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Recensione: Sospiri e alchimie di Mirta Drake

Londra, 1849. Delusa dall’amore, Opal Winters ha deciso di mettere a tacere la sua indole passionale e di restare zitella, dedicandosi a cercare un buon partito per la sorella minore. Ma quando il padre, alchimista in procinto di giungere a una grande scoperta, scompare nel nulla, le Winters si ritrovano in grosse difficoltà. Opal accetta di lavorare presso la signora Crows, conosciuta come l’“intermediaria dell’aldilà”, che si occupa di sedute spiritiche e, poco alla volta, diventa depositaria dei suoi sinistri segreti. Ma qualcosa di ben più inatteso sta per bussare alla sua porta. Un giorno, infatti, le si presenta davanti l’irresistibile e misterioso Nicandro Giordano, che già una volta le aveva spezzato il cuore. In una Londra dalle atmosfere gotiche, i due scopriranno ben presto che, seppure diversi, sono uniti da un’attrazione indomabile e mai sopita…

Per Paracelso!
Potrei iniziare così la recensione di oggi mie care Fenici. Bentornate!
No, non sono ammattita tutto d’un tratto, ma questa esclamazione la trovate spesso nel nuovo libro di Mirta Drake.
Siamo nella Londra di metà ‘800. La nostra protagonista è Opal Winters, figlia di un alchimista, ha una sorella di nome Ambergold, che è completamente diversa da lei. Nonostante ciò hanno un rapporto davvero particolare, sono quasi opposte come il giorno e la notte ma unite e complici. Vere sorelle.
Il padre Cornelius è un uomo eccentrico che conosce bene le figlie, soprattutto la maggiore e sa quanto lei un tempo fosse innamorata di Nicandro Giordano.

“… Dai penetranti occhi verdi e dal ciuffo scuro e ribelle…”

(Mirta, tu mi vuoi morta, vero?)
Un amore adolescenziale che Opal non ha mai dimenticato, anche se l’ha ferita nel profondo così tanto da perdere la fiducia nel genere maschile. Accetta un lavoro presso la signora Crows che si occupa di “mediare con l’aldilà”, qui fa la conoscenza del maggiordomo Devlin, figura importante per lo svolgimento della storia, con la sua lingua tagliente (ho subito pensato al maggiordomo del Rocky Horror Picture show). Passano due anni, ora è Opal che ha preso il posto della signora Crows come mediatrice, e un giorno si presenta alla porta un uomo che richiede il suo aiuto.
L’uomo è Nicandro che è venuto per un altro scopo… riconosce subito Opal e si chiede perché sia lì al posto della Crows. I due sono stati feriti nell’orgoglio, delusi da quell’amore che fu e che li ha lasciati entrambi sfiduciati. Si trattano con freddezza e inizia un gioco del gatto con il topo, del cacciatore con la preda, ma chi è la preda e chi è il cacciatore?
Grazie a uno stratagemma, il nostro Nico cerca di smascherarla, in realtà è un investigatore dell’occulto che sventa i falsi spiritisti e quant’altro.

“Erano come due detenuti e l’orgoglio era il loro secondino”

Ma non hanno fatto i conti con la passione e i sentimenti di un tempo che ritornano prepotenti. Opal si accorge di amarlo ancora, di amarlo di più o forse non ha mai smesso e lo stesso vale per Nico. Ma la nostra protagonista ha paura che ancora una volta il suo mondo vada in frantumi come vetro.
La signora Crows non è morta anzi, mette in guardia la nostra Opal dal “diavolo” e che diavolo aggiungerei io. Preparano un piano che non verrà messo in atto, perché lei è ancora innamorata di Nico.
Non vi svelerò il finale per non rovinarvi la sorpresa. Tutto si trasforma, l’amore è alchimia e trasmuta per diventare qualcos’altro, ciò che gli occhi vedono, molte volte, non è quello che si vede davvero.

Considerazioni

E niente… ogni volta Mirta mi sorprende e mi stupisce. Poi mia cara, ho una particolare predilezione per il genere che hai scritto. Due protagonisti fuori dagli schemi come piacciono a me e basta con tutti questi “stereotipi”. Viva la fantasia e l’ottima scrittura.
Opal è una “nerd” ante litteram e la adoro! Una che è ferma sulle sue decisioni, senza peli sulla lingua e, anche se ferita nell’anima e nell’orgoglio, sa che l’amore è sempre stato lì, sepolto. Mai morto.
E vogliamo parlare di Nicandro Giordano? Ora, dove lo vendono? No perché ne vorrei uno… Nico è quella benzina che alimenta il fuoco mai estinto.
Mirta, spiegami come si fa a trovarne uno!
Mi sono resa conto che tutti i personaggi maschili, tuoi e di altre autrici, se fossero veri, decreterebbero la nostra fine.
Nico è il “diavolo”, aggiungerei un gran bel diavolo e finalmente un personaggio umano, scanzonato, canaglia (ogni volta mi viene in mente Han Solo, la canaglia per eccellenza), così vero… e questo lo amo in un protagonista.
Conturbante, ammaliatore, affascinante, umano e… baci stordenti? Si possiamo dire di sì.
Ho avuto le caldane porca pupattola!
Opal e Nico sono fuoco.

I personaggi secondari importanti come quelli primari sono stati caratterizzati molto bene, in primis il padre delle ragazze e i suoi consigli, Devlin… ah Devlin, leggete e poi saprete perché mi è piaciuto il suo personaggio.
Davvero un bel libro.

Cover
E finalmente posso rifarmi della cover precedente che non avevo.
Un plauso speciale ai grafici che per la prima volta azzeccano in pieno una cover senza farla sembrare un copia e incolla. Sai, ho visto davvero delle copertine assurde in anni di lettura, ma ultimamente ho notato un cambiamento notevole.
Le tue sono meravigliose, sono i cosiddetti “vestiti” e senza di essi il romanzo non è un libro. Anche l’occhio vuole la sua parte dopotutto no?
Questa di Sospiri e alchimie è perfetta! Non ho nulla da dire, anzi, me li ero immaginati così.

Mirta Drake si conferma ancora una volta una delle autrici top del genere, con una fantasia smisurata e personaggi che difficilmente dimentichi.
Cosa posso dire ancora?
Il libro mi è piaciuto e ve lo straconsiglio.
Alla prossima

Una saluto dalla vostra Mal


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