Serie: Dark Geometries Vol.1
Autore: Scarlett Cooper
Genere: Mafia Romance
Editore: Triskell Edizioni
Data di pubblicazione: 15 gennaio 2024
Il Mastino della Nowak.
È così che l’hanno soprannominato quando lottava nella Gabbia. I peggiori criminali lo temono, e fanno bene. Théo Martin combatte, uccide e scopa senza limitazioni; non risponde a nessuna legge, a nessun uomo e a nessun Dio.
Ha giurato lealtà unicamente a Zara Nowak, la padrona di Parigi.
Lui è la sua arma. Il suo scudo. La sua unica famiglia.
Poi è arrivata lei. Corinne.
L’ha vista sul palco del Cœur Noir e l’ha desiderata come un pazzo.
Tuttavia, non può averla.
Corinne è una donna innocente, è una luce che splende senza paura.
Théo è un uomo violento, un’ombra con le mani macchiate di sangue.
Impossibile per loro due stare assieme.
La Rosa Indiana del Noir.
In pochi mesi Corinne Singh è diventata la ballerina più famosa del club di Zara Nowak. Danzare la libera, la appaga, la rende selvaggia.
Poi Théo l’ha notata.
I suoi occhi ambigui l’hanno catturata e tutto è cambiato. Corinne ha iniziato a pensare a lui, a desiderare le sue attenzioni, i suoi baci, il suo corpo.
Tuttavia, non può finire nel suo letto.
Théo è un uomo pericoloso che lavora per una donna altrettanto pericolosa. Deve stargli lontano. Lontana da Zara e dai loro affari illegali.
Soprattutto quando il suo passato minaccia di trascinarla nella prigione da cui era fuggita a caro prezzo.
«Sono pagato per tenere al sicuro Zara Nowak. Proteggerla è il mio lavoro. Tu…»
La lasciai in attesa. Non dovevo toccarla, cazzo, ma potevo giocare un po’. Solo un po’.
«Tu, invece, sei per il mio piacere.»
Ciao amici Fenici, il mafia romance di oggi è molto dark, parla dell’amore intenso e profondo tra due anime rotte e ferite dal loro passato.
Théo Martin, detto il Mastino, è la guardia del corpo della figlia di un potente mafioso, Zara Nowak, una personalità di spicco nell’ élite parigina. Anche la protagonista femminile, Corinne Singh detta la Rosa Indiana, è alle dipendenze della stessa donna; è la ballerina più talentuosa, la più richiesta e la più bella del nightclub di Zara, il Coeur Noir.
Le vite dei due protagonisti si incontrano per lavoro, si uniscono il tempo di uno sguardo e si legano sempre di più in una spirale di amore perverso, intenso e passionale, ma anche proibito perché, in una vita come la loro, il lieto fine non esiste, tutto ha un prezzo. Un amore nato nell’oscurità, ostacolato dal loro passato e dal loro presente. Questo metterà in discussione il loro futuro, soprattutto quando la vita di Corinne sarà in pericolo a causa della sete di sangue di altri.
…Guardare era stato l’errore iniziale,
ciò che aveva generato quella passione proibita che ci aveva avvolto.
E dove ci aveva portato?
Eravamo prigionieri di una caduta a spirale discendente verso l’inferno:
impossibile fermarsi e altrettanto impensabile frenare la caduta.
La rovina era inevitabile.
Il personaggio di Corinne porta a chiedersi quanto una persona si possa considerare innocente e quanto invece colpevole. Personalmente credo che sia un’anima pura che le vicissitudini hanno sporcato e non la giudico in modo negativo. Ho ammirato il modo in cui l’autrice l’ha resa psicologicamente forte nonostante il suo passato scabroso dove il fascino e la bellezza diventano una gabbia e un pericolo.
Al contrario Théo è vissuto e cresciuto nell’oscurità, usato come un cane tenuto al guinzaglio e aizzato verso i nemici per uccidere; non ha famiglia né affetti, ma solo il lavoro e la sete di vendetta. Sono riuscita, nonostante tutto, a trovare del buono e del romantico nelle brutture della sua esistenza che Corinne illuminerà come una fiamma viva.
Quello che invece ho fatto fatica a digerire è stato il punto di vista dei molteplici personaggi e i salti temporali; hanno distratto la mia attenzione dal fulcro del rapporto tra i protagonisti e mi hanno destabilizzata nella comprensione. Passato e presente vengono continuamente mischiati. L’obiettivo era, a mio parere, creare un romanzo che facesse scoprire al lettore piccole briciole piano piano, ma il risultato è stata tanta confusione e poco sviluppo della trama. L’autrice introduce molti argomenti ma li lascia tutti accennati, in alcuni punti ho sentito il bisogno di una maggiore spiegazione che purtroppo non c’è stata. Un altro dettaglio che ha creato caos è stata la mescolanza di più lingue, spesso vengono usati termini russi (dovuti all’origine della famiglia Nowak) e francesi (il romanzo è ambientato a Parigi), ma non vengono tradotti e ho dovuti cercarli da sola per capire meglio.
Il tipo di scrittura dell’autrice è scorrevole e senza refusi. Il finale, ahimè, è aperto e lascia con il fiato sospeso…
Spero che il secondo volume mi aiuti a trovare risposta ai miei tanti dubbi.