Recensione: “Sepolto” di Kendra Elliot

Azione e sentimenti per il grande ritorno della regina del romantic suspense

Michael Brody è un giornalista abituato a ottenere risposte. Ce n’è una però che gli sfugge da vent’anni: cos’è successo a suo fratello Daniel il giorno in cui il pulmino della scuola è scomparso nel nulla? Quando vengono rinvenuti i resti di alcuni bambini, Michael cerca in tutti i modi di mettersi in contatto con l’unico sopravvissuto a quella tragedia, Chris Jacobs. La sua speranza è che rompa il silenzio e gli spieghi perché tra quei resti sepolti non ci siano quelli di Daniel. Ma la paura di essere rintracciato dal suo rapitore ha spinto Chris a nascondersi e l’unica pista che resta a Michael è la sorella. Forte e impenetrabile, Jamie Jacobs si unirà a lui nelle ricerche. Rintracciare Chris non sarà una passeggiata. Ormai è un adulto, e le sue cicatrici vanno ben oltre la superficie della pelle.

In Sepolto Kendra Elliot tratteggia il profilo di un eroe compromesso e scava a fondo nel suo passato spaventoso per portare alla luce una possibilità d’amore per il futuro.

«Spray al peperoncino» rispose Jamie, come se niente fosse.

Michael si paralizzò. «Ed eri pronta a usarlo su di me?»

«Sì.» Un altro calmo sorriso regale. «Se fosse stato necessario, sì.»

«Adesso sono al sicuro?» Sbirciò la bocca grande. Ora era una regina da film, armata. Sentì una stretta allo stomaco. Di quelle positive. Cazzo, di quelle bellissime.

«Forse.» Quegli occhi meravigliosi lo scrutarono, torvi. «Cos’è che vuoi da me, esattamente?»

Ventiquattr’ore nel mio letto. No. Quarantotto.

(Tratto dal libro)

*

Ho letteralmente divorato questo romanzo: nonostante la sottotrama passionale, si tratta di un bel thriller: suspense, azione, indizi che vengono disseminati e poi ricongiunti, un vero e proprio giallo insomma. È una lettura intrigante che spinge a continuare morbosamente fino al compimento della ricerca.

Tutto parte dalla scoperta di un bunker in cui sono stati seviziati dei bambini e dal conseguente ritrovamento dei punti in cui sono stati sepolti. Si sa che, anni prima, nove bambini su uno scuolabus erano scomparsi. Uno di loro era fuggito ed è oggi irrintracciabile, per cui ci si aspetta di trovare otto tumuli… e invece sono solo sette. Il protagonista, giornalista e fratello di uno dei bambini rapiti, inizia un viaggio per scoprire cosa sia successo insieme alla sorella del sopravvissuto. A questo filone narrativo, si affianca l’indagine per la ricerca dell’assassino.

L’unica scena di sesso presente è descrittiva e passionale; il romanzo ha delle belle sfumature romance che accompagnano l’azione e la suspense.

A livello di violenza, nonostante il tema scabroso e delicato, trattandosi di sevizie su bambini, anche se a volte vengono inseriti dettagli fastidiosi, non si entra mai nel merito delle brutalità e delle perversioni, evitando di rendere scabroso il racconto.

Stile rapido e ironico, all’occorrenza capace di descrivere attrazione e passione.

Sentiva ancora la voce che aveva parlato nella sua testa la prima volta che l’aveva vista. Quella che gli aveva detto di non lasciarsi sfuggire quella donna. Punto.

Ora… Come dirglielo? Per evitare che se ne andasse o gli ridesse in faccia?

Ah, cazzo. Ci era dentro fino al collo.

E lei aveva la vanga per tirarlo fuori.

(Tratto dal libro)