata nell’Italia centrale dell’ultimo decennio).
L’alternarsi dei punti di vista tra i due personaggi permette di seguire lo svolgersi della storia su più fronti, cosa che personalmente apprezzo molto, ma nonostante ciò sono rimasti come dei buchi nell’alternarsi dei protagonisti, mancano dei passaggi che il lettore avrebbe apprezzato molto, e che lasciano alcune scene come incompiute.
Nel complesso un libro di gradevole lettura che però avrebbe potuto essere ancora meglio.