Recensione: Sotto le stelle di Parigi di Cassandra Rocca
Titolo: Sotto le stelle di Parigi
Autore: Cassandra Rocca
Genere: Narrativa Narrativa rosa
Editore Newton Compton Editori
Uscito il 31/1/2023
Target: +14
Dall’autrice del bestseller Tutta colpa di New York
La danza è sempre stata la grande passione di Nina. Da piccola indossava più spesso le scarpette da ballo che quelle da ginnastica e sognava di seguire le orme della nonna, famosa ballerina di danza classica. Ma un giorno tutto cambia. Un incidente, proprio durante la sua esibizione più importante, getta Nina in un baratro di umiliazione. Così decide di accantonare sogni, ambizioni e il suo straordinario talento per rifarsi una vita altrove.
A Parigi segue le orme del padre e inizia a dipingere meravigliosi ritratti, nei quali riversa tutta la propria malinconia. Quando Stefan, insegnante in una scuola di ballo, le chiede aiuto a preparare le sue allieve per un’audizione importante, Nina tentenna. Sarà in grado di avvicinarsi a un palcoscenico senza riaprire vecchie ferite?
Come se non bastasse, Marc, il proprietario del teatro in cui le ragazze dovranno esibirsi, esercita su di lei un fascino inspiegabile e magnetico. Nei suoi bellissimi occhi chiari Nina riconosce un’inquietudine così simile alla sua…
Affrontare le paure e i fantasmi del passato potrebbe essere il primo passo per riappropriarsi della sua vita e dei suoi sogni.
Per la prima volta non suonò solo per sé stesso, ma per un’altra persona. Per Nina. Era lei, senza saperlo, a suggerirgli ogni nota, a far emergere emozioni mai provate prima. Quella scoperta lo terrorizzò e galvanizzò al tempo stesso. Si era sentito vuoto per così tanto tempo da arrivare a credere di non poter più provare qualcosa di forte.
Nell’affascinante atmosfera di Parigi, un incontro tra due persone che paiono antitetiche; Marc è un compositore di successo, arrogante e sicuro di sé; ha iniziato la sua carriera a cinque anni e non ha mai dubitato delle sue capacità, spinto dal desiderio di dare ogni giorno di più del precedente, nel tentativo di dimostrare qualcosa a se stesso e agli altri, in particolare a suo padre. A lui non importa delle persone che lo criticano, perché sa che ce ne sono altrettante che lo stimano. Ha dedicato tutto alla carriera, e trentenne si ritrova solo, incapace di dare fiducia alle persone tanto da farle avvicinare alla sua sfera intima.
«Che idea ti sei fatta di me, Nina?» «In generale o solo riguardo a oggi?» «C’è differenza?» «Abissale». Marc inarcò le sopracciglia. «Ok, sono tutto orecchie. Non trattenerti». «Fino a ieri sera credevo tu fossi un borioso pallone gonfiato, frivolo e pronto a calpestare anche i cadaveri degli amici pur di raggiungere i propri obiettivi». «Fortuna che ora sai che di amici non ne ho», mormorò lui, con marcato sarcasmo. «Ripensandoci, forse puoi essere anche un po’ meno diretta».
Nina, al contrario, non ha carattere e tende a fuggire di fronte agli ostacoli. La bassa autostima non le permette di fronteggiare le critiche o le brutte figure. Proprio a causa di questo ha preferito interrompere la sua carriera di ballerina, nonostante il naturale talento, iniziando a fare la pittrice, un ripiego che, privo di aspettative, non le porta delusioni.
«Per quel poco che ho potuto vedere oggi, credo che dietro l’apparenza da duro si nasconda un’anima sensibile, solitaria, che ha un’estrema paura di mostrare le proprie debolezze alla gente, perché è già stata ferita a sufficienza. Un uomo che crede di avere tutto ciò che gli serve ma che, sotto sotto, avrebbe bisogno di cose che non si possono comprare». «Per esempio?» «Un abbraccio, forse. Magari da qualcuno di cui possa fidarsi ciecamente». Restarono in silenzio, occhi negli occhi, per un istante che parve lunghissimo. Poi Marc sorrise.
«Sai da cosa si capisce che hai davvero talento?» «Da cosa?» «Dal fatto che hai saputo fare un ritratto perfetto di me senza nemmeno usare le mani».
Questo incontro tra due anime così opposte, inizialmente parte con molto attrito: Marc è abituato a ottenere tutto quello che vuole, Nina prova subito una forte antipatia per questo modo di fare poco empatico e narcisista. Ma le occasioni di confronto e conoscenza aumentano, e i due hanno modo di far nascere stima tra loro, di aprirsi a delle confidenze. Marc per la prima volta riesce a confidare le proprie debolezze a qualcuno e, quando lei non riesce a fare altrettanto, troverà la strada giusta per riuscire a smuoverla e farla reagire, andandola a stanare dagli angoli bui in cui si era andata a rifugiare molti anni prima.
Marc fece scorrere una mano dalla sua vita fino alla nuca, accendendole i sensi, e si chinò su di lei, riempiendola di aspettative che si infransero miseramente quando lui deviò traiettoria, avvicinando le labbra al suo orecchio. «Me la pagherai con calma», mormorò. Ma la sua minaccia suonò come una promessa e per Nina la vera punizione fu sentire le sue mani che la lasciavano andare.
Al di là del bel percorso di “ammorbidimento” di un uomo di successo troppo ingessato, il vero messaggio di questo romanzo è la grande lezione sull’autostima e sul peso delle aspettative nei confronti di ragazzi ancora troppo fragili. Non basta crescere per temprarsi e diventare più sicuri, occorre la volontà di scegliere di essere più forte, di iniziare a prendere decisioni coraggiose.
La sicurezza di sé non è una dote data: è dentro di noi, possiamo coltivarla e intraprendere il nostro personale percorso di crescita per riprenderci il diritto alle nostre seconde opportunità: occasioni che, se ricapitano, dobbiamo saper cogliere con coraggio, evitando di compiere gli stessi errori e di farci spaventare dagli stessi timori.
Gli haters ci saranno sempre, ma ci faranno male solo se in noi alberga la paura delle brutte figure, delle cadute e del fallimento. Ci fanno male, insomma, solo se non abbiamo ancora iniziato a considerare quelle cadute solo come il momento che precede il rialzarsi.
«Hai mollato alla prima difficoltà». «Me ne sono evitata delle altre».
«Deludere sé stessi è la più terribile delle punizioni». «Esatto. Ecco perché ho lasciato il mondo della danza». «Niente affatto. Tu non hai deluso te stessa cadendo sul palcoscenico. Deludi te stessa ogni giorno privandoti della possibilità di riprovarci».
(Tratto dal libro)
Un bel percorso di rinascita, insomma, e anche una meravigliosa storia romantica tra due anime affini votate alla musica e all’arte, che risuonano sulle stesse lunghezze d’onda.
Per quanto, a ben pensare, le caratterizzazioni possano rievocare uno schema del tipo “innamorarsi di un miliardario prepotente”, è evidente che si tratti di una interessante rivisitazione, in cui l’ambientazione musicale e l’aggiunta di un talento fortemente radicato nella personalità, nella passione e nella sensibilità interiore dei protagonisti, oltre che il forte messaggio portato dall’arco di crescita di Nina rendono tutta la storia molto più ricca, credibile e sfaccettata.
«Ti amo, Marc Legrand. E spero tu sia pronto a sopportare tutti i tentativi che farò per guadagnarmi il tuo perdono, il tuo rispetto e il tuo amore. Perché in queste settimane non mi hai solo insegnato a credere di nuovo in me stessa, ma anche a prendermi quello che voglio, con ogni mezzo. Volevo solo che lo sapessi».