Recensione: Shadow di Marie James

Non è una novità che sotto le mie lenzuola ci sia una donna.
Decido io se a una notte di passione ne seguirà un’altra, come decido se cancellare o no un numero di telefono. È la stessa libertà che provo in sella alla mia motocicletta, ed è eccitante.
Non ho mai illuso una donna creando false aspettative.
La verità è che, stavolta, sono stato io a essere ignorato.
Potete quindi immaginare la mia sorpresa, quando la donna che aveva deciso che io non ero abbastanza per lei si presenta alla mia porta tenendo in braccio la conseguenza delle sue bugie e dei suoi inganni.

Cosa accade quando un uomo che mai avrebbe pensato di dipendere da altri si ritrova a non bastarsi più?
La vita nel Motoclub è più che sufficiente per lui, è cresciuto in una famiglia amorevole, sebbene all’orizzonte spunti Bri, una sorella un po’ incasinata e simpatica come poche!
Shadow non è certo un ragazzino, dai suoi trentaquattro anni guarda il mondo cercando di risolvere i guai altrui, vice del prez dei Cerberus, adora la sua esistenza. Le donne non gli sono mai mancate, così come l’azione e la voglia di aiutare ma… eh, c’è un ma! È un solitario, uno che non vuole legarsi a una femmina, quelle sono buone per divertirsi una sera senza implicazioni.
Misty però non è una delle tante, chissà perché il ricordo di lei gli riempie le giornate; e lo fa incazzare che dopo quella notte di passione non lo abbia più cercato.
Dal canto suo la ragazza, prossima alla laurea e decisamente più giovane di lui, si è messa nei casini. Leggerezza? Ingenuità? Direi più stupidità, ma come cavolo ti è saltato in mente?! Mah!
Ripudiata da una famiglia cattolica che le impone… (non vi dico cosa, perché l’istinto è quello di infilare a madre e padre un palo nel sedere e sventolarli come una bandiera… è solo un istinto; sono contro ogni forma di violenza), Misty è costretta a uscire da casa sua per essere accolta in un centro per ragazze in difficoltà.
Commette qualche errore, che scoprirete leggendo il libro, finché non è costretta a presentarsi davanti alla porta del club. Alla sua vista per poco Shadow non ha un ictus con salto carpiato in avanti del neurone.
Da qui le cose devono cambiare, per forza!
I protagonisti di questo terzo volume della serie sono davvero molto belli e non esageratamente complessi, niente tragedie eccessive ma solo la storia di una donna molto innamorata che accetta le attenzioni (anche solo sessuali all’inizio) che lui le concede. Direte voi: “ma allora lui è un bastardo?”, no non lo è. È un uomo che credeva che la sua vita dovesse prendere una determinata strada. L’antagonismo tra chi, come lei, è in grado di amare e chi, come lui, non sa riconoscere ed esprimere i sentimenti è molto intrigante. In questo romanzo non ci sono colpi di scena eclatanti, è più incentrato sulla ricerca del sé e sulle proprie emozioni.
Rivediamo marginalmente un po’ tutti i personaggi già incontrati e iniziamo a conoscere Dominic (personaggio favoloso che ritroveremo nel prossimo volume).
La narrazione dell’autrice presenta Pov alternati che trovo molto funzionali alla storia per assimilare meglio l’introspezione. La lettura scorrevole caratterizza ogni libro della serie; la peculiarità e il pregio di questa scrittrice è la costruzione dei personaggi che sono sempre diversi e unici nel loro genere.
Alzare l’asticella dell’età di Shadow mi è piaciuto molto, amo l’uomo un po’ più maturo rispetto agli sbarbatelli troppo young! Sesso a fiumi, poche parole d’amore, un ti amo quasi per sbaglio ma romanticismo e simpatia a go go.