Recensione: Senza Sangue – Serie di Aloysius Pendergast di Lincoln Child, Douglas Preston
Titolo: Senza Sangue
Autori: Lincoln Child, Douglas Preston
Serie: Serie di Aloysius Pendergast
Genere: Thriller
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: 12 aprile 2022
Relic
- Reliquary
La stanza degli orrori
Natura morta
Dossier Brimstone
La danza della morte
Il libro dei morti
La ruota del buio
Il sotterraneo dei vivi
L’isola della follia
La mano tagliata
Due tombe
Nel fuoco
Labirinto blu
La costa cremisi
La stanza di ossidiana
Notte senza fine
L’uomo che scrive ai morti
Il fiume del male: Un rebus investigativo per l’agente Pendergast
- Senza Sangue
Una nuova missione per l’agente speciale Aloysius Pendergast.
Un fermacravatta, otto mozziconi di sigaretta e un castello di teorie. È ciò che si lascia dietro il dirottatore del volo Portland-Seattle che il 24 novembre 1971 ha preso in ostaggio i passeggeri, liberandoli solo a fronte di 200.000 dollari di riscatto. Rimasto sull’aereo, ha poi ordinato al pilota di fare rotta verso Città del Messico e si è paracadutato scomparendo nella notte. Mezzo secolo dopo, in Georgia, l’agente speciale dell’FBI Aloysius Pendergast e il collega Armstrong Coldmoon raggiungono Savannah per affiancare la polizia locale in un’indagine dai risvolti raccapriccianti: sono stati rinvenuti due cadaveri svuotati del sangue fino all’ultima goccia. Le notizie corrono veloci e la gente ha paura, pretende risposte. Vengono riesumate vecchie leggende che attirano sul posto ciarlatani e fanatici dell’horror, qualcuno sostiene che il Vampiro di Savannah sia tornato. Mentre la psicosi dilaga e il bilancio delle vittime aumenta, i continui colpi di scena imprimono alle indagini una traiettoria impensata portando Pendergast a immaginare, con l’occhio scaltro del federale che non dimentica i vecchi casi irrisolti, uno scenario che potrebbe collegare questi omicidi all’unico dirottamento aereo rimasto insoluto nella storia degli Stati Uniti.
Care Fenici, quello che oggi vi presento è un thriller sui generis. Ma, prima di iniziare, devo avvertirvi: fa parte di una serie. Pensavo, illudendomi, di poterlo affrontare senza aver letto gli altri, invece non è così. Child e Preston hanno evidentemente creato un universo davvero complesso e composito, di cui non si può apprezzare appieno la grandezza assaggiandone solo un pezzettino, come ho preteso di fare io. Con questa premessa, mi accingo a recensire un libro consapevole di conoscere solo un tassello del puzzle.
Oltre agli elementi tipici del genere, nell’imbastire la trama gli autori hanno inserito caratteristiche del romanzo storico, come per le vicende di Dan Cooper, e quelle del genere fantascientifico, come il multiverso, la macchina del tempo e il personaggio di Constance.
Il tutto ha come scenario la città di Savannah, di cui viene dato un ritratto molto ben dettagliato e affascinante, al punto da risultare quasi una personificazione, con i suoi cimiteri misteriosi e le case colme di antiche tragedie e intriganti segreti.
I personaggi vengono ricreati con maestria, anche se l’agente speciale A.X.L. Pendergast e il collega, Armstrong Coldmoon, non riescono a mio avviso a formare un duo vincente; ma probabilmente questa mia impressione è dovuta proprio alla mia mancanza verso i precedenti volumi.
Pendergast, per quanto sia geniale e intuitivo, a volte mi dà la sensazione di essere troppo calato in quello schema di freddo calcolatore e, persino quando eroicamente affronta la creatura, non riesce a suscitarmi l’emozione che mi sarei aspettata.
Coldmoon è sicuramente interessante con il suo essere appartenente a una minoranza etnica, e di lui apprezzo la caratterizzazione, anche se a volte sembra un po’ schiacciato dalla personalità del suo partner. Avrei amato saperne di più di lui sia come descrizione, che come storia, per cui non mi resta che leggere i precedenti racconti.
Elemento aggiuntivo è Costance, una donna che appare forte e determinata, anche se cela in sé un grande segreto. Il poco che si svela della sua vita e della relazione con Pendergast mi ha lasciato l’amaro in bocca; spesso, poi, lui la usa per i propri scopi e, anche se mostra di apprezzarla e stimarla, il loro rapporto sembra quello di due persone che ormai hanno vissuto tutto. Il trio ha sicuramente uno spessore notevole, tuttavia in questo singolo romanzo non è espresso appieno.
I tre sono mandati dall’FBI a indagare su una serie di misteriose morti avvenute nella città di Savannah, in cui le vittime vengono trovate del tutto prive di sangue nel corpo, tanto da far ipotizzare ai più la presenza di un famigerato vampiro. Ed è qui che subentra l’elemento fantascientifico. La creatura in questione, infatti, giunge nella città attraverso una macchina del tempo, che la trasporta a noi da un mondo parallelo.
Ahimè, non sono proprio riuscita a entrare in sintonia con il romanzo; sicuramente non l’ho compreso fino in fondo, o forse non è il genere che fa per me, o semplicemente per amarlo davvero non ci si può limitare a questo volume.
Credo, tuttavia, che abbia degli ottimi punti di forza nella ricchezza dei personaggi che animano la vicenda; infatti, appena si diffonde la notizia degli assassinii, ben due squadre di reporter dell’occulto si presentano in città e finiscono per trovarsi invischiati in questi delitti. Mentre si contendono ferocemente la prima notizia sul misterioso vampiro, più che aiutare nelle indagini, ne intralciano il prosieguo, dando tuttavia lo spunto per una sotto-trama fatta di arguzie e slealtà, che dona un quadro spietato della concorrenza nel mondo della stampa, completamente priva di scrupoli.
L’unica ad avermi conquistata realmente e ad avere un ruolo centrale è Felicity Frost, la proprietaria di un albergo storico con un passato oscuro, che solo il tempo svelerà e che si presenta come miglior candidata a vampiro di Savannah. È perfetta nel suo essere decadente e geniale, di un’arguzia spiazzante e una cultura vastissima, che la rendono l’interlocutrice perfetta per la nostra altrettanto arguta Constance. I dialoghi fra le due sono riusciti a rapirmi e hanno reso la lettura meno gravosa.
Tornando alla vicenda, vi devo confessare che l’ho trovata davvero difficile da seguire, forse proprio per le tante sotto-trame; si sviluppano parallele all’indagine e, almeno per me, hanno un po’ appesantito la lettura, finendo per mettere in secondo piano il mistero principale. Tuttavia la scrittura risulta molto fluida e scorrevole, l’editing impeccabile e le descrizioni sono molto realistiche, eppure mai prolisse.