Recensione: Sfide perverse di A. R. Breck

Nata nel sangue e cresciuta nel peccato.

Figlia del più prolifico serial killer degli Stati Uniti.

La follia scorre nelle mie vene come una droga e mi trascina sempre più nell’abisso.

Sento la pazzia bruciare lenta nelle mie vene, i vizi oscuri di mio padre corrompere la mia sanità mentale.

Quanto manca prima che mi consumi del tutto?

È quando incontro Caelian Morelli che tutto cambia.

Un uomo la cui oscurità combacia con la mia.

Vive per la morte. Un assassino. Un omicida.

Figlio della famiglia mafiosa Morelli, ha qualcosa di diabolico che mi attira.

È il fiammifero che accende la mia fiamma. Possessivo e crudele.

Mi dico che la nostra è una relazione impossibile.

Ma questo non mi trattiene dal camminare dritta nel fuoco.

Tuttavia, quando il mio passato diventa il mio presente, la mia vita è in bilico.

Ho sempre creduto che sarei diventata la cacciatrice, ma se alla fine diventassi la preda?

Io non sento le voci.

Non sento intorno a me persone che in realtà non ci sono.

Non sono una psicopatica da camicia di forza.

No, se ti avvicini a un metro da me, ti squarcio la gola a mani nude.

Non è qualcosa che ho imparato.

È ciò in cui sono nata.

Mi scorre nel sangue.

Mi batte nel cuore.

Ciao Fenici, oggi parliamo di una nuova trilogia della Virgibooks, Blackridge Prep. Devo dire che i dark romance di questa casa editrice sono, almeno fino a questo momento,una certezza di successo, non credo di averne letto ancora uno che non mi sia piaciuto.   Come tutti i dark ci sono dei trigger warning di cui bisogna tener conto prima di intraprenderne la lettura e questo non è da meno, ci sono scene e argomenti molto delicati che possono ferire un pubblico sensibile, come ad esempio una violenza smisurata e l’ abuso della religione per scopi perversi.

Ma  andiamo al dunque, siamo soliti ritrovare tra le pagine  un’ anima buona e sensibile,  impersonificata in una  donna, e un uomo dall’animo nero che mitiga la sua violenza in nome dei sentimenti, non è questo il caso. Qui, abbiamo a che fare con due anime disturbate che trovano il loro equilibrio mentale solo stando l’uno tra le braccia dell’altro.

Io domino la follia nel suo cervello tanto quanto lei accende l’emozione nel mio.

Raven è la figlia di noti assassini, ma  quando la sua  famiglia  viene  distrutta e  perde  i suoi genitori,   è affidata agli zii iper religiosi. Rave nasconde la sua essenza violenta e reprime la rabbia di fronte alla nuova famiglia, ma è sempre troppo difficile per lei imbrigliare il mostro che cova dentro e l’unico motivo che la tiene legata a loro è la cugina Aria,più piccola di lei di un anno.

Caelian Morelli  è il primogenito della famiglia mafiosa più potente degli Stati Uniti e fin da piccolo viene addestrato a uccidere. Non prova alcuna emozione,  le uniche cose che conosce  sono la violenza e il sangue, e la sola cosa che riesce a procurargli qualche brivido è l’omicidio.

Avete idea di cosa possa succedere facendo incontrare due anime come queste? Se quello che  ho appena raccontato vi ha  messo almeno un po’ di curiosità non vi resta che iniziarne la lettura.

Il romanzo è scorrevole, a pov alternati, la trama e il lavoro sui personaggi, sia principali che secondari,  sono  ben delineati.   I salti narrativi  tra presente e passato  danno la possibilità al lettore di capire a pieno il vissuto  e i sentimenti di Rave e Cae. Anche se il volume termina con un cliffhanger, a un occhio attento  si può già capirne l’epilogo. Troverete del mistery  in quanto, oltre a  tutte le vicissitudini che passano i due ragazzi, Raven è perseguitata da un serial killer che tenta di emulare i suoi genitori e le manda dei regali molto particolari,  anche qui ancora non ci è dato sapere  se non  quelle piccole briciole che ci lascia vedere l’autrice, ma mi sono fatta delle idee e non vedo l’ora di continuare  la lettura. Questo primo volume è, pensate, uno young adult, che di young ha ben poco, ma che supporta alcune  scelte e pensieri, a volte infantili ,dovuti all’età.

Non posso che consigliarlo!