Recensione: The Countess di Paola Gianinetto
Autrice: Paola Gianinetto Genere: hate to love, enemies to lovers, Editore: self Data di uscita: 28 febbraio 2024
A soli diciannove anni, Yvonne è costretta a sposare il Conte di Melville, un uomo molto più vecchio di lei, che nasconde le proprie perversioni dietro l’altisonante titolo nobiliare. Alla morte dell’odiato marito, la sua condizione di contessa vedova le permette di vivere una vita da ricca privilegiata: come una splendida dea, padrona del proprio destino. Fino al giorno in cui l’azienda che ha ricevuto in eredità fallisce e Yvonne si ritrova sul lastrico, con la minaccia di una condanna per bancarotta che le pende sul capo.
Il Marchese di Hawkland, suo unico amico, tenta in ogni modo di aiutarla, ma solo una persona ha in mano la chiave della sua salvezza: Adrian Myers, il potente magnate americano che Yvonne odia con tutta se stessa e dal quale, nel contempo, è irresistibilmente attratta. Per evitare la rovina, è obbligata a compiere una scelta tra due diversi tipi di prigione, che la terrorizzano entrambi.
Lui la vuole.
Lei ha giurato che nessun uomo avrebbe mai più potuto possederla.
Ma lui ha il potere di mettere a nudo tutti i suoi segreti, di riportare alla luce ciò che Yvonne ha sepolto per sempre, insieme alla ragazza innocente che è stata un tempo.
Riuscirà l’amore dell’uomo che l’ha comprata a sconfiggere i fantasmi del suo passato e a farle ritrovare la vera se stessa?
THE COUNTESS è un romanzo autoconclusivo:
– Contemporary Romance
– Hate to Love
– Enemies to Lovers
– Marriage of Convenience
– Billionaire
Bentornate Fenici!
Oggi sono qui per parlarvi dell’ultima fatica di Paola Gianinetto ovvero la storia di Yvonne, la “strega madrina” conosciuta nel sesto libro della serie Blackwood Castle, Cinder’s flame, il retelling della storia di Cenerentola.
Yvonne sembra una donna forte, refrattaria alle emozioni, ma ha dovuto imparare fin da piccola ad essere qualcun altro, a seppellire la vera se stessa per sopravvivere in un mondo che non sente suo. Spinta sin da piccola da genitori ambiziosi e senza scrupoli che volevano vederla accasata con un genero ricco e nobile, a sei anni viene messa in un collegio e poi, appena diciannovenne, data in moglie al conte di Melville, un porco sessantenne che amava fottersi le ragazzine, un depravato di prima categoria.
“Smetti di lottare, contessa. Mi ordina la voce, dolcemente: adesso puoi lasciarti cadere, perché io ti prenderò. Ovunque correrai a nasconderti.”
Yvonne, rimasta vedova, si è costruita una corazza, ha innalzato mura invalicabili per non essere nuovamente ferita e nessun uomo potrà più possederla perché per lei la cosa più importante e a cui non intende assolutamente rinunciare è la libertà.
Adrian Myers è un potente miliardario che incrocia la strada della nostra “vedova nera”, così viene definita Yvonne per il suo essere donna senza legami che passa da un letto all’altro solo per il gusto di fare sesso, anche se penso che lo faccia per noia. Adrian vuole Yvonne e la capisce anche più di quanto non si conosca lei stessa. Grazie a un fallimento, a un matrimonio di convenienza con sesso annesso, una specie di friends with benefits, i due inizieranno a conoscersi.
La nostra Yvonne però non vuole lasciarsi andare del tutto, memore del dolore subito, della rabbia e di tutto quello che le è successo in precedenza, quando scopre di amare Adrian ha paura.
“… che… ti amo troppo per tornare ad essere sola.”
Dopo un periodo per me decisamente no, è bello ritornare con un libro che ho letteralmente divorato. In effetti avevo paura di non riuscire più a leggere, a concentrarmi e via di seguito; invece, devo ringraziare Paola Gianinetto che con la sua storia mi ha fatto ritornare alla lettura e a farmi palpitare e bestemmiare in nuove ed esilaranti lingue.
La storia ti prende fin dall’inizio, scritta in maniera egregia è un libro che non annoia mai e, soprattutto, chi non voleva conoscere la storia di Yvonne? Fin dal primo momento in cui l’abbiamo incontrata in Cinder’s flame avevo immaginato che fosse un personaggio con un background di tutto rispetto fatto di sofferenze e soprusi ed era nata in me la voglia di prendere a legnate sui denti il fu conte di Melville.
E poi parliamo di Adrian? No, davvero, parliamone! Io mi chiedo, ma perché tutti i personaggi di carta sono così… così… boni? Con grandi sentimenti, milionari e… boh chi più ne ha più ne metta. Penso che Adrian farà parte del mio harem.
Quindi libro altamente consigliato, la vostra Mal approva.
“… perché Adrian Myers è passione e controllo, durezza e indulgenza, dominio e tenerezza. È mille uomini in uno, e sono tutti miei.”
Alla prossima
Un saluto dalla vostra Mal