Recensione: “In the line of duty” di Mya McKenzie (Redemption Series Vol. 3)
La vita non è stata generosa con Jack Wade.
Costretto a contare soltanto sulle proprie forze per sopravvivere alla strada, è cresciuto senza affetti, senza una guida, senza sapere cosa significasse amare. La prima volta che ha aperto il proprio cuore a qualcuno si è ritrovato, ferito, di nuovo solo. Ma, invece di piangersi addosso, ha imparato dai propri errori, ha tentato di riallacciare i rapporti, ha provato a riscattarsi da tutti gli sbagli commessi. Però, la vita è una gran bastarda alle volte. E la sua non gli ha certo teso la mano, non gli ha reso le cose più facili. Al contrario, l’ha portato ha incrociare la strada di una potente organizzazione criminale, a scontrarsi con una famiglia spietata che l’ha privato degli affetti più cari. Ma Jack non ha mollato. Ha combattuto con tutte le forze per riconquistare e proteggere l’unica persona che abbia dato un senso alla sua esistenza. Ma la vita ingiusta e non fa sconti, tantomeno la sua. Ancora una volta l’ha messo di fronte a un ostacolo immenso, smisurato, il più difficile che abbia dovuto affrontare. Perciò ora Jack si trova a un bivio: può piegarsi a quella sorte avversa che sembra accanirsi contro di lui o tentare di pareggiare il conto con coloro che l’hanno messo in ginocchio e prendersi quella rivincita che insegue fin dall’istante in cui è venuto al mondo.
Avevamo lasciato Jack ferito e incosciente, dopo che un Killer, mandato da Pavel, aveva teso un agguato a lui e Gwen e, quest’ultima, era stata colpita più volte. Ora lo ritroviamo nello chalet che ha ereditato da sua madre Isabel, solo e in attesa che i restanti membri dell’organizzazione vengano per finirlo. Dopo aver saputo che Gwen non è riuscita a farcela, la vita per lui non ha più uno scopo e le sue giornate sono una continua sequela di azioni compiute per non pensare. È stato messo a riposo dall’FBI perché non è riuscito a passare i test attitudinali psicologici, troppo prostrato e incapace di reagire. Ora, si fa aiutare da Jane, una terapeuta da cui si reca ogni volta che la tristezza e il ricordo della donna amata lo assale. Ma neppure con lei riesce ad aprirsi e la terapia è ben lontana dal funzionare. E’ in queste condizioni che lo trova Alek, venuto per convincerlo a tornare al lavoro; Jack non lo ascolta nemmeno e si rifiuta anche di prendere in considerazione l’idea: ormai nulla più gli importa della sorte dei fratelli Hunyadi. Non scende in paese quasi mai, neppure per fare la spesa, ed è in questo modo che conosce Nathalie. Sostituisce il padre per le consegne e, con il suo irruente cane, risveglia in Jack il ricordo di Elsa, la cagnolina che lui e Gwen hanno tanto amato e che ha perso lo stesso giorno dell’agguato. Nathalie, giovane e molto carina, rimane affascinata da Jack e non perde occasione per corteggiarlo, nonostante lui tenti di resistere. La dolcezza della ragazza incrina la sua corazza. Frequentare la giovane gli fa bene e il suo dolore per un poco si attenua, ma la visita di Tyler, il suo collega dell’FBI e ora diventato capo unità, cambia ancora una volta la vita di Jake. Gli agenti che si sono occupati dell’operazione, che ha portato all’arresto di alcuni personaggi importanti dell’organizzazione, sono sotto attacco. Alcuni di loro hanno subito agguati e ferimenti, altri sono stati uccisi insieme alle loro famiglie. La famiglia Hunyadi ha sicuramente un informatore nelle forze di polizia e si sta facendo vendetta. Jack sa di dover prendere una decisione e, si convince ancor più di questo dopo il rapimento di Nathalie che gli uomini della famiglia Hunyadi hanno preso di mira dopo averla vista in compagnia di Jack. Il giovane riesce a salvarla e, dopo aver passato con lei una notte di passione, parte per tornare a Tampa esortando Nathalie a stare lontano da lui e a rifarsi una vita. Ma una volta tornato al lavoro, Jack si rende conto che la giovane è ancora in pericolo: ormai la conoscono. Per metterla al sicuro, la porta a vivere con lui nell’appartamento che gli hanno assegnato. Le indagini proseguono senza sosta, ma Jack sembra incapace di fermare la sua furia quando si trova al cospetto dei membri dell’organizzazione, tanto che per evitare di uccidere il fratello Hunyadi più giovane, Pavel, Tyler sarà costretto a rivelare a Jack un segreto accuratamente custodito. Un segreto che, da una parte, rende Jack per un attimo al colmo della felicità, ma dall’altra lo scaraventerà ancora una volta in un mare di problemi: a volte anche l’amore più forte non basta, le persone mutano, le situazioni cambiano e il nostro Jack conoscerà ancora dolore e paura prima di poter mettere la parola fine alla sua incredibile storia.
Adrenalina allo stato puro, è questo che ci regala Mya in quest’ultimo capitolo, assieme ad un nuovo bel personaggio, Nathalie che aiuterà tanto Jack, prima facendolo tornare alla vita e poi aiutandolo a scoprire, grazie alle sue abilità, chi sia il personaggio che ha tradito tutti loro. Anche Aida (Cherry), la ragazza che Jack ha aiutato e che l’aveva tradito nel peggiore dei modi, qui avrà il suo riscatto e si farà perdonare l’egoismo dei precedenti libri. Ma è Jack, che ancora una volta spicca su tutti: un Jack che all’inizio del libro sembra solo aspettare la morte e poi cercarla, lanciandosi in situazioni pericolose pur di vendicarsi, comportandosi poi per qualche attimo come il ragazzo pronto a tradire e fuggire, che abbiamo conosciuto in “Ghost Love”, per poi cambiare ancora. Ed è quest’ultima trasformazione, la più potente, quella di un uomo disposto a tutto pur di proteggere le persone a cui tiene, disposto a sacrificarsi per loro. Ma non è disposto ad arrendersi, perché adesso lui non è più il ragazzo egoista di prima, la persona che fugge le sue responsabilità: ora nella sua vita ha tanto da proteggere, e non può permettersi di perdere. Un susseguirsi di tradimenti, colpi di scena e azione che avvincono il lettore, quasi timoroso di scoprire cosa l’autrice abbia in serbo per i suoi personaggi, a cui non risparmia nessuna sofferenza. Fino all’ultima pagina non si è sicuri di nulla. Due donne hanno un ruolo importante in questo libro e, nell’ultima parte, Mya gioca con la fantasia del lettore. Quale delle due rimarrà accanto al protagonista? Cos’è veramente accaduto alla resa dei conti? Una parte “suspense” veramente ben scritta, in cui niente è dato per scontato per un finale al cardiopalma, che chiude una trilogia che è andata in crescendo e ci ha donato personaggi davvero notevoli, e una parte più romantica che ci ha fatto soffrire e gioire senza aver mai un attimo di noia. Per le amanti del romantic-suspense, un’autrice da scoprire che non deluderà.
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