Recensione: “Solo la verità” di Karen Cleveland
Care Fenici, oggi Mumù ci parla di “Solo la verità” di Karen Cleveland, un thriller molto appassionante!
Pochi clic separano Vivian Miller, analista del controspionaggio della CIA, dal suo obiettivo. Un algoritmo da lei ideato, due anni di ricerche, svariati tentativi falliti: tutto precipita verso la breve sequenza di gesti che le consentirà di violare il sistema operativo di Jurij Yakov e smascherare una rete di spie russe presenti sul territorio degli Stati Uniti. Ma quando la cartella Amici, rivela finalmente il suo contenuto, il mondo di Vivian crolla in un istante. Perché a restituirle lo sguardo dal pc di Yakov sono gli occhi scuri e profondi di Matt. Il suo Matt. L’uomo della sua vita e padre dei suoi quattro figli. Di colpo non è più solo il futuro professionale di Vivian a essere in discussione, ma il suo presente, il suo passato. Mentre dentro di lei ogni certezza va in pezzi, la memoria corre a ritroso: l’incontro fortuito e quel caffè rovesciato sulla camicia di Matt (le goffe scuse di lei, il sorriso di lui); il primo appuntamento nel ristorantino italiano; l’improbabile proposta di matrimonio in aeroporto; la ricerca della casa perfetta nei sobborghi di Washington; la nascita di Luke. Una bugia lunga dieci anni. Un incubo privato destinato a trasformarsi in concitato intrigo politico dove la posta in gioco si fa di ora in ora più alta.
Protagonista di questo thriller mozzafiato è Vivian Miller. Ma chi è Vivian? È una donna innamorata del proprio marito come il primo giorno, una mamma lavoratrice come tante altre; una donna con un lavoro particolare, però, scovare spie russe per la CIA.
Il mondo di Vivian crolla in pochi attimi, giusto il tempo di un click. È bastato aprire un file contenente la foto di suo marito Matt tra le cellule dormienti russe. Quello che colpisce maggiormente di questo thriller è il modo in cui il lettore viene catapultato nella storia. Viviamo la vicenda attraverso gli occhi e i ricordi di Vivian, il suo punto di vista diventa inevitabilmente il nostro; la scrittrice è così brava che noi stessi ci ritroviamo a vestire i panni di Vivian senza neanche rendercene conto, quello che pensa, come agisce, le mosse che pianifica, insomma, ci immedesimiamo completamente nel personaggio.
Ogni scena viene descritta dettagliatamente, come se stessimo guardando un film; un vivo realismo di vita quotidiana in cui ognuno di noi può rivedersi.
Vivian cerco un confronto con Matt, ma è difficile portare a termine una discussione tra faccende domestiche da sbrigare, una figlia ammalata, il bagnetto ai gemelli, la storia della buonanotte a Luke, insomma, una famiglia di una normalità disarmante, se non fosse che Matt non è chi dice di essere.
Luke ed Ella stanno litigando… «Fatela finita, voi due» grida senza levarmi gli occhi di dosso.
Ci guardiamo, entrambi con l’orecchio ai bimbi. Il litigio s’intensifica e Matt si allontana da tavola per andare a fare da arbitro…Matt torna con in braccio Caleb e si. Chase si mette a piangere, mi alzo da tavola e vado in soggiorno: lui è a terra vicino al divano dove siedono Ella e Luke.
Torno in cucina e mi risiedo anch’io, tenendo in braccio Chase. «Quel che sento per te e per i bambini è autentico, Viv, lo giuro. Giuro su Dio». S’interrompe di colpo e punta gli occhi su qualcosa alle mie spalle: mi volto e vedo Luke fermo sulla soglia, in silenzio. «State litigando?» chiede, a bassa voce.
«No, amore» rispondo.
«Papà, adesso giochiamo?» chiede poi.
«Ora no, campione. Sto parlando con la mamma».
«Però me l’avevi promesso».
«Dài, campione…».
«No, vai» intervengo io. È questo che mi serve ora: stare sola, avere tempo per pensare. Lo guardo in faccia, impassibile, e poi aggiungo sottovoce: «Non vorrai mentire anche a lui».
Ci resta male, si vede. Ma è quello che volevo, no? Farlo soffrire. E non è niente, in confronto a quanto sto soffrendo io.
Per Vivian scoprire che suo marito l’ha ingannata per tutti questi anni è un colpo troppo grande, un fardello che dovrà segretamente sopportare, perché la posta in gioco, la sicurezza e l’unione della sua famiglia, è troppo alta. Non avrà il tempo di piangersi addosso perché dovrà fare di tutto per salvare se stessa e i suoi familiari. E Matt? Vi assicuro che non riuscirete a biasimarlo, un padre e marito amorevole, totalmente devoto alla sua famiglia, con un segreto che si porta dietro dall’età di quindici anni, quando è stato reclutato come spia russa.
Questo thriller vi terrà incollate sino all’ultima pagina e il finale sarà assolutamente geniale, in linea con tutta la storia, ove nulla è si può dare per scontato.
Consiglio vivamente di leggere Solo la verità!