Recensioni: serie TV e Film

Recensione Serie Tv – Chicago PD – 09×06

Progetto Grafico di Francesca Poggi

“End of Watch”

 

 

Buongiorno a tutte!

La puntata di oggi sui nostri eroi del Chicago PD parla di polizia: proprio così!

Seguiamo da vicino Adam Ruzek, prima a una partitella di poker con i colleghi, e poi, interrotto da una telefonata di Burgess, all’interno di un centro commerciale aperto, evidentemente, fino a tardi; qui lo sentiamo dire che Makayla non riesce a dormire senza un babbaccio.

Devo essere sincera: Adam non è tra i miei personaggi preferiti di questa serie. È un po’ troppo metrosexual per i miei gusti, sempre perfetto in tutto, dai capelli “gellati” fino ai risvoltini.

Inoltre la sua relazione con Kim non mi ha mai convinto molto; dato che personalmente trovo il suo sex-appeal insufficiente, anche le sue interazioni con la collega mi sembrano un po’ mosce, ma forse il problema sono io.

In ogni caso il detective è testimone di una rapina in cui 3 tizi, mascherati come per Halloween, derubano una gioielleria, portandosi via degli orologi di marca e lasciando, purtroppo, cadavere la guardia giurata.

Ruzek, nonostante il poliziotto che ha in carico la situazione gli abbia ordinato di desistere, vista la presenza di troppi civili, insegue i ladri fino alla strada, dove fuggono su un’auto rubata,

Lui è molto frustrato: il mestiere di servitore dello Stato diventa ogni giorno più difficile, molte regole e pastoie rendono sempre più limitato l’ambito delle cose che si possono fare.

A indagare, oltre a Hank e al resto della squadra, arriva anche il detective Salvador Ortiz, che ha competenza sul caso: a quanto pare questa è la terza rapina del genere.

È chiaro che fra lui e Adam c’è un rapporto di lunga data, l’uomo infatti è stato il suo mentore. Attualmente Ortiz, con una moglie malata di cancro e venti anni di servizio alle spalle, è pronto a lasciare, per cui accetta volentieri l’aiuto di Hank e degli altri.

Scopriamo addirittura che una sentenza lo sta obbligando a versare metà del suo stipendio a un galeotto, a causa di un arresto con prove insufficienti, o così è parso al giudice che si è occupato del caso.

L’auto abbandonata dai rapinatori viene ritrovata con della droga all’interno. Sul sacchetto recuperano un’impronta che appartiene a un altro ex galeotto, noto per essere un rapinatore e un tossico.

Da questo momento l’azione diventa sempre più pressante: viene intercettato un ricettatore che incontra il sospettato in un magazzino abbandonato, Ruzek fa irruzione e si trova da solo davanti al rapinatore armato, così è costretto a fare fuoco e ucciderlo. A coprirgli le spalle doveva essere il collega Ortiz, che però è rimasto indietro per controllare un’altra area del deposito.

Lo stesso Salvador “Sally”, durante un’altra azione, consiglia a Ruzek di tenere un profilo basso. Adam è molto arrabbiato: come può fare il suo lavoro se non gli è permesso di inseguire i malfattori? Forse c’è qualcosa che non va nelle nuove regole che determinano i loro compiti.

Nell’ispezione di una casa, considerata il luogo dove il gruppo deposita la refurtiva, viene trovato uno zaino nascosto, che si scopre essere vuoto.

Kim, che sta controllando le registrazioni video delle telecamere intorno, vede Ortiz uscire dalla casa e andare alla sua macchina per un attimo, per poi tornare indietro. La cosa le sembra sospetta e ne parla con Adam, che la liquida dicendo che il collega era andato all’auto per prendere una torcia.

I servizi interni, che intervengono sempre dopo che un’azione finisce con l’uccisione di uno o più civili, intervistano Adam chiedendogli il motivo per cui ha fatto fuoc; lui risponde che il compagno che avrebbe dovuto stare con lui, cioè Ortiz, era impegnato da un’altra parte. Peccato che la commissione interna riveli che l’area in cui Salvador ha detto di essere rimasto è una camera chiusa ermeticamente, a cui l’uomo non avrebbe mai potuto avere accesso.

A questo punto persino Adam comincia a sospettare qualcosa. La squadra decide di tenere d’occhio Ortiz e, nel giro di poco, l’uomo viene trovato mentre tenta di rivendere a un ricettatore di sua conoscenza la refurtiva di cui si è appropriato indebitamente.

Quello che segue è molto triste: beccato sul fatto, il vecchio poliziotto cerca di difendersi dicendo che, a causa della malattia della moglie e del fatto che sta pagando una causa persa contro un detenuto, non riesce più a far fronte a tutte le spese e quindi si è fatto tentare per un attimo e ha ceduto.

Per Adam è un brutto colpo dover essere lui l’autore dell’arresto dell’amico e maestro.

 

Non so se lo avete notato anche voi, ma ogni puntata della serie ci racconta di un’America controversa. Immagino che, dopo i vari casi di morte in seguito ad arresti discutibili, la polizia sia costretta a regole molto più ferree e posso comprendere la frustrazione di chi, in questo lavoro, ci crede realmente. D’altra parte è anche giusto essere tutelati contro chi, con in mano una pistola, si sente lo sceriffo del West.

Voi cosa ne pensate?

 

Alla prossima

 

 

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