Recensioni: serie TV e Film

Recensione Serie Tv – Chicago Fire – 10×06

Progetto Grafico di Francesca Poggi

 “Dead Zone”

La vita dopo Matthew Casey. Insomma Matt se n’è andato. E da quanto ho capito leggendo qui e lì, l’abbandono dovrebbe essere definitivo, ad eccezione di qualche cameo occasionale.

Quindi avanti senza Matt. La puntata si apre con un divertente siparietto tra Ritter e Mouch, il primo super tecnologico e il secondo poco avvezzo agli strumenti odierni. La scena si chiude con una vittoria da parte del giovane tech.

Dopo poco arriva la chiamata del 911, ma curiosamente al posto del solito messaggio automatico c’è una voce vera, un po’ incerta anche sulle caratteristiche del soccorso. Tanto è vero che all’inizio chiama tutti, per poi accontentarsi di una squadra e dell’ambulanza. All’arrivo sul posto viene trovato un ragazzo, con una spalla infilzata da un canestro caduto da un’area di gioco pubblico.

 

 

Ma nel giro di pochissimo altre autopompe giungono  sul luogo, chiamate sullo stesso soccorso. Cosa sta succedendo?

La risposta arriva al ritorno alla stazione. Tutti i servizi telematici (compreso il 911) sono fuori uso a causa di un ransomware, un virus iniettato dentro il sistema per bloccare i dati e chiedere un riscatto (procedura che ormai conosciamo un po’ tutti).

Arriva alla stazione 51 Van Meter, un collega dell’Arson Unit (unità che indaga sugli incendi), che chiede la collaborazione di Kelly sul caso del rogo in chiesa, visto nella scorsa puntata. Le indagini avevano rivelato che l’incendio era partito da un gatto, povero, cosparso di gasolina e dato alle fiamme. Anche Wendy Sieger, vecchia conoscenza, viene invitata a prenderne parte. Ve la ricordate la bella figliola che, lo scorso anno, diede la caccia al nostro Severide, che era in un momento di crisi con Stella? Ecco che il vecchio gruppo si forma.

Con il blocco totale dei servizi informatici causa virus, in attesa di capire se la città di Chicago intende pagare il riscatto chiesto, occorre organizzare la macchina dei soccorsi manualmente. E qui di nuovo abbiamo modo di vedere la differenza tra chi è ipertecnologico e chi no.

Saranno Mouch e Herrmann, presenti quando le cose funzionavano anche senza internet, a organizzare tutto. Le linee telefoniche non sono suscettibili ai virus e con i vecchi apparecchi in funzione, le radio e tanta buona volontà, la 51 si prende carico delle chiamate al 911 e della distribuzione dei servizi tra tutte le stazioni.

Scopriamo che alcuni giovani hanno problemi a vivere senza cellulari, mancano un po’ di coordinamento e iniziativa, ma le vecchie guardie sono tornate a nuova vita! Mouch e Herrman sono spettacolari nel far ripartire tutti i soccorsi, mantenendo i contatti con tutte le stazioni tramite radio e telefoni, gestendo un rudimentale schema degli spostamenti di tutti i mezzi di soccorso. Incredibile!

Nel frattempo le indagini si concentrano su un ex alunno di una scuola cattolica, espulso l’anno precedente per aver dato fuoco ai capelli di un compagno.

Kelly e Wendy vanno a casa del ragazzo, che ha un alibi di ferro. Non solo, mentre parla coccola il gatto di famiglia in modo tale da far pensare a Severide che non può essere stato lui a dare fuoco all’animale morto nel rogo della chiesa.

Curiosamente era stato proprio il parroco a indicare il giovane, seppure per vie traverse. Ma una piccola visita all’arcidiocesi dà un altro tassello al quadro della situazione. A quanto pare il prete era stato “indagato” per problemi sulla raccolta fondi della parrocchia. Gli erano state contestate delle differenze tra quanto consegnato, e quanto i parrocchiani dicevano fosse stato raccolto. I libri su cui erano segnate tutte le offerte, però, erano convenientemente andati distrutti durante l’incendio. Dietro consiglio di Van Meter i due si dividono: Seager si occuperà di interrogare i fedeli e Kelly il parroco. Quando Severide arriva nella bella canonica, viene urtato da un uomo che sta fuggendo, da sopra arrivano grida soffocate e il pompiere si trova davanti uno spettacolo terribile. Il parroco della chiesa è stato legato a una sedia e dato fuoco!

 

 

Kelly riesce a spegnere le fiamme e chiama i soccorsi. Le ustioni sono molto gravi e il prelato viene sottoposto a coma farmacologico, quindi non ci sono possibilità di sapere chi lo abbia lasciato a morte certa.

Finalmente le persone responsabili del virus vengono arrestate e i servizi ripristinati. Internet funziona di nuovo 😉 Ma oggi qualcuno ha imparato che si può vivere senza il web!

Una puntata molto divertente sotto certi aspetti, la situazione proposta è stata la realtà per molti anni. Spesso mi chiedo se le nuove generazioni, nate già “in rete”, siano in grado di sostenere un mondo senza il web. Voi che ne pensate?

Matt Casey se n’è andato per sempre, tutto si deve riorganizzare. Occorre trovare un altro capo per la squadra (non voglio spoilerarvi cosa ho letto 😉 ), ma soprattutto cosa succederà a Brett, che gli ha detto “No, grazie, l’Oregon mi fa schifo”?

Alla prossima

 

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