Recensione: Sfuggire al destino di Regine Abel

Schiavizzata. Sfruttata. Braccata.

Nata e cresciuta su una nave di schiavisti, Amalia è una delle rare sopravvissute della razza Verediana. E come tutte le femmine Verediane, Amalia possiede un’abilità psichica unica che la rende l’animale domestico privilegiato del suo padrone Gruuk. Un giorno Amalia fugge su Xelix Prime, pianeta guerriero dove la schiavitù è proibita. Lì partecipa al Legamento per scegliere uno degli innumerevoli guerrieri speranzosi come suo compagno e protettore. Ma si troverà poi contesa tra due cugini.

Per Khel e Lhor il tempo stringe. Come la maggior parte dei maschi Xelixiani, sono vittime della Contaminazione. Oltre ad essere marchiati come classe inferiore della società, la malattia ne rovina i corpi e riduce la loro durata di vita a meno di quarant’anni. Solo una femmina compatibile può rallentare o invertire la Contaminazione. Ma le femmine che partecipano al Legamento evitano i maschi con sintomi evidenti. Finché non arriva Amalia…

Tra l’accanimento di Gruuk, le rivalità mortali, gli assassini e i nobili corrotti, riusciranno i cugini a tenere Amalia al sicuro o i rispettivi sentimenti per lei li devasteranno?

Khel è il Generale dell’esercito di Xelixian e posside la maggior parte delle terre del distretto di Xelhan dove si produce il ryspak, un frutto prezioso per le sue proprietà mediche e anabolizzanti.

Purtroppo, l’uomo sta rischiando di perdere tutto perché Contaminato. Le tossine di questo virus si accumulano sotto la sua pelle diffondendo viticci neri su tutto il corpo accorciando a quarant’anni la sua aspettativa di vita media. 

Un destino comune a tanti che scherniti, allontanati dalla società, defraudati da titolo e terre, sono considerati come morti viventi, la cui unica speranza per impedire che le Leggi sulla proprietà portino loro via tutto è trovare una compagna.

Per questo motivo Khel e Lhor partecipano al Legamento. I due sono cugini e le loro emozioni sono strettamente connesse perché Gemme, ossia due metà dello stesso maschio.

Amalia è una Verediana, una rara sopravvissuta di una specie quasi estinta. Dotata di capacità psi uniche e un’hacker in grado di decriptare, bypassare e prendere il controllo di qualsiasi cosa accessibile con uplink usando qualsiasi software, è una risorsa di inestimabile valore per il suo carceriere Gruuk, che da quando è nata la tiene segregata sulla sua nave di schiavisti.

Un giorno Amalia fugge su Xelix Prime, dove la schiavitù è proibita e lì partecipa al Legamento per scegliere uno degli innumerevoli guerrieri speranzosi come suo compagno e protettore e la scelta ricade su Khel.

L’arrivo della stramba, testarda ed estroversa ragazza sconvolge gli equilibri di tutti perché ben lontana dall’essere la vittima sottomessa, che ci si aspettava sarebbe stata a causa del suo passato. La sua determinazione e la sua forza sono uno stimolo al cambiamento. Li sprona a migliorare e a fare di tutto per modificare delle leggi ingiuste e tanto discriminatorie per i Contaminati.

Amalia, l’autoritario Khel e il sensibile Lhor sono uniti da un legame speciale che si stringe ogni giorno di più. Insieme combatteranno chi vuole togliere al Generale le sue terre, rapire la donna per i suoi poteri e libereranno centinaia di prigioniere dalle Case del Sangue.

Amalia non è solo guarigione dalla Contaminazione, ella dà un nuovo significato alla parola famiglia di cui faranno parte anche Ghan, Yhan e Sohr.

La scrittura a POV alterni dei tre protagonisti permette al lettore di comprendere bene i loro sentimenti, di cui ho apprezzato particolarmente la complessità e una realistica contraddizione. 

La storia è davvero interessante, ben sviluppata nei vari punti e lascia una certa curiosità sul come si svilupperà il seguito ma consiglierei un editing più accurato perché i numerosissimi errori rendono a tratti veramente difficoltosa la lettura.