Recensione: “Thunder (Serie Club Motociclistico della Fratellanza Selvaggia #3)” di Jasmine Wylder
Buongiorno Fenici, oggi SimoG ha recensito per noi il libro “Thunder (Serie Club Motociclistico della Fratellanza Selvaggia #3)” di Jasmine Wylder
Tra Amore, Lussuria e Onore
Odio questo buco infernale chiamato Coalfell.
Odio il mio lavoro di ballerina esotica.
Me ne sarei andata da tempo, se non fosse per il mio cocciuto padre malato.
Non appena avrò abbastanza soldi, lascerò questa fogna.
Avevo un piano, ma era destinato a fallire.
Non avevo calcolato di finire testimone di un omicidio.
Di rimanere invischiata con la Fratellanza Selvaggia.
Di essere tenuta prigioniera da Thunder, il capo MC locale.
O, ancora peggio, di sentirmi attratta da lui.
Devono essere quel corpo scolpito dai muscoli e quei penetranti occhi di acciaio a provocare i miei istinti ferini, permettendo ai miei bisogni di scatenarsi.
Sono sicura che lui prova lo stesso — a questa gattina non è certo passato inosservato.
A parte questo, lui è un burbero, freddo mutaforme lupo che si libererebbe di me in un batter d’occhio.
Ma ora c’è qualcosa di più grande in corso.
Qualcosa di personale per lui.
Qualcosa che ha a che fare con vampiri e battaglie.
La mia unica speranza è di uscire viva da questo casino.
(Fonte: Amazon)
Questo è il terzo libro della serie “Club Motociclistico della Fratellanza Selvaggia”.
I protagonisti principali sono Melanie e Zane, entrambi mutaforme, lei in gatto e lui in lupo.
Melanie è presente fin dal primo libro della serie, come migliore amica di Ava, la protagonista in “Tornado”, e informatrice della polizia in “Blizzard”. In entrambi i libri precedenti devo dire che il personaggio non mi è per nulla piaciuto. Viene descritta come una ragazza lamentosa e paurosa che ignora totalmente l’esistenza dei vampiri. Facendo parte però della vita di Ava, compagna del capo della Fratellanza Selvaggia della sua città, assiste a episodi di attacchi di vampiri, fraintendendo sempre la situazione. È fermamente convinta che la Fratellanza sia una gang pericolosissima, la causa di ogni male in città. Anche all’inizio di questo libro il suo personaggio non fa un grande salto di qualità. Infatti, uscendo dal suo secondo lavoro come spogliarellista, incappa in due membri della Fratellanza Selvaggia di Coalfell che stanno uccidendo un vampiro. Credendo di assistere all’omicidio di un normale cittadino, comincia a urlare e chiedere l’aiuto della polizia. I due mutaforma la catturano per evitare di farsi scoprire. È infatti in vigore un patto tra loro e i vampiri, secondo cui i membri della gang non possono uccidere quest’ultimi, a meno che non stiano cacciando al di fuori dei territori a loro concessi. Per evitare una punizione da parte del loro capo, valutano se ucciderla o meno. Melanie giustamente spaventata, cerca di fuggire mutando in gatto, ma alla fine i due riescono a catturarla e decidono di portarla a Zane, capo della Fratellanza Selvaggia della città di Ivywood. Lui era già apparso in “Blizzard”, come capo gang supersexy e divertente, aveva aiutato Val nel difendersi dagli attacchi dei vampiri. Zane rimprovera duramente i due rapitori ma decide di tenere prigioniera Melanie in casa sua, per lo meno fino a quando non prenderà posizione rispetto alla sorte della ragazza. Lei tenta di tutto per scappare, mettendo in scena gag divertenti! A un certo punto Melanie cambia idea sul suo “aguzzino”, vedendo in lui lo stesso destino che era stato imposto a lei. Zane deve occuparsi di una madre anziana, proprio come lei con suo padre, bisognoso di cure al punto, da dover lavorare non solo come cameriera ma addirittura come spogliarellista. Melanie e Zane sono fortemente attratti l’una dall’altro, ma si tengono a distanza. Uno scontro con un vampiro li aiuterà a trovare una sintonia. Eldric, questo è il suo nome, si presenta in casa di Zane rapendo sua madre. Sembra sia una vecchia conoscenza, infatti, ricatta Zane chiedendogli ancora un sorso del suo sangue. Per evitare che sua madre venga uccisa, lui accetta, ma il vampiro lo infetta con il suo veleno, per evitare di essere seguito. Zane è costretto a liberare Melanie e chiedere il suo aiuto. Lei vince la propria reticenza e lo aiuta succhiando via il veleno. Dopo questa esperienza Melanie deve quindi fare i conti con la forte attrazione che prova per Zane. Lei è vergine e per una buona parte del libro tende a fare la “ritrosa”, mentre la sua parte di gatta mutaforma ha pensieri molto più peccaminosi! Dato che l’avvelenamento da vampiro scatena un forte bisogno di sesso nei mutaforma, Melanie si sacrifica per la causa e passa una notte stratosferica con Zane, che, diciamolo, ce la mette proprio tutta per rendere la sua prima volta strepitosa.
La frase che lei usa per descrivere la performance ad Ava rende perfettamente l’idea:
“Oh Mel…” Ava sospirò.
“Come ti senti?”
“Meravigliosamente, in realtà. Non ho mai pensato che la mia prima volta sarebbe stata da una botta e via, ma senti questo. Io, sai, sono venuta tipo una dozzina di volte. Ho persino dimenticato il mio nome, nel frattempo. È stato fantastico, Ava.”
Direi che Zane si merita tanto di cappello e pacca sulla spalla!
La storia tra mutaforma e vampiri in questo libro non si evolve particolarmente, anche se si scopre il motivo per cui i vampiri ultimamente possono uscire alla luce del sole.
C’è qualche indizio nei discorsi del vampiro Eldric che sembra portare a sviluppi interessanti in questa faida tra le due specie, pare quasi un trucco dell’autrice per invogliare a proseguire con la lettura dei prossimi volumi. Devo dire che questo espediente mi è piaciuto, amo particolarmente che le storie dei personaggi s’intreccino tra loro. Bisogna anche dire però, che chi cerca una storia autoconclusiva, anche se all’interno di una serie, probabilmente resterà deluso, infatti senza aver letto gli altri libri, è molto difficile contestualizzare il tutto.
Complessivamente il libro mi è piaciuto abbastanza, non ho apprezzato il personaggio di Melanie ma ho adorato Zane. Come negli altri libri della serie, sembra sempre che manchi un approfondimento sia della storia in sé, che dei personaggi, basterebbe poco per mettere questa serie al pari di serie urban fantasy più note.