Recensione “The Girl” di Abigail Barnette (serie The Boss #2)
Una passione travolgente. Un successo internazionale
Disoccupata, sola e disperata, Sophie Scaife sembra aver perso tutto. La sua relazione con il magnate dell’editoria Neil Elwood è in crisi e Sophie teme che dovrà affrontare la decisione più dolorosa della sua vita contando solo su se stessa. Ma quando una terribile diagnosi medica costringe Neil a tornare a Londra, la ragazza non ha dubbi, è l’occasione per mettere da parte orgoglio e prudenza e seguire l’uomo che ama. Nonostante le difficoltà del momento, Sophie e Neil riescono a tener viva la fiamma della passione: lei è determinata a eseguire ogni ordine del suo Signore senza alcuna riserva e le loro eccitanti fantasie diventano una straordinaria via di fuga da angosce e preoccupazioni. Anche se entrambi sanno che la loro felicità potrebbe essere di breve durata, perché Sophie rischia di perdere Neil, questa volta per sempre.
“The Girl” è il secondo libro della serie The Boss di Abigail Barnette, pseudonimo dell’autrice americana Jennifer Armintrout. Un libro diverso dal precedente, che non tratta solo scene ad alto tasso erotico e pratiche BDSM e D/s, in quanto parla di aborto, ma anche di cancro. Quando mi sono approcciata a questo libro, mi ero aspettata molte versioni dopo il finale del precedente e tutte prevedevano una nascita.
La storia continua da dove si era interrotta, da una Sophie distrutta dall’ex e da una gravidanza indesiderata. Holli sta per partire per Parigi e non può certo occuparsi di lei, anche se le starà sempre accanto telefonicamente. Dopo l’appuntamento dal dottore e dopo aver tenuto in mano l’ecografia, tutto si concretizzerà. Notti insonni, pannolini da cambiare, biberon e pianti non sono un’opzione nell’universo dell’intraprendente Sophie.
Quando resti incinta del tuo ex capo miliardario, con il quale ti sei appena lasciata in modo alquanto ambiguo, hai bisogno della tua migliore amica per superare tutto.
Una disattenzione. Non hanno usato il preservativo solo per una volta e l’alcool ha messo fuori uso la pillola ed è bastato. Un bambino, anzi no, un feto. O almeno è come lo vede Sophie e vuole sbarazzarsene, abortire. Così incontrerà Neil di nuovo, per parlarne. Nel libro precedente lui aveva messo in chiaro le cose: niente bambini. O comunque questo è il motivo per cui ha lasciato la sua ex moglie, Elizabeth. Eppure, in questo caso, Neil lo vorrebbe tenere, perché lo vedrà sempre come un figlio che ha perso, poiché c’è già ed è stato concepito. Tuttavia, sosterrà la volontà di Sophie e la aiuterà ad abortire presso una clinica specializzata, perché la scelta è sempre della madre, alla fine.
Qualunque cosa stesse per dire, sapevo che sarebbe stata brutta, ma fu di gran lunga peggiore di quanto mi aspettassi.
“Ho il cancro”.
Insomma, le notizie brutte non vengono mai sole. Per me è stato davvero un libro molto pesante da leggere, per entrambi gli argomenti trattati. L’aborto, una scelta, che però l’autrice bilancia con i ricordi di Sophie di quando era un’attivista e bloccava le donne come lei che volevano abortire. Il cancro di Neil è stato più difficile come approccio, in quanto viene visto dal punto di vista di un uomo ricco che può permettersi ogni tipologia di cura, cosa che non accade ai comuni mortali. Inoltre, è appesantito dai pensieri di Sophie, che, a volte, pensa solo a come si sente lei nei confronti di tutto ciò che concerne la situazione: il non poter avere rapporti con Neil, il sentirsi sola, lui che la allontana, il vomito, la perdita di capelli, il continuo stare in ospedale.
In tutta questa pesantezza, prima della chemioterapia, c’è la presenza del Neil dominante e di una loro avventura parigina, dove la libido e il piacere arrivano a vette molto alte. Parigi e un club interessante. Un nuovo incontro: Emir.
Con le gambe serrate attorno alla vita di Neil non c’era molto che potessi fare se non tenermi mentre mi colpiva forte. Mi muovevo sulle sue anche, con il sedere che sbatteva contro il muro quando mi tirava con violenza avanti e indietro sul suo cazzo. Inarcai la schiena, sforzando di premermi più forte contro di lui.
Questo momento prima della tempesta permetterà a entrambi di ricordarsi la loro grande affinità erotica. Inoltre, in privato, Neil sarà sempre il suo Dominatore. Una sottomessa che per mesi non potrà avere ciò che più brama, ovvero la frenesia del sesso, ma anche l’attesa e il dolore prima di esso.
Come nel libro precedente, le scene erotiche sono sapientemente dipinte dalla penna dell’autrice, però i temi trattati non mi hanno permesso di godermi questo libro, che ho trovato pesante e lento.
Una nuova città in cui vivere: Londra. Così come nuove vette da raggiungere nell’editoria con un libro su Neil. Quale sarà il futuro di Sophie? E Neil come ne uscirà? Guarirà del tutto?
recensione a cura di