Recensione: “The Royal Trials: l’Impostore #1” di Tate James
The Royal Trials – Il cercatore #2 – Recensione QUI
Tre prove. Tre settimane. Tre Principi Reali.
Doveva essere un compito facile per un’abile ladra come Rybet Waise, irrompere nel palazzo reale e salvare il suo amico destinato al patibolo. Ma quando Rybet, si qualifica per sbaglio al Torneo, non ha altra scelta se non quella di andare fino in fondo. Un sottile velo di glamour ed eleganza dettati dall’etichetta, nasconde la vera natura del Torneo. A porte chiuse le prove sono brutali e sanguinose. Sotto le luci della ribalta e obbligata a competere con le favorite del regno, Rybet si ritroverà a stringere strani legami con alleati improbabili. Ma c’è qualcuno che non si fermerà finché non la vedrà fallire, dopotutto lei è soltanto una stracciona dello Stagno.
I Principi possono anche andare al diavolo: Rybet farà tutto ciò che è in suo potere per sopravvivere e arrivare illesa al Golden Ball.
Per soli adulti
Ben trovate care Fenici, quest’oggi parleremo di un romanzo che mi ha colpito sin da subito per i toni vivaci e dinamici; una storia d’amore e d’avventura, dai toni a volte crudi e un po’ drammatici.
Rybet è una ragazza dello stagno, un luogo in cui le persone che non hanno niente, trovano rifugio e protezione, ma che vengono nello stesso tempo sfruttate da colui che si è autoproclamato sovrano del luogo: Bloodeye. Abile nel furto e nell’eseguire dei piccoli crimini, fin da piccola la nostra protagonista viene sfruttata dal losco individuo, e insieme a lei anche i numerosi orfani trovati a vagare nella zona malsana. Un tempo residenza di lusso, Lakehaven subisce un drastico cambiamento a seguito dell’avvento dell’epoca oscura, che segna la sparizione della magia. Da quel momento in poi, diviene la residenza dei poveri individui caduti in disgrazia. Ma quello non rimane un fatto limitato a quella sola zona. Molte regioni subiscono lo stesso trauma, a seguito della scomparsa dei legittimi sovrani detentori della magia. grazie all’aiuto dei nuovi principi la peste viene fermata, ristabilendo l’ordine nel regno. Purtroppo, la situazione rimane ancora in stato precario, per questo qualunque piccola mancanza viene punita con la morte. Quel giorno la città è in festa, è in atto una selezione delle nobildonne che parteciperanno a un torneo molto importante all’interno del palazzo. Il piccolo Flick, accompagnato da Rybet, doveva, con l’occasione, dimostrare di essere pronto all’arte del borseggio. Il bersaglio: uno degli inviti in possesso delle guardie reali. Purtroppo il bambino, colto sul fatto, viene arrestato. Rybet cerca di liberarlo, ma viene fermata da dei ragazzi, che scopre essere i conclamati principi del regno. Da quel momento il loro destino s’intreccia, catapultando sotto mentite spoglie la nostra protagonista all’interno del torneo. Ma la sfida si rivelerà più ardua che mai, mettendo in varie occasioni in pericolo la sua vita.
Devo dire che la trama, dall’apparenza così semplice, si complica parecchio andando avanti con la lettura. La storia diventa sempre più entusiasmante, rivelando sfaccettature impreviste e cariche di suspense. Non si tratta di un semplice romance, ma anche di un noir. Mi è piaciuto molto il modo in cui s’intreccia il legame (con chi? Flick?) della protagonista, che per salvare il suo protetto, si cala nei panni di una nobildonna, Callaluna, insieme con i protagonisti maschili. Ho adorato soprattutto il personaggio di Ty forte, ma sensibile, dall’animo in fondo tenero e protettivo. La storia è a tratti fantasy, ma ha qualche spunto fantascientifico, come se la tragedia che li ha travolti sia dovuta a un qualche tipo di cataclisma poco chiaro. Si esce fuori dal solito cliché visto e rivisto delle classiche storie d’amore, lasciando spazio a un contesto un po’ più vivace. Sono molto ansiosa di sapere qualcosa di più sulla storia del regno, che promette di essere davvero entusiasmante. Il romanzo si conclude con una buona suspense, lasciandoci con il fiato sospeso. Non vedo l’ora di leggere il seguito. Consiglio questo libro, da ragazzi dai sedici anni in su.
Buona lettura, fenicette!