Recensione: Sfida con il Visconte di Lotte R. James
Autrice: Lotte R. James Genere: Romance storico vittoriano Editore: Harmony I Grandi Romanzi Storici Data: 15 maggio 2024
Che vinca il migliore… anche se il premio forse non sarà quello pattuito!
Inghilterra, 1838
Desiderosa di aiutare il caro amico Lord Julian Rothwakes, che si è infortunato, Roberta “Bobby” Kingsley si offre di salire in sella al suo posto e prendere parte alla lunghissima gara a cavallo che è oggetto di una scommessa tra lui e il suo antagonista di sempre, per conservare la tenuta di famiglia. Ma appena Bobby si trova faccia a faccia con il suo avversario, l’arrogante, detestabile, carismatico Visconte Hayes, diventa subito chiaro che non sarà soltanto la gara a farle battere forte il cuore!
Care Fenici, che romance storico strano che ho letto, assolutamente fuori dagli schemi consueti. Una sorpresa a dir poco piacevole, senza la classica ragazzina illibata e senza l’aitante perfezione maschile, che, se posso permettermi, mi aveva stufato alla grande.
Di questo romanzo mi è bastato leggere nella trama le parole “cavalli” e “sfida” per dargli un’occasione, non partivo con altissime aspettative e invece non mi ha deluso niente, assolutamente nulla.
L’autrice stupisce nel creare due personaggi complessi, diffidenti, che faticano a muoversi nella società nobiliare, ma che in sella a un cavallo sono un tutt’uno con l’animale.
Ho sempre amato i cavalli, la loro agilità, abilità, eleganza, soprattutto considerando il mio supremo dono di andare addosso a tutto ciò che sta fermo! Quindi se anche a voi piacciono questi stupendi animali, i cuori tormentati, due personaggi fuori dalle convenzioni sociali e gli incontaminati paesaggi inglesi state leggendo la recensione giusta e questo è il libro che fa per voi!
Tutto inizia con una faida e una sfida. La faida è tra le famiglie Hayes e Rothwakes, tra cui non scorre buon sangue, e, se una sfida passata ne ha limitato i rapporti, solo una nuova potrà risanare gli antichi rancori oppure aggiungerne di nuovi. Ciò consiste in una gara a cavallo tra Arion, lo stallone dei Rothwakes, e Beowulf, lo stallone degli Hayes, ma non sarà una prova solo di velocità ma anche di resistenza, affrontando duecento miglia di aperta campagna fino a Londra con diverse tappe a tempo e rigide regole da rispettare. Se a vincere fosse il Visconte Lawrence Hayes, questi otterrebbe le terre dei Rothwakes e le scuderie, invece, in caso di vittoria di Lord Julian Rothwakes, otterrebbe il totale pagamento dei suoi debiti e lustro ai suoi animali.
Sfortunatamente, pochi giorni prima dell’inizio della gara, Lord Julian si infortuna alla gamba ed è impossibilitato a cavalcare, ma il regolamento non prevede un rinvio a causa dell’incidente e quindi resta solo una carta da giocare, Bobby, addestratore non ufficiale di Arion e… donna. E che donna! Il Visconte, seppur non esattamente contento, è obbligato dall’onore a competere lo stesso e la sfida sarà tutt’altro che priva di colpi di scena.
Tornando ai cavalli, vi giuro che li ho amati entrambi ma Arion resta il mio preferito, mi ha ricordato un po’ Hidalgo (film Oceano di Fuoco). A risultare assolutamente intriganti, però, sono i due personaggi principali. Il romanzo, a pov alternati, è ambientato nel 1830, non esattamente un periodo molto progressista per il riconoscimento della donna e dei suoi diritti.
Bobby, ossia Roberta Kingsley, è una giovane donna con un passato difficile alle spalle. Avvolta dal mistero, che non vi svelerò, vive a stretto contatto con Lord Julian come sua stalliera nonché addestratrice, anche se non ufficiale. Per lei i Rothwakes sono importanti, ma più dell’onore ha un sogno e, se la sfida andrà in porto, riuscirà a realizzarlo. È un personaggio che si allontana di molto dalle classiche nobildonne del periodo Regency, innanzitutto perché non fa parte della nobiltà, non è ricca, non è titolata, ma ha un’ottima educazione e soprattutto ha un dono: riesce a entrare in sintonia con tutti i cavalli, una specie di sussurratrice. È una persona schietta, diretta, sicura di sé, coerente con le sue scelte e anche parecchio disinibita, aggiungerei. Ma è anche molto emotiva, soprattutto a contatto con le rigide regole della società, per cui a volte le tocca indossare una corazza virtuale per difendersi.
Il Visconte Hayes è tante cose, di certo non è un ragazzino petulante e snob. Alla soglia dei quarant’anni sa bene cosa vuole: le terre dei Rockwakes e i suoi cavalli. Giudica Julian un imberbe ragazzetto arrogante e non vede l’ora di gettarlo sul lastrico. Seppur nobile non è particolarmente interessato alla vita nobiliare di società, ha interessi naturalistici ma più che altro gli piace la solitudine. In verità non è molto bravo a rendersi simpatico e fa fatica ad aprirsi al mondo, ma ha delle idee ben precise in mente in quanto al progresso, anche se i suoi piani mal si allineano con quelli di Bobby. Un personaggio che a tratti sembra antipatico e arrogante, in realtà, fin dalle prime cinquanta miglia, si intuisce che anch’egli indossa una corazza per proteggere il suo fragile cuore.
Ve l’ho detto, non è un romanzo facile, leggero per certe cose, ma profondo per altre. Li ho veramente amati entrambi, ma sopra ogni cosa ho amato i loro pensieri, i dubbi e l’amore per i propri cavalli. Per non parlare del bellissimo rapporto tra Arion e Bobby.
E se la competizione mettesse in palio altre cose? Come l’amore? Cosa potrebbe succedere a quel punto? Entrambi devono vincere, ma solo uno ci riuscirà, cosa succederà a quel punto?
Spero di avervi intrigate quanto basta. Buona lettura!