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Recensione: “The Sinner” di Amanda Stevens (La signora dei cimiteri vol. 5)

 

 

Sono Amelia Gray, la Signora dei Cimiteri. La mia professione è restaurare cimiteri abbandonati, ma il mio vero talento è svelare i segreti lasciati dietro di sé dalle anime dei defunti. Solo così loro smetteranno di tormentarmi. Ora che Devlin se n’è andato, ho accettato un nuovo incarico nel cimitero di Seven Gates. Il mio lavoro, però, si complica in seguito al ritrovamento di un cadavere abbandonato sopra una tomba e, mio malgrado, mi ritrovo coinvolta in una fitta rete di inganni e misteri. Smascherare il colpevole diventa un’impresa di ora in ora più difficile dato che nulla è davvero ciò che sembra e l’unica persona di cui mi fidavo si rivela essere una minaccia mortale.

Amelia Gray è sola. Sola come è stata per quasi tutta la sua vita. Devlin ha lasciato la polizia di Charleston, ed è tornato in seno alla sua ricchissima famiglia: da mesi non dà più sue notizie. Per allontanarsi dalla città ed evitare di incontrarlo per caso, Amelia ha accettato di restaurare il cimitero di Seven Gates, ma durante il suo lavoro sente come una presenza che la sorveglia di continuo, qualcosa che non sa definire e che un pomeriggio la conduce in una zona boschiva adiacente la palude.

Lì, in cerchio, trova dodici tombe molto particolari: sopra ognuna è infissa una gabbia, un modello di sepoltura che Amelia ha già visto, ma che non è mai stata usanza del luogo. Veniva usata, infatti, in epoche passate, dove la gabbia veniva posta per qualche tempo sulla tomba, onde evitare che i cadaveri venissero esumati per finire sui tavoli degli anatomisti. Ma queste non solo sono disposte a cerchio e hanno lucchetti nuovi, ma in una di esse, attaccate alle sbarre, ci sono due mani femminili che hanno unghie spezzate e sono piene di graffi: mani che hanno scavato la terra nel tentativo di uscire e si sono poi trovate prigioniere di una gabbia. Una giovane donna è morta sepolta viva e qualcosa ha fatto in modo che Amelia la trovasse. Da questo momento in poi, per la giovane, è un tuffo in un incubo senza fine.

Le gabbie potrebbero infatti contenere i resti dei seguaci di uno stregone di grande potere, Atticus Pope. Pope e la sua gente, vent’anni prima, terrorizzavano tutta la cittadina: il loro potere derivava da abbiette cerimonie, in cui giovani donne venivano torturate e smembrate a poco a poco, perché il loro dolore e terrore alimentava la magia nera che Pope usava. Il loro regno era finito quando Darius Goodwine (il potente stregone con cui Amelia ha fatto un patto per salvare Devlin) ha richiamato su di loro l’attenzione dei membri della Congè. Ed è così che Amelia scopre un nuovo pericolo: l’Ordine Della Bara e dell’Artiglio di cui sospetta faccia parte anche Devlin.

In realtà non sarebbe che un primo passo verso un’organizzazione ben più potente, che dall’Ordine Della Bara e dell’Artiglio attinge ai membri più promettenti, facendoli poi diventare parte della Congè. Quest’ultima ha un unico scopo: eliminare tutto ciò che ha attinenza con la magia ed esula dalla normalità. Se uno di essi scoprisse il potere che Amelia esercita sul mondo dei morti, la ragazza sarebbe in pericolo gravissimo. Pope è stato sconfitto, ma la Congè non è stata in grado di capire che il suo potere era immenso e che la sua anima nera era già trasmigrata in un nuovo corpo. Ora lo stregone è tornato per vendicarsi di coloro che lo hanno ucciso e la giovane donna senza nome, che porta sul corpo uno dei tatuaggi della Congè, è forse solo la prima ad aver pagato. Darius è tornato in spirito per aiutare Amelia e riscuotere il debito che lei aveva nei suoi confronti, Pope infatti non solo ha la possibilità di impossessarsi di un nuovo corpo, ma se avesse il cuore della figlia di Darius, nella cui famiglia c’è un potere che equivale il suo, avrebbe anche la possibilità di diventare immortale. Amelia deve perciò salvarla uccidendo Pope e impedendo questa volta che la sua anima possa impossessarsi di un nuovo corpo, o per tutti loro sarà la fine.

Mai come ora, Amelia deve contare solo su stessa: Devlin è lontano e, se davvero ora fa parte della Congè, possibilità che Darius ha ventilato, è anche il suo peggior nemico. Di Darius non ci si può fidare, i suoi piani sono sempre oscuri. Il detective Kendrick è un’incognita. Bellissimo e affascinante, Amelia prova una strana attrazione per quest’uomo che sente affine e il detective sembra realmente intrigato da lei. Eppure la giovane sente di non potersi fidare. Chi è Kendrick davvero? È un membro della Congè che la sta valutando? O solo un uomo che, come lei, ha sempre vissuto solo per nascondere la sua vera natura? E di chi è la voce che la sta proteggendo avvisandola del pericolo?

In questo nuovo episodio che ci avvicina sempre più alla fine, l’atmosfera è intrisa di pericolo. Amelia sta affinando i suoi nuovi poteri e si trova a combattere con un’anima oscura in grado di manipolare la mente e la materia. Ma ora non solo i fantasmi sono suoi nemici, sulle sue tracce c’è anche un’organizzazione di fanatici e attorno a lei molti personaggi davvero interessanti, che rendono la storia unica e intricata. Oscuri incantesimi, ragazzine uccise in sacrifici empi che chiedono giustizia, buie cisterne dove le vittime potevano solo aspettare la morte e una palude in cui riecheggia una nenia foriera di terrore. Un romanzo dall’impronta gotica che ancora una volta esalta lo stile inconfondibile della Stevens, che con questa serie ci ha regalato un meraviglioso personaggio e una delle trame più originali mai scritte. Manca un solo libro alla fine, l’ultimo capitolo in cui finalmente sapremo se davvero Devlin è perduto per sempre, o se invece in qualche modo il suo comportamento è dettato dall’amore. Riuscirà Amelia a scoprire il segreto della chiave di sua nonna Rose? È davvero la sua unica possibilità di tornare a essere solo una persona normale, distaccata per sempre dal mondo dei morti? Lo sapremo solo in “The Awakening”, in cui le sue avventure finiscono. Davvero un bel libro, anche se non per tutti, ma se avete amato i precedenti, questo è davvero imperdibile. E con questa uscita diamo anche l’addio alla collana Bluenocturne, che ci ha dato tanto belle serie e ci ha fatto conoscere autori davvero meritevoli: spero solo che almeno per le serie, che come questa mancano di poche uscite, ci sia la possibilità di finirle, anche se solamente in ebook, nella collana eLit. Sarebbe davvero un peccato lasciarle incompiute.

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