Recensione: Tatà di Valérie Perrin
Autore: Valerie Perrin
Editore: E/O
Data di pubblicazione:il 19 novembre 2024
«Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire».
Colette era una donna senza storia, o almeno così crede la nipote fino a quando una telefonata della polizia non la informa del suo decesso. Il fatto è che Colette, la sua unica zia, giace sepolta al cimitero già da tre anni…
Romanzo raffinato, in cui si intrecciano destini e trame palpitanti, con il quale Valérie Perrin, straordinaria narratrice delle nostre vite, firma il suo grande ritorno.
Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta?
È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon.
Sulla scia di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Valérie Perrin ci trascina in un intreccio di storie, personaggi e colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di ironia, delicatezza e profondità.
Con Tata, Valérie Perrin conferma ancora una volta la sua maestria nel narrare le pieghe più intime dell’animo umano, immergendo i lettori in una storia complessa e ricca di colpi di scena. La trama si sviluppa attorno a un mistero sconvolgente: Colette, la zia di Agnès, è “rimorta”. Un termine inesistente, che però diventa il punto di partenza per una narrazione intricata e avvincente.
Agnès si ritrova a dover affrontare una realtà che sfida la logica: il corpo della zia, morta ufficialmente tre anni prima, è ora al centro di un nuovo decesso inspiegabile. Chi riposa allora nella tomba di Colette? E perché la donna ha deciso di inscenare la propria morte?
Perrin intreccia con abilità un’indagine personale con un viaggio nel passato, svelando frammenti di una storia familiare travagliata. Attraverso vecchie cassette audio, testimonianze di amici dimenticati e scoperte sconvolgenti, emergono vicende che toccano temi profondi e dolorosi: la Shoah, i traumi intergenerazionali, i legami che sopravvivono al tempo e alla perdita.
Il romanzo non si limita a essere un giallo psicologico, ma diventa un ritratto emozionante delle sfide e delle contraddizioni dell’umanità. Perrin dà vita a personaggi intensi e sfaccettati, come l’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea sterminata dai nazisti, un celebre pianista tormentato e persino un circo degli orrori che diventa simbolo di ferite mai rimarginate.
Lo stile dell’autrice è, come sempre, delicato e poetico, in grado di trasmettere emozioni profonde anche nei momenti più cupi. Ogni pagina rivela una cura meticolosa nella costruzione della trama e nella scelta delle parole, regalando ai lettori un’esperienza indimenticabile.
Tata è un romanzo che affascina, scuote e invita a riflettere. Un’opera che mescola mistero, dramma e tenerezza, confermando Valérie Perrin come una delle voci più brillanti della narrativa contemporanea.