Recensione: Sounds of Absence di Daria Torresan
Titolo: Sounds of Absence
Autrice: Daria Torresan
Genere: Sport Romance
Self Publishing
Data di pubblicazione: 29 aprile 2022
Autumn
Quattro anni prima, avevo scoperto cos’era l’odio.
Avevo visto mia sorella soffrire a causa del branco di bulli che l’aveva sbeffeggiata per la sua diversità, costringendola a trasferirsi in una scuola adeguata alle sue esigenze.
Li avevo detestati per quello.
E continuavo a detestarli, sebbene lei li avesse perdonati.
Perché io non ero come lei. Ero orgogliosa, rancorosa, a tratti vendicativa.
Più di tutti, odiavo Drake Sullivan, il playmaker titolare della squadra universitaria di basket.
La sua fama di bello e dannato risuonava anche al liceo, in cui frequentavo l’ultimo anno.
I tifosi lo avevano soprannominato Metal Storm.
Io lo chiamavo l’Anticristo.
Insolente e superbo, era convinto che il mondo girasse intorno a lui.
Era abituato a prendere tutto ciò che voleva, senza chiedere. Non che mi importasse, fintanto che la sua strada non incrociava la mia.
Solo che poi decise di prendersi me.
Non aveva idea contro chi stava per scontrarsi.
Non lo avrei mai perdonato, ne ero certa.
Tuttavia, non avevo messo in conto ciò che Drake Sullivan nascondeva a tutti dietro la sua faccia da schiaffi. Un qualcosa che avrebbe potuto trasformare il mio odio in un impulso molto più pericoloso: l’attrazione.
Drake
Autumn Rylance non somigliava per nulla alla sorella timida ed empatica. Aveva una lingua tagliente come un nakiri e dei modi sferzanti. Nulla che io non potessi gestire, comunque. Era una di quelle persone che reputavo stimolanti. Forse ero strano di mio, ma più era complessa la mente e astioso il carattere di chi mi trovavo davanti, più ne ero attratto. Mi piaceva giocare con le loro teste come fossero cubi di Rubik: studiarle, comprenderle, manipolarle.
Ero il ragazzo che nessuna madre avrebbe voluto come amico per il proprio figlio. Figuriamoci come fidanzato per la propria bambina. La gente mi aveva sempre giudicato per i danni che arrecavo, ma non vedeva le ferite che questi mi lasciavano addosso. (Tratto dal libro)
Avevamo conosciuto Drake, in Sounds of Silence, come un bullo che faceva di tutto per mostrare agli altri una facciata arrogante, derisoria e cattiva.
Lo scopriamo in questo spin-off (che ha tutta la dignità per essere considerato un secondo volume) vulnerabile, spaventato dall’idea di non avere nessuno accanto, ma allo stesso tempo desideroso di superare il suo timore di svelarsi, determinato a cambiare il corso della sua vita.
«A quanto pare, vivo nella paura di perdere i miei affetti. Fortuna che non ne ho molti» (Tratto dal libro)
Comprendiamo che il suo prendersela con i più deboli era una strategia per allontanare le persone. Una maschera orribile che si era messo addosso volontariamente per coprire la sua fragilità e assicurarsi di non legarsi più a nessuno, unico modo per evitare di essere ferito da un nuovo abbandono nuovo.
Dopo aver sofferto per un padre anaffettivo e crudele a sua volta e la perdita della madre in età infantile, è riuscito a legarsi solamente a una persona (Joshua, visto nel libro precedente), e il timore di perderlo aveva scatenato la reazione forte e crudele nei confronti della sorella sorda di Autumn per la quale lei ancora lo odia.
Alla resa avevo preferito il contrattacco. Avevo inflitto agli altri ciò che avevo subito io per anni. La ferocia e la grinta mostrata mi avevano posto sotto una luce diversa. In molti mi avevano odiato, in molti mi avevano allontanato, ma non era nulla di diverso rispetto a ciò cui ero sempre stato abituato.(Tratto dal libro)
In questo romanzo entriamo nella sua intimità grazie ai capitoli narrati in prima persona, e ne scopriamo la coscienza, le paure.
Per circostanze strane, intrigato dall’irriverenza di Autumn e dal modo in cui riesce a tenergli testa, Drake apre qualche piccolo spiraglio affinché possa vedere dietro la maschera arrogante e strafottente. Il suo giudizio negativo lo ferisce, e inizia a sentire il desiderio di mostrare la sua reale identità, un po’ più vero. Ci tiene che lei possa ritenerlo meno orribile di come lui stesso si sia sempre atteggiato.
Dopo un paio di occasioni in cui Drake si confida e mostra alcuni scorci di sé, Autumn rimane sorpresa e sconvolta, non aveva mai creduto al suo tentativo di ripulirsi, di intraprendere un percorso di miglioramento e di espiazione degli errori commessi.
Mi baciò con vigore, a fondo, mandando in tilt i miei sensi e accendendo un piccolo fuoco nel mio ventre. Mi costrinsi a controllare le mie reazioni, ma in realtà avrei voluto di più. Avrei voluto stringermi a lui, baciare la pelle del suo collo, sentire la consistenza dei suoi muscoli. E, probabilmente, poi non mi sarebbe bastato nemmeno quello. (Tratto dal libro)
Che dire di Autumn? È dilaniata da un senso dell’amicizia un po’ contorto che non condivido. Non credo sia giusto entrare troppo nei dettagli, ma l’idea che rinunciare al proprio “amore vero” ferendo una persona che è stata abbandonata da tutti coloro che avrebbero dovuto amarlo possa rappresentare il significato vero di amicizia mi fa semplicemente rabbrividire. Avrei voluto vedere una presa di coscienza riguardo al valore e all’importanza di Drake per lei, avrei voluto che per una volta qualcuno lo avesse messo al primo posto, lo avesse protetto e amato.
Nonostante le labbra flesse in una curva dolce, i suoi occhi raccontavano tutto il dolore che aveva arso dentro di lui annerendo il suo cuore. Non osai dire nulla, non lo abbracciai, anche se l’istinto era forte. Drake non cercava compassione, né parole di conforto. Era andato avanti con le sue forze nonostante tutto, non aveva bisogno di me per continuare a farlo. Lui non mi stava mostrando ciò che custodiva in segreto per suscitare la mia pena, voleva solo che vedessi che anche lui aveva un cuore. Malandato, ferito, ammaccato. Ma lo aveva. (Tratto dal libro)
Al di là quindi della meravigliosa penna della Torresan e del romanticismo che caratterizza la nascita di una nuova storia d’amore che Autumn contrasta così ferocemente dentro di sé, ciò che davvero cattura il nostro cuore in questo romanzo è l’intensità dei protagonisti, il loro dramma interiore, la personalità profonda e tormentata per errori per cui ci si può scusare ma che non potranno mai essere cancellati. Personaggi che, anche se nati come orribili e negativi, ci entrano dentro e ci fanno commuovere.
Non era sesso e lo sapevo bene. Avevo scopato così tante volte con così tante ragazze che era impossibile non cogliere la differenza. Era dovunque. Era in quei capelli che odoravano di miele, in quella pelle che sapeva di zucchero e petali, in quella voce che avrei riascoltato all’infinto se fosse stata una canzone. Ma, soprattutto, era dentro di me. Nel bisogno di non deluderla, di non ferirla. Di averla accanto di continuo. Solo io, lei e nessun altro. (Tratto dal libro)