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Recensione: “The first man” di A.S. Kelly (serie From Connemara with love #2)

Buongiorno Fenici, oggi Mumù ci parla del nuovo libro di A,S. Kelly,  “The first man”

Shane

Sapete cosa vuol dire vivere come vivo io?
Essere costretto a non guardarlo, non toccarlo, non restare da solo con lui nella stessa stanza.
Non cercarlo, non volerlo.
Non amarlo.
Sapete cosa vuol dire fingere per tutta la vita di essere un altro? Sapete cosa vuol dire amare una persona che non vuole essere amata?
Ve lo dico io come ci si sente.
Vivi in un continuo tormento, sai di dover andare ma sai anche che se lo farai non potrai più tornare indietro.
E io non posso fargli questo.
Ogni giorno torno perché so che lui mi aspetta.
Ogni giorno gli prometto che non ci sarà un giorno in cui sarà costretto a fare a meno di me.

Andy

Sapete cosa vuol dire vivere come vivo io?
Essere costretto a non sfiorarlo, non baciarlo, non lasciare la stanza fino a quando c’è ancora lui.
Non respirarlo, non desiderarlo.
Non amarlo.
Sapete cosa vuol dire fingere per tutta la vita di essere un altro? Sapete cosa vuol dire amare l’unica persona che non ti è concesso amare?
Ve lo dico io come funziona.
Non sei in grado di sentire altro che lui, e ogni volta te ne vai consapevole di voltare le spalle all’unica cosa bella che hai nella vita.
Eppure lo fai lo stesso.
Ogni giorno me ne vado sapendo che lui resterà a guardare.
Ogni giorno gli chiedo di promettermi che non ci sarà mai un domani in cui mi priverà di lui.

Ed eccoci con un nuovo, e da parte mia attesissimo, appuntamento con A.S. Kelly, autrice che amo particolarmente. Sarà il modo in cui racconta una storia, o il modo in cui riesce a tirar fuori tutti i miei sentimenti in una volta sola, facendomi passare dal riso al pianto e dal pianto al riso in poche battute, sta di fatto che ogni suo libro per me è una conferma della sua bravura; e per quanto in ogni sua opera si possa riconoscere la sua magica penna, non troverete mai due storie simili o due protagonisti con le medesime caratteristiche, in quanto a ognuno di essi conferisce tratti propri che difficilmente possono essere messi a paragone con altri. Non troverete quindi altri Evan, Jamie o Alex. Questo secondo capitolo della serie From Connemara with love affronta il tema dell’omosessualità, e lo fa in modo eccelso, riuscendo a farci battere il cuore, ma allo stesso tempo dandoci spunti di riflessione significativi; un connubio perfetto tra leggerezza e profondità.

I protagonisti sono Shane Johnston e Andy Veldons, titolare dell’omonimo pub che gestisce con il fratello Brian, punto di ritrovo cittadino e in particolare dei fratelli Johnson, Shane e Reid, di cui sono i migliori amici; e di Ellie e Alex Brennan, protagonisti del libro precedente. Una caratteristica peculiare di questa autrice e che i protagonisti dei vari libri che compongono le sue saghe, a differenza di altre autrici, non abbandonano mai dal tutto la scena, anzi, la loro presenza è molto viva; non si limita a raccontarti una storia, ma ti ci butta dentro, ti fa sentire parte di un gruppo, di una famiglia.

Shane e Andy si amano silenziosamente da ben diciassette anni, soprattutto a causa dei i timori di quest’ultimo circa le implicazioni che l’amarsi alla luce del sole in una cittadina così piccola possa comportare. Andy è un uomo duro, testardo e orgoglioso, soprattutto uno che non ama mettere i suoi fatti in piazza, ma è stato sufficiente lo sfiorarsi di una mano per far crollare in un attimo il castello di bugie e verità nascoste che i due hanno costruito negli anni; e da quando il vaso di Pandora è stato scoperchiato non c’è stato più alcuno scampo per Andy, nessun muro abbastanza grande dietro cui nascondersi.

Abbassa lo sguardo sulle mie mani ancora nella stessa posizione e poi vi poggia una delle sue sopra. Non lo guardo mentre mi parla, sono troppo impegnato a fissare l’immagine più bella che abbia mai visto.

“Non potrei sopportare che ti accadesse qualcosa.”

Ora mi sarà difficile fare il coglione.

Lascia andare lentamente la mia mano e si allontana; io pretendo che i polmoni si gonfino un paio di volte e poi mi giro verso sinistra, solo per rendermi conto che Alex mi sta fissando.

Non gli chiedo cos’ha da guardare e lui non mi chiede che cazzo è appena successo.

Entrambi sappiamo che è inutile.

Entrambi sappiamo che il mio enorme e ingombrante segreto è appena diventato anche il segreto di qualcun altro.

Per Shane, Andy è tutto, sin da quando a sedici anni ha capito che la sua vita aveva senso solo se c’era lui al suo fianco, e questo amore lui lo ha difeso strenuamente anche dalle reticenze di Andy, fino ad insinuarsi sotto la sua pelle.

I baci di Andy non sono facili da gestire, sono forza e prepotenza, desiderio incontrollato e impazienza. I baci di Andy sono intrisi di amarezza e di silenzi, sanno di notti strappate e di momenti sbagliati.

I baci di Andy sanno di bugie e sospiri trattenuti, di errori e di decisioni mai prese.

I baci di Andy sono dolore e rimpianto, sono ansia e frustrazione, sono disperazione e buio.

E li odi i baci di Andy, li odi così tanto che non puoi fare a meno di amarli.

I baci di Andy sono labbra e lingua e denti e foga e paura; sono passione e tormento, tutte cose che fanno male, tutte cose che voglio ancora, tutte cose a cui non rinuncerò mai.

Ma Andy non riesce a vivere liberamente questo amore, soprattutto per il rapporto che lo lega a Reid, fratello maggiore di Shane e suo migliore amico, ed è proprio a causa di questo legame che vive questa storia con angoscia e disprezzo verso se stesso, in biblico tra desiderio viscerale e sensi di colpa.

Tanti anni fa Reid mi ha chiesto di tenere un occhio su Shane, come amico, come un fratello maggiore, come un uomo che rispetta i legami che ha creato negli anni e che non farebbe mai nulla per venire meno alla parola data.

E io ce l’ho buttato un occhio su Shane. E poi li ho piantati entrambi i miei occhi su di lui. E poi ci sono state le mani e i baci e i morsi e gli affanni.

E poi ci sono stato io e poi c’è stato lui.

E poi ci siamo stati noi due insieme.

E poi non c’è stato più nulla.

Nulla che valeva la pena toccare.

Nulla che valeva la pena avere.”

A questo punto care amiche non vi resta che scoprire come si evolverà la storia tra i due.

In conclusione posso affermare, senza dubbio alcuno, che Antonella Senese, come un maestro d’orchestra, è riuscita a far suonare tutti gli strumenti dell’anima in maniera armoniosa, creando con la sua magica penna una sinfonia melodiosa capace si far sciogliere anche i cuori più duri.

 

 

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