Recensione: Something about you di J. Nathan

Titolo: Something about you

Autore: J. Nathan

Genere: Romanzo Rosa

Editore: Triskell Editore

Data di pubblicazione: 2 Giugno 2022

Kason e Shay non potrebbero essere più diversi. Lui è considerato un dio, una superstar dello snowboard, un vincitore, lei una secchiona un po’ sfigata che pensa solo a studiare.
Le loro vite cambieranno e i loro destini saranno legati in modo indissolubile grazie alla musica che Kason ascoltava a volume esagerato, a un finto ricatto e alle ripetizioni di fisica date nell’angolo più nascosto della biblioteca.

Dicono che ci sia un motivo per cui le persone entrano nella nostra vita.
Cosa succede quando quella persona è l’opposto di quella che vorresti…
Ma esattamente ciò di cui hai bisogno?

Kason
Sono quello che potreste definire un dio, una superstar, un vincitore.
Il mio scopo nella vita è essere uno snowboarder professionale.
So esattamente come ottenere ciò che voglio e sono bravo a fare ciò che faccio.
Sono alla Cranmore University solo per accontentare i miei genitori.
Se voglio riuscire a laurearmi però dovrò passare fisica.
Dato che la bocciatura non è un’opzione, ricattare una nerd che mi odia è la mia unica possibilità.

Shay

Sono quella che voi definireste una secchiona, una nerd, una perdente.
E non m’importa.
Io so chi sono.
So quali sono le mie origini.
E so qual è il mio obbiettivo.
Per questo sono alla Cranmore University.
Per laurearmi e iniziare la mia vita.
Ma il mio piano viene rapidamente messo a repentaglio grazie a un video sconveniente, a uno snowboarder ricattatore e alla sua ex che sembra voler rendere la mia vita un inferno.

Shay ha lavorato sodo per vincere la borsa di studio e, poter così, frequentare l’università.

Il suo sogno è quello di diventare una grande biochimica e ha tutte le carte in regola per farlo. Tutti vedono in lei la secchiona capace di controbattere con naturalezza il professore, ossessionata dai suoi anfibi, che sembra non voler togliere mai e dal discutibile gusto in fatto di moda.

Quello che nessuno conosce però è che dietro la minuta ragazza del Colorado, dalle trecce scure e gli occhiali da vista a coprirle i begli occhi verdi, si cela un passato terribilmente doloroso.

Quando ho iniziato la lettura di questo libro Shay mi è piaciuta subito. Un personaggio diverso dal solito, intelligente e schietto ma con una grande fragilità che la rende più simile a un pezzo di cristallo nascosto in una maschera di acciaio.

Quando vengono svelati i suoi segreti reconditi non si può far altro che volerle bene, perché Shay, nonostante la sua fragilità, è sempre riuscita ad andare avanti a testa alta senza mai spezzarsi.

Del parterre maschile abbiamo Kason, un mago dello snowboard, quello che si può tranquillamente definire l’opposto di Shay.

L’università non è di certo il suo forte e si rivela, sin da subito, principalmente concentrato su se stesso.

All’inizio della lettura si presenta, infatti, come un ragazzo bello e arrogante, pieno di sé e disposto a tutto pur di arrivare ai propri scopi. Purtroppo per Shay, lui ha bisogno di avere ripetizioni in fisica e non avrà paura di ricorrere a modi discutibili per convincerla ad aiutarlo.

La narrazione si snoda attraverso entrambi i punti di vista raccontando il modo in cui due poli opposti, all’apparenza troppo distanti per congiungersi, inizino ad avvicinarsi tra molti alti e bassi.

Seppur la trama sia semplice ho davvero apprezzato i temi toccati, soprattutto per quanto riguarda Shay che ha imparato, sin da bambina, che non sempre chi dovrebbe amarti e proteggerti è in grado di farlo.

L’autrice ha uno stile scorrevole e veloce mentre i dialoghi sono ben fatti e coerenti, purtroppo però, ho trovato diversi refusi durante tutta la lettura.

A parte questo, ho apprezzato il cambiamento che entrambi i protagonisti avanzano nel corso della storia, soprattutto Kason il quale compie una crescita considerevole.

Il lato passionale c’è seppur non in maniera predominante.

Concludo consigliando il libro a chi ha voglia di qualcosa di non troppo impegnativo ma non per questo superficiale.