Recensione: “Segreti pericolosi” di Lisa Marie Rice (Dangerous Serie #2)
Charity Prewitt, la bibliotecaria di una piccola città, non avrebbe mai sognato di incontrare e innamorarsi di un uomo come Nicholas Ames, bello, ricco e affascinante.
Potente, sensuale e perfetto, Nick conosce tutte le parole e tutti i tasti giusti da toccare. Mai prima di allora Charity si era abbandonata tra le braccia
di un perfetto sconosciuto, ma ora che è con lui si lascia travolgere da una passione incontrollabile e senza limiti. Eppure Nick Ames non è chi dice di essere. Il suo vero nome è Nick Ireland, meglio conosciuto come ‘Iceman’. Un ex operatore della Delta Force, ora un agente sotto copertura in grado di fare tutto quello che il suo governo gli chiede: mentire, sedurre, tradire e anche uccidere, se necessario, per il bene della missione.
E questa volta la sua missione è Charity Prewitt. Prima che il sogno erotico si trasformi in un incubo, Charity sarà in grado di sciogliere il freddo cuore di Iceman?
Azione, amore, sesso e suspense sono gli ingredienti di questo romanzo che catturerà le lettrici più esigenti e maliziose, consapevoli dei loro desideri.
Segreti pericolosi è il secondo libro della serie Dangerous che vede come protagonisti Nick e Charity.
Il libro inizia con una scena che spiazza e che troverà il suo reale significato solo alla fine, un escamotage usato spesso nei libri per creare la giusta tensione. A onor del vero, la trama in sé non ha molti punti originali: ci sono la fanciulla in pericolo, l’eroe e il cattivo. Charity è una banale bibliotecaria e abita a Parker’s Ridge, una cittadina nel Vermont. L’unica cosa che la rende speciale è l’amicizia che ha instaurato con Vassily Worontzof, grande letterato e scrittore russo che l’ha presa sotto la sua ala protettrice.
Charity incontra un uomo affascinante, Nick Ames, e inizia con lui un’intensa relazione. Tutto sembra perfetto tanto che Nick le chiede di sposarlo e lei, nonostante la breve conoscenza, accetta.
Dietro a tutta questa perfezione vi è però un inganno. Nessuno dei due uomini è ciò che sembra e Charity si troverà triangolata in una ragnatela di inganni e desiderio che rischierà di travolgerla e metterà in pericolo la sua vita.
La protagonista femminile, Charity, mi è piaciuta molto. Come tutti i personaggi della Rice resta delicata e spesso schiva, ma ben si sposa con Nick, il protagonista maschile, che ha forza e “resistenza” per tutti e due. Ciò che amo di questa autrice è il proprio il fatto che riesca a descrivere in modo sublime la psiche maschile e, pur scrivendo scene decisamente hot, non scade mai nel volgare, riuscendo a trasmettere emozioni allo stato puro.
Eccitato com’era, per quanto volesse saltarle addosso, si fermò un attimo a guardarla, a guardare la sua pallida perfezione. E poi, quel corpo esile e delicato, quella grazia femminile, l’espressione dei suoi bellissimi occhi erano abbastanza da fermarlo. Morbidezza, ironia, affetto… Non erano queste le cose che era abituato a vedere nelle sue partner sessuali. Era abituato a lussuria, desiderio e niente emozioni. Corrugò la fronte. E lei, era eccitata? O era solo avvolta in quella fantasia romantica che si era creata nella sua testa? C’era solo un modo per scoprirlo. Nick si chinò e la afferrò per una caviglia, tirandole un po’ la gamba e tenendola ancorata al materasso. Fu distratto per un secondo dalla vista del piede che emergeva dal suo pugno. Dio, perfino i suoi piedi erano bellissimi. Collo alto, dita piccole e rosa. Belli da mangiare. Ma se avesse dovuto cominciare dai piedi, ci avrebbe messo tutta la notte. Magari un’altra volta. I suoi occhi lasciarono il bel piede e cominciarono a salire verso la caviglia stretta, lungo la gamba e… Ah. Eccola lì, la fonte di ogni piacere. Anche lì, era pura perfezione. Una nuvoletta di peli castani circondava tessuti rosa e tondeggianti che, sì, grazie a dio, brillavano. Era eccitata. Poteva continuare. Be’, un’ultima cosa. Nick lasciò andare la caviglia e fece scorrere le dita lungo la gamba, godendosi il contatto con ogni centimetro della sua pelle. Era liscia, calda e incantevole. Rallentò per assaporare la sensazione, guardandola mentre socchiudeva gli occhi. Oh, sì. Aveva le guance arrossate, adesso, e anche i capezzoli. Riusciva a vedere il cuore che le batteva nel petto e che faceva muovere il morbido seno sinistro. Il contatto delle sue dita sulla gamba la stava facendo eccitare. Oh, e forse anche quello che gli leggeva negli occhi.
«Nick» sussurrò lei.
«Ci stiamo arrivando» rispose lui. Oddio, era una delizia.
Spendo anche una parola per il cattivo, davvero ben descritto e debbo dire che per certi aspetti, nonostante tutto, mi ha fatto una triste tenerezza.
La scrittura della Rice riesce a creare una tensione tale da renderla, a mio parere, tra le migliori scrittrici di erotic suspense sul mercato, perché riesce a creare anche un’atmosfera romantica in grado di soddisfare i palati più raffinati. Il testo è pulito e scevro di errori, refusi o incongruenze, sintomo di un’ottima traduzione e di un editing di pari livello.
Inutile dire che consiglio di adottare Nick con effetto immediato.
Recensione a cura di:
Editing a cura di: