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Recensione: “Sogni Rubati” di May McGoldrick (serie Scottosh Dreams #1)

Care Fenici, oggi Lucia ci parla di “Sogni Rubati” di May McGoldrick (serie Scottosh Dreams #1)

Aveva giurato di non sposarsi mai più, eppure, dopo che la morte del primo marito l’ha lasciata coperta di debiti, Millicent decide di accettare la proposta dell’anziana contessa Aytoun: sposerà il conte suo figlio, Lyon Pennington, costretto a letto da una paralisi e in balia di cure che non sembrano lasciar intravedere alcuna speranza. Il matrimonio le permetterà in cambio di sanare il suo dissesto finanziario e mantenere la tenuta di Melbury Hall, con la servitù di colore che ha salvato dalle grinfie di avidi aguzzini. Poi, a poco a poco, Millicent intuirà che Lyon nasconde in realtà un’anima ancora capace di vivere. E di amare.

 

Conosco tutte le sofferenze che avete dovuto subire durante il vostro matrimonio. Ma quello che vi propongo ora non ha nulla a che vedere con la situazione che avete sopportato sotto la brutale tirannia del vostro primo marito. Millicent fissò l’anziana signora, cercando di capire come faceva a sapere tutte quelle cose. La contessa stava parlando della sua vita come se fosse di pubblico dominio, e lei si sentì stringere lo stomaco. Provò un forte impulso di scappare: non voleva altro che uscire da quella casa e tornare a Melbury Hall. Per Millicent il matrimonio significava essere di proprietà di un uomo. Aveva sperimentato le catene di quel “felice” stato per cinque interminabili anni. Non esisteva protezione per una donna sposata. Il matrimonio era una condizione di abuso mentale e fisico. Punto. I voti nuziali non erano altro che una bestemmia inventata dagli uomini per dominare le donne. E dopo la morte di Wentworth, aveva giurato di non lasciarsi mai più soggiogare a una vita simile.

Millicent è la vedova di un mostro, un uomo che possedeva schiavi nelle sue piantagioni che non esitava ad usare e torturare come meglio credeva. Lei stessa ha subito abusi di ogni sorta, ed ora che è morto, lasciandola in gravi difficoltà economiche, lei usa il suo poco denaro, nel tentativo di recuperare più schiavi possibili, e portarli a vivere nella sua tenuta dando loro una nuova vita.

Per questo motivo, un giorno si trova all’asta per recuperare una vecchia schiava che è stata di proprietà di un medico, in affari col marito, e che Millincet sa, potrebbe finire nelle mani di un suo amico ancora più crudele di lui, che sembra volerla ad ogni costo. Il tentativo di salvarla riesce anche perché Jasper Hyde ha mandato uno dei suoi uomini, che di fronte alle continue offerte della donna, non crede di poter spendere tanto denaro per una vecchia che sembra in procinto di morire. Acquistare Ohenewaa però, pone Millicent in grossi problemi, ben presto infatti non potrà più fare fronte ai debiti contratti dal marito e non potrà più proteggere gli uomini e le donne che ha salvato.

Ma inaspettatamente arriva la proposta della Contessa vedova di Aytoun, che sembra sapere di lei ogni cosa, ed è disposta a saldare ogni suo debito e darle una generosa rendita, purché lei sposi suo figlio, il Conte di Aytoun. Un uomo che dopo una caduta non muove più le gambe e un braccio, vive perennemente assonnato dal laudano, e i medici disperano che le sue condizioni possano mai cambiare. E non ultimo, tutti pensano abbia assassinato la sua prima moglie. Per Millicent tutto sembra un incubo tremendo, ma l’assicurazione che in caso di guarigione potrà ottenere un rapido divorzio e le condizioni critiche dell’uomo, la spingono ad accettare. Non sapendo che questo le avrebbe portato non pochi problemi, ma anche la possibilità di essere finalmente felice.

È un libro dalla trama incredibilmente varia e complessa, non abbiamo solo una storia d’amore, ma anche continui tentativi da parte di Jasper Hyde di mettere le mani sull’anziana donna che crede sia la fonte di tutti i suoi problemi, e per cui ha in mente crudeltà indicibili. Ohenwaa stessa è un personaggio bellissimo e pieno di mistero, una donna che ha saputo unire ciò che ha imparato, vivendo con il suo padrone bianco, alle conoscenze antiche del suo popolo in cui era una principessa. In un primo tempo, non è ben sicura di quello che Millicent vuole da lei, ma non appena si rende conto di quanto sia buona e generosa quella donna che ha vissuto nel terrore come loro, decide di aiutarla a curare il Conte, che pur con i suoi scatti d’ira e il suo desiderare di morire crede un uomo onorevole.

Millicen ha paura, teme di fidarsi dell’uomo, eppure imparando a conoscere quel marito ombroso e pieno di angosce e rimpianti, sente per la prima volta desideri che non ha mai provato. Il loro è un amore che nasce molto lentamente e ci saranno molte prove da superare, prima che tutto sia sereno nelle loro vite.

Primo di una serie che racconta le vicende dei tre figli della Contessa vedova di Aytoun, vede come filo conduttore il bisogno di scoprire la verità sulla morte di Emma Douglas, prima moglie del Conte. Nata nella proprietà vicina a quella degli Aytoun in Scozia, la giovane era riuscita ad incantare tutti e tre i giovani, ma aveva sposato Lyon solo perché era l’erede, rendendo la sua vita un inferno. Non paga di questo, non aveva esitato a mettere l’uno contro l’altro i tre fratelli, al punto che credendo che Lyon fosse il colpevole, lo avevano lasciato solo e se n’erano andati senza mai voltarsi indietro. E solo alla fine della serie si avranno abbastanza indizi, per scoprire chi sia stato ad uccidere una donna che pur con la sua bellezza molti avevano imparato ad odiare.

Bei personaggi, una trama varia e interessante per un libro che non ha mai attimi di noia, e che ho trovato davvero molto ben fatto. Uno storico di classe che consiglio davvero, ed adesso non rimane che aspettare di scoprire dove si sia rifugiato Pierce, e dove lo abbia portato il suo desiderio di allontanarsi dalla famiglia.

 

 

 

 

 

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