Recensione: Security Breach di Evan Grace

È stata solo una notte. Una notte ed ero sicuro che non l’avrei più rivista.
Sei mesi dopo mi ritrovo a fissare quegli stessi occhi. Questa volta, soltanto per scoprire che Delilah è la figlia del mio capo.
Ma il vero colpo di scena è che… è decisamente incinta.
Ora il mio unico obiettivo è starle accanto, proteggerla e assicurarmi che la mia nuova famiglia si prenda cura di lei.
Ma c’è un pericolo in agguato nell’ombra, che minaccia tutto ciò che amo.
Non mi fermerò finché le persone a cui voglio bene non saranno al sicuro. Non mi fermerò finché non avrò annientato ogni minaccia.
Delilah è mia. Il bambino che porta in grembo è mio… e che io sia dannato se qualcuno me li porterà via.

Security Breach è il primo volume della serie Rogue Security and Investigation dell’autrice Evan Grace che la Triskell Edizioni porta in Italia per il suo esordio tricolore.

Reece Meyers è un ex militare che si è appena trasferito a Chicago per iniziare a lavorare nell’agenzia di sicurezza e investigazioni del suo ex compagno d’armi e amico Jack Mackenzie.

Durante il primo giorno di lavoro, Reece si trova davanti la figlia di Jack, una giovane donna a lui molto familiare e molto incinta. Perché la cosa dovrebbe interessargli? Perché mesi prima, in occasione della proposta di lavoro di Jack, Reece ha passato un’indimenticabile notte di fuoco con Delilah e ci mette solo un istante a collegare i puntini e capire che porta in grembo suo figlio.

I due si ritrovano e, nonostante la delusione che Delilah prova nei suoi confronti per esser stata lasciata nella stanza d’albergo senza nemmeno un recapito, la chimica c’è ancora ed è innegabile, ma la razionalità fa mettere le mani avanti a Jack, più grande di lei di oltre dieci anni. Su una cosa, però, Jack non ha dubbi: si prenderà le sue responsabilità di padre e aiuterà in ogni modo possibile la madre di suo figlio.

Ciò che non si aspettano è che qualcuno voglia far del male a Del e al suo bambino e questo farà avvicinare velocemente i due che si ritroveranno in una convivenza improvvisata.

Lo stile del romanzo è piuttosto scorrevole, privo di fronzoli e diretto, mantenendo veloce il ritmo della narrazione.

In generale, questa lettura mi ha provocato emozioni ambivalenti perché se da un lato sono rimasta un po’ delusa dalla suspense (è evidente fin dai primi capitoli chi sia il villain della storia),invece ho molto apprezzato la parte spicy che è ben costruita, non solo nelle scene esplicite, ma anche nella tensione fra i due protagonisti.

Il passaggio da co-genitori a innamorati avviene, a mio parere, un po’ troppo in fretta, ma ciò è compensato da una buona evoluzione dei personaggi, tanto principali quanto secondari. In particolare, questi ultimi mi hanno parecchio incuriosita e spero di poter leggere presto le loro storie.