Recensione : “ Stolen 1- Dark Necessities Series ” di J.D. Hurt
E’ stato la mia salvezza, il conforto la gioia nel dolore più atroce. Ora è divenuto l’incubo, il buio. Il mostro che cova nell’ombra.
E’ stata l’amore dell’infanzia, la bimba che consolavo dalle angherie della mia matrigna. Ora è tutto ciò che odio. Ora voglio solo vederla distrutta.
Andrew e Shiloh. Quando l’amore si trasforma in odio.
Nota dell’autrice: Stolen è il primo capitolo di una duologia dark dedicata alla storia di Shiloh. La duologia Stolen farà parte della Dark Necessities Series.
Sconvolgente, intenso, cattivo, crudele, appassionante, mostruoso. JD Hurt è riuscita perfettamente a creare un mondo corrotto e sporco alla perfezione.
Faccio solo una piccola premessa: quando ho letto l’età di Shiloh la cosa mi ha un po’ infastidita, e poi quando l’orrore si ripete a una giovane diciottenne, mi ha toccato parecchio perché cavolo, ok la sfortuna, ma così è crudeltà pura. Man mano che leggevo il romanzo e scoprivo tutte le macchinazioni malvagie create per riprendere e ritorturare la povera Shiloh, diciamo che è stato chiaro, adesso aspetto il secondo perché DEVO e VOGLIO sapere se Shiloh riuscirà a vendicarsi (e Dio lo spero proprio, ma che si vendichi nella maniera più violenta, OCCHIO PER OCCHIO!), ma andiamo per ordine altrimenti mi prendete per folle XD.
I Sig. Thompson, John e Virginia ambasciatore lui e lady lei (seee lady…), decidono di adottare una bimba messicana visto che in quel periodo loro vivono in Messico e vogliono “aiutare” un meno fortunato. La “fortuna” ricade su Shiloh undici anni, che felice di essere stata scelta cerca di conoscere i due nuovi genitori: fin da subito la lady mette in chiaro che lei non sarà più Shiloh ma solo Slave, lei sarà una schiava e basta. Quindi la lady (mi verrebbe mostro, ma credo che i mostri si offenderebbero, quindi sarà lady nel temine più dispregiativo possibile) farà dormire Slave, anzi no per me è Shiloh, nel ripostiglio in mezzo agli strofinacci imbottiti di naftalina, le farà lustrare tutta la casa, si divertirà a frustarla con una cintura con pietre Swarovski e in più il grande “papà” di notte la violenta.
L’unico buono è il figlio Andrew, di qualche anno più grande, che la consola e quando i genitori escono, la fa dormire nel suo letto. Una notte la piccola riesce a scappare e fa perdere le sue tracce, entra negli Usa e così entra nel sistema degli affidi. A diciotto anni con una borsa di studio riesce a entrare all’università, deve trovarsi un lavoro per mantenersi ma per il resto sembra andare tutto bene… forse troppo. Il primo giorno di scuola conosce Marcia, figlia del rettore, che è molto estroversa, quanto lei è chiusa e diffidente ma Marcia riesce a superare le sue difese e a diventare sua amica. Conosce anche la sua compagna di stanza, Claudia, e diciamo che per quanto mi riguarda, le darei fuoco volentieri.
Passano i giorni, lei si ambienta e conosce due ragazzi West e Denny, va a una festa, si diverte, tutto sembra andare a meraviglia, fino al giorno in cui un incendio al lavoro la fa svegliare in una camera non sua con un ragazzo inquietante che la chiama Slave. PANICO, paura, angoscia, non capisce cosa stia succedendo e spera di avere un incubo, ma la porta si apre e appare Andrew cresciuto con lo sguardo vuoto, e che le rivolge parole dure, cattive e le dice che ha dieci giorni per decidere se diventare la sua Slave oppure lui la farà deportare, eh sì lei è clandestina (cavoli ma gli assistenti sociali controllare no?).
E tra abusi, soprusi e violenze varie Shiloh scoprirà che tutto quello che ha vissuto in questi mesi all’università è stato organizzato da lui per farla cadere nella sua trappola. Lei non è più una bambina e tenta di lottare, purtroppo però lui ha in mano i destini di varie persone a lei care. Dopo una notte di “punizione” con frustate con la famosa cintura, Shiloh è sconvolta e non vuole tornare a casa così incontra West e accetta il suo invito a casa sua per lavarsi, e di andare con lui a una festa, lì incontrerà Marcia ubriaca persa che le racconterà un’altra amara verità. Shiloh subirà uno stupro e verrà salvata da Marcia che minaccia di morte Andrew, mentre West la porta via lontano e le propone il matrimonio, per avere la green card, e lei accetta.
Peccato che mentre viene accolta dalla madre di lui, West riceva una telefonata, e giuro mi è venuta una rabbia che voi non avete idea, da Virginia, infatti, anche West faceva parte del raggiro anche se ha cambiato idea perché lui non è ciò che dice di essere fino in fondo. Nel frattempo Andrew incavolato nero, e sempre più fatto, cerca di capire come trovarla e scopre, o meglio capisce, che Shiloh non è il carnefice ma è sempre stata la vittima e lì va in panico oltre che in overdose (ben ti sta).
Vi ho incuriosito? Spero di sì.
Scritto bene, pesante, non tanto per quello che ho letto (ho letto Dark più violenti) ma per la parte psichica: nelle parole riesci a percepire tutte le emozioni di Shiloh, e ti vien voglia di entrare nel libro per vendicarla, soprattutto con John e Virginia, mentre per Andrew il giudizio è ancora incerto, i suoi amici Ethan e Stephan sono due poveri malati da rinchiudere al più presto. West… mi piaceva, adesso che ho letto lo scambio di vedute con Virginia non so bene come collocarlo.
Consigliato a chi ama i Dark e le letture forti, SCONSIGLIATO a chi non ama certi tipi di letture.
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