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Recensione: Schiava della libertà di Ildefonso Falcones

 

 

 

Titolo: Schiava della libertà

Autore: Ildefonso Falcones

Editore : Longanesi

Genere: Romanzo storico

Target: +16

Data di pubblicazione: 22 novembre 2022

Cuba, metà del XIX secolo
Una grande nave raggiunge la spiaggia di Jibacoa. La stiva non contiene merci, ma qualcosa di ben più prezioso, e al tempo stesso assai più a buon mercato: persone. Donne. Schiave. Prelevate dai loro villaggi in Africa con l’inganno, sono uno dei beni più ricercati a Cuba. Nella schiera di ragazze sporche e denutrite c’è anche l’undicenne Kaweka, che finisce tra gli schiavi del potente marchese di Santadoma. Indomita e fiera, Kaweka sente dentro di sé il peso di un’ingiustizia che desidera ardentemente riparare. Col passare degli anni, la causa della liberazione del suo popolo diventa persino più importante dell’amore per Modesto, che ha conosciuto nella piantagione. Perché l’unica schiavitù a cui Kaweka è di­sposta a sottomettersi è la lotta per la libertà. E spinta dalla sua vocazione decide di fuggire, mentre all’orizzonte si addensa lo spettro della guerra di indipendenza di Cuba e delle prime rivolte degli schiavi…

Madrid, oggi
Lita ha una promettente carriera nella prestigiosa banca dei marchesi di Santadoma, i quali stanno cercando di mettere a punto una lucrosa vendita del proprio istituto a un gruppo finanziario americano. Ma Lita non è solo una giovane donna in carriera nel difficile mondo della finanza: è la figlia di una domestica di casa Santadoma, e nella lotta per farsi valere porta su di sé anche il peso del riscatto dalle umili origini e del colore della propria pelle. Un’inattesa visita a Cuba la avvicina non solo alle sue radici, ma anche a una sconvolgente rivelazione sulla storia della propria famiglia. Una rivelazione che la riconnette a un mondo potente e ancestrale, mentre affiorano verità sempre più inquietanti sull’origine dell’immensa fortuna dei marchesi…

Un romanzo che attraverso i secoli e le generazioni racconta la straordinaria epopea di due donne coraggiose, legate dal sangue e da un ideale, alla ricerca di giustizia e libertà e disposte a combattere fino alla fine pur di ottenerle.

 


Carissime fenici, con grande orgoglio e ammirazione vi presento l’ultimo romanzo di Ildefonso Falcones: Schiava della libertà

Sono sicura che ne avrete sentito sicuramente già parlare, dato l’incredibile successo globale del romanzo e del suo autore, lo stesso de

La cattedrale del mare.

La storia comincia con l’arrivo della piccola Kaweka sulle coste cubane, dopo un tumultuoso viaggio in mare, con una nave negriera;

viene mandata come schiava in una piantagione di zucchero e vivrà sulla propria pelle le ingiustizie perpetrate contro i suoi fratelli

africani resi schiavi da un colonialismo, senza regole né morale, nel corso dei secoli.

Ricordiamo che Cuba fu l’ultimo Paese ad abolire la schiavitù nel 1886!

Ma Kaweka non sarà solo schiava del proprio padrone, sarà schiava della libertà.

Per la liberazione degli schiavi, infatti, rinuncerà a se stessa, pronta a ogni sacrificio richiesto dalla causa che ha sposato.

La sua storia si abbraccerà a quella di un’altra protagonista, Lita, una donna in carriera dell’odierna Madrid destinata a ricongiungersi

alle proprie origini grazie a un inaspettato viaggio a Cuba, terra d’origine dei propri antenati.

Un romanzo appassionante, intenso, ma allo stesso tempo crudo e implacabile; un libro che non fa alcuno sconto sulla crudeltà

dell’uomo verso i suoi simili, che ci parla della schiavitù senza mezze misure, senza risparmiarci il dolore, la sofferenza, le torture e

finanche la morte per volontà del proprio padrone. Perché questo erano gli schiavi: merce, più o meno preziosa, a seconda dell’utilità

che ne potevano trarre i propri padroni.

Lettura consigliatissima, anzi, doverosa.

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