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Recensione: Schiava di Virginia Henley

 

Titolo: Schiava
Autore:  Virginia Henley
collana: gli introvabili
editore: Mondadori i romanzi
Genere: romance storico
Data di uscita: 1 Aprile 2017

Non c’è niente da fare, lady Diana Davenport non riesce ad apprezzare i molli damerini londinesi del suo tempo e per sfuggire alla noia si rifugia nella lettura, divorando le appassionanti storie di un passato antico ed eccitante. Affascinata dalla magia di epoche remote, dunque, quando Diana per caso s’imbatte in un elmo antico non resiste alla tentazione di indossarlo, e come per incanto si ritrova al cospetto del generale romano Marcus Magnus. Arrogante e irresistibilmente pieno di fascino, il generale non crede che la splendida straniera provenga dal futuro, e pensa invece che sia una spia dei druidi, destinata per questo a divenire la sua schiava…

Che bello, carissime Fenici, oggi finalmente vi parlo di un libro vecchio come il cucco ma bellissimo, uscito nella prima edizione Euroclub nel 1987 per poi essere ripubblicato dai romanzi Mondadori nel 2017 (lo si trova ancora nella versione ebook sui migliori store online).

Chi ama i time travel e crede nella reincarnazione deve leggere Schiava di Virginia Henley.

Per prima cosa parto subito con il dirvi che, come già avrete capito dalla trama e guardando la cover, non si tratta assolutamente di un’opera legata alla spiritualità, ma di un romanzo rosa erotico – anche se non ci sono quelle scene volgari (oddio, mentre lo sto scrivendo mi sento già vecchia ahahah) che vanno tanto di moda ultimamente. È un classico romance (e state tranquilli… non si danno del Voi dopo aver fatto sesso) in cui le scene degli amplessi vengono sì descritte, ma senza sconfinare nel volgare – sebbene quest’autrice in tutti i suoi romanzi ne mette parecchie.

Se quando lessi il romanzo la prima volta, appena uscito, mi aveste chiesto se era adatto a una ragazzina, vi avrei detto assolutamente di no, ma oggigiorno le teenager sono talmente tanto sveglie che, probabilmente, a sedici anni considerano questo libro idoneo per le educande.

Veniamo al dunque e iniziamo a parlare delle mie impressioni, questa volta mi vedo costretta a mettervi un pochino di trama e probabilmente per chi non l’ha letto ci saranno qualche spoiler… ma pazienza!

Per prima cosa diciamo chiaro e tondo che se vi attendete verità storiche sulle epoche trattate, lasciate perdere e leggetevi un saggio, perché questo è un romanzo di fantasia in tutto e per tutto.

Lady Diana Davenport, la protagonista, è una giovane ereditiera che ha come tutori due zii molto venali (la zia anche alquanto acida); ha un carattere particolare e, benché viva nell’Inghilterra Georgiana, non riesce ad apprezzare gli uomini del suo periodo storico; li considera tutti effeminati eccetto lo sfuggente Mark Hardwick, archeologo e duca di Bath, che ha sempre pensato fosse troppo preso dai suoi studi per badare ad altro. Lui è niente di meno che fratello del suo fidanzato Peter, scelto dai suoi zii, ma che lei non ha mai apprezzato poiché lo ritiene uno snob troppo dedito alle feste e al gioco d’azzardo. Durante una passeggiata per la famosa città termale Diana si trova davanti a un negozio d’antiquariato e, attratta da un elmo romano, decide di metterselo in testa venendo subito trasportata nel 61 d.C., dove per poco non viene investita da Marcus Magnus, un nobile romano (dai tratti molto somiglianti a Mark), che la prende come schiava. Dopo averla ripulita e aver visto la bellezza della ragazza, l’uomo la fa diventare una schiava del sesso proteggendola dal perfido fratello Petrus.

Marcus però non ha fatto bene i conti con il destino, nel giro di poco tempo s’innamora di Diana fino a volerla sposare e decide di portarla a Roma con sé per presentarla al padre e avere la sua benedizione. Nello stesso tempo Petrus (infame carogna di uno stronzo), dopo essere diventato l’amante dell’Imperatore Nerone (bellissima coppia! Completamente fuori di testa tutti e due), convince quest’ultimo a prendere la donna del fratello per il quale prova invidia e a farla uccidere nel Colosseo, dandole fuoco e lasciandola sbranare dalle belve.

“Marcus…”

Con orrore lui vide che i capelli di Diana stavano prendendo fuoco mentre il palo incatramato bruciava sopra la sua testa. La costrinse a fissarlo. “Ti amerò per l’eternità” le giurò mentre le infilava la spada nel cuore. (Tratto dal libro)

Marcus, resosi conto della situazione, corre nell’arena e, mentre i bellissimi capelli della donna prendono fuoco e i felini stanno per raggiungerli, la uccide sussurrandole che l’amerà sempre. Nel momento in cui il suo uomo la colpisce al petto Diana inizia il lungo viaggio per tornare nella sua epoca, dove uno sconvolto Mark la farà curare dal suo medico/amico. La donna non ci mette molto ad accorgersi che Mark in realtà è Marcus, il suo amore rincarnato, invece Peter è Petrus il bastardo; peccato solo che nessuno di loro si ricordi della vita passata.

Cosa succederà? Bene non ve lo dico perché allora vi racconterei tutto il libro, ma la storia diventa molto intrigante, anche se personalmente ho preferito la parte romana.

Scrivere i time travel non è facile ma Virginia Henley c’è riuscita benissimo e mi ha fatto sognare per ore portandomi in un’epoca che sempre ho amato (quella dell’Antica Roma).

Se ancora non l’avete letto vi consiglio la lettura di questo libro e se siete un pochino restie di fronte alle scene di sesso MM, tranquille, è tutto solo accennato e per nulla difficile d’accettare.

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