Recensione: STRIKE – Il richiamo del cuculo – STAGIONE 1
Ciao a tutti, amanti delle serie TV! Strike è una serie poliziesca inglese trasmessa in Gran Bretagna a partire dal 2017 e approdata in Italia su Top Crime dal 22 ottobre di quest’anno. Gli episodi sono tratti dai romanzi di Robert Galbraith, pseudonimo della scrittrice J.K. Rowling, ben più famosa per la saga del maghetto Harry Potter.
Nella versione televisiva, il protagonista Cormoran Strike ha il volto di Tom Burke che ricorderete in The Musketeers, The Hour e Casanova.
Passiamo brevemente a vedere cosa succede ne Il richiamo del cuculo: Cormoran Strike è un investigatore privato che viene ingaggiato dall’avvocato John Bristow, per indagare sul presunto suicidio – che poi verrà confermato essere un omicidio – di Lula Laundry, sua sorella adottiva e famosa top model. L’uomo, decide di ingaggiare Strike, perché era amico d’infanzia del fratello maggiore Charlie, morto da piccolo. L’investigatore accetta il caso e inizia le sue indagini… la ricostruzione dei fatti sembra ricondurre a un’ovvia conclusione che però non convincerà del tutto Strike.
In questa prima stagione gli unici e soli protagonisti sono Cormoran e la sua segretaria Robin, che diventa poi assistente a tempo pieno alla risoluzione dell’omicidio di Lula. Gli altri personaggi sono solo di contorno e la loro presenza è limitata al caso trattato.
Strike è un ex veterano di guerra, rimasto invalido a causa dello scoppio di una mina antiuomo che gli ha procurato la perdita di una gamba e brutte cicatrici, anche a livello psicologico. L’uomo è figlio illegittimo di una rockstar e della groupie Leda Strike, di cui ha preso il cognome. Non ha, e non vuole avere, rapporti né con il padre né con i fratellastri.
O quanto meno ci prova…
Cormoran ha un carattere un po’ burbero, frutto delle tante esperienze dolorose della sua vita. Ciliegina sulla torta di un’esistenza fatta di molti bassi e ben pochi alti, è il rapporto travagliato con Charlotte, una donna psicotica da cui viene tradito con regolarità fino a quando l’uomo non decide di darci un taglio netto. Egli è al contempo schietto e molto più disponibile, di quanto sembri in apparenza.
Il suo atteggiamento diventa assai più tenero quando parla con la sua assistente Robin, ragazza dall’aspetto delicato ma dal carattere solido e uno spirito arguto che tornerà molto utile nel corso delle indagini.
Che posso dire… nonostante tutte le polemiche che ultimamente stanno investendo J.K. Rowling per alcune sue affermazioni – se discutibili o meno non è questa la giusta sede per parlarne – credo che il suo talento nello scrivere storie sia innegabile.
Questa nuova serie a me piace e ritengo che la scelta di Tom Burke sia perfetta: l’aspetto trasandato-chic del protagonista si adatta come un guanto al viso e al fisico dell’attore.
Il ritmo delle scene è un po’ lento ma scorrevole, quel che basta per mantenere alta l’attenzione dello spettatore fino all’epilogo e ci viene regalata anche un po’ di blanda azione per quanto possibile data la condizione del personaggio principale.
Serie da non perdere se vi piacciono i polizieschi.
Alla prossima.