Recensione serie TV: Ragnarok
Ciao Fenici,
oggi voglio parlarvi della serie Tv Norvegese Ragnarok, composta da 2 stagioni (anche se a novembre 2021 è stata rinnovata da Netflix la terza, che dovrebbe essere l’ultima) da 6 (soli!) episodi ognuna.
Prima di raccontarvi un pochino la trama di questo gioiellino poco conosciuto e le mie impressioni, vorrei un attimo rompervi le scatole su che cos’è stato il Ragnarök; si lo so che una buona parte di voi lo sa già, giuro non vi faccio una lezione di mitologia norrena, ma accenno qualcosa a chi è incuriosito dal titolo e non ne sa nulla… prometto!
Il termine Ragnarök tradotto significa “destino finale degli déi” e così è stato, infatti, secondo la leggenda, in quel periodo una serie di catastrofici eventi è terminata con la battaglia tra gli déi e le potenze dell’ordine e della luce contro i Giganti (protettori del caos e delle tenebre), la quale verrà vinta da quest’ultimi e porterà alla morte alcuni degli déi tra i quali Odino, Thor, Loki, Tyr, Frey Heimdallr. In poche parole la fine degli déi.
Bene, ora possiamo parlare di questa serie fantasy che veramente mi ha lasciata piacevolmente sbalordita.
La serie (giuro non faccio spoiler leggete tranquillamente!) è ambientata in una cittadina immaginaria della Norvegia Edda (in realtà i posti bellissimi che si vedono sono della cittadina di Odda, nella contea di Vestland, in Norvegia), dove alcuni abitanti (quasi tutti teenagers) scoprono di avere dei poteri particolari e di essere la rincarnazione degli déi norreni.
La loro presenza si manifesta per l’inquinamento dell’acqua e il ritirarsi dei ghiacciai. Causa principale dell’inquinamento delle acque è data da sostanze chimiche nascoste in barili all’interno di una galleria costruita sotto a un ghiacciaio dalla storica famiglia della città gli Jutul (bellissimi e potenti, antichi; ma antichi nel vero senso della parola anche se dimostrano al massimo 40 anni).
Gli Jutul non sono altro che alcuni dei Giganti che, nella famosa battaglia di cui vi ho parlato prima, sconfissero gli déi norreni.
La cosa che mi è piaciuta maggiormente (anche se sono fan di un Jutul; beh i ragazzi ribelli hanno un certo fascino XD) è come ci appaiano le varie divinità: Thor all’inizio è un ragazzo (sfigato!) non bellissimo (eh, quello non migliora nemmeno nella seconda stagione) che, oltre a essere dislessico, ha grossi problemi di vista e a socializzare. Si legherà a una ragazza (come amica, non pensate ad altro) con la quale inizierà a occuparsi della salvaguardia dell’ambiente; il fratello (non ci ero arrivata subito che lui fosse Loki, anche se pensandoci bene non potevo non capirlo) oltre a essere una persona che cerca sempre di tirare fuori il meglio per sé da tutte le situazioni, è un’anima ribelle, affezionato sì, a suo fratello, ma disposto a tradirlo qualora le cose non vadano come vuole lui (infamissimo, povero tontolone di un Thor!).
In questa serie c’è anche l’amore, nonostante sia un fantasy! Ho trovato molto apprezzabile che gli amori LGBT non siano velati ma trattati con più disinvoltura della nostra cultura; non fraintendetemi, non ci sono scene di sesso (zero proprio! Nell’unica che c’è lui ha i pantaloni) assolutamente, questo telefilm è castissimo e adatto a un pubblico di giovanissimi.
Come dicevo qualche riga più su, so che gli eroi dovrebbero essere quelli che amiamo (ma ragazzi, che palle con il loro essere tutti di un pezzo e vedere sempre le cose o nere o bianche e mai grigie). I personaggi che ho apprezzato maggiormente sono i Giganti, tutti eccetto la “madre”(lei proprio no la sopporto!) superba, che fin da subito mi ha ricordato la strega cattiva di Biancaneve (non Regina di ONCE, ma quella della Disney), mentre il resto della famiglia si è umanizzato dando spazio a emozioni che purtroppo in alcuni casi dovranno essere represse.
Ecco, non vi dico di più sennò vi spoilero la serie tv (tranquilli succedono un sacco di cose e io vi ho detto meno che nulla), mi raccomando guardatela e poi ditemi il vostro parere