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Recensione : “Ti sto guardando” di Teresa Driscoll

 

 

 

Durante un viaggio in treno Ella Longfield nota due uomini che flirtano con delle adolescenti. Inizialmente non dà molto peso alla cosa, ma quando comincia a mettere meglio a fuoco la situazione il suo istinto le dice che dovrebbe intervenire. È sul punto di chiamare aiuto quando qualcosa la ferma. Il giorno successivo, al risveglio, scopre che Anna Ballard, una delle ragazze del treno che l’aveva colpita per i suoi splendidi occhi verdi, è scomparsa. Trascorso un anno, Ella non ha ancora trovato il coraggio di perdonarsi, ma c’è anche qualcun altro che non ha dimenticato. Ella inizia infatti a ricevere inquietanti lettere piene di minacce. Lettere che le fanno temere per la sua stessa vita. È la paranoia a convincerla che persino le persone che la circondano sappiano qualcosa di cui lei è all’oscuro? L’unica cosa certa è che qualcuno la sorveglia e sa sempre esattamente dove si trova. Perché la sta guardando. La sta guardando.

Sono stata attratta subito da questo libro che già dal titolo, prometteva un interessante viaggio nella psiche umana. Infatti ‘Ti sto guardando’ non è altro che una premessa di una delle grandi fobie che sconvolge un po’ tutti noi: lo sconosciuto che ci osserva.

Pur partendo da una situazione insolita la scrittrice a fine libro, confessa che l’episodio del treno è stato un evento reale. Incuriosisce questo nuovo modo di porsi con un thriller. Non una narrazione impersonale fatta in terza persona dalla voce fuori campo, ma una sorta di diario espositivo fatto a più voci da tutti coloro che sono interessati e toccati dalla vicenda.

Si inizia con Ella, fioraia esperta e talentuosa, donna e mamma quarantenne, che durante un viaggio in treno, annoiata da un libro e una rivista comprati alla stazione più per noia che per interesse, viene distratta dall’arrivo all’ultimo secondo, di due ragazzi che portano con sé due sacchi neri, quelli della spazzatura.

La cosa la incuriosisce in quanto insolita e ancor di più, quando nota che i due giovani si rianimano per l’arrivo in vagone di due ragazzine di circa sedici anni, con cui attaccano discorso. Sono le loro parole semplici, eppure così anomale, a sconvolgerla, quando si presentano alle due giovani: sono appena usciti di prigione e i sacchi contengono i pochi averi in loro possesso.

L’animo di madre, anche un po’ borghese e benpensante di Ella, improvvisamente si mette sugli attenti, immedesimandosi nei genitori delle due ragazze, mentre il senso di protezione nei loro confronti aumenta di momento in momento. Ha un figlio della stessa età: permetterebbe a lui di frequentare due persone così? Certo, hanno scontato la loro pena, ma non si sentirebbe al sicuro soprattutto quando sente le ragazze affermare che sono alla prima uscita fuori casa, da sole, a Londra. Comincia rimuginare sulla cosa e cerca un escamotage per poter parlare con una di loro. Trova l’occasione in Sarah, la più spigliata, che segue quando si alza per andare in bagno, accompagnata da uno dei ragazzi, ma quando arriva nei loro pressi, scopre che i due giovani si sono trincerati nel piccolo locale per fare sesso.

Sconvolta da quella che aveva giudicato ‘una brava ragazza’, si allontana in fretta, vergognosa per ciò che ha sentito, ma soprattutto rimproverandosi di essersi immischiata in qualcosa che non la riguardava. Va a sedersi nel fondo dello scompartimento, cercando di relegare la sua infruttuosa esperienza al fondo della memoria e dedicandosi al motivo del suo viaggio.

Fino al giorno dopo… quando scopre che una delle ragazze, ossia Anna, la più bella, la bionda dal sorriso solare, è scomparsa.

Contatta subito la polizia, pentendosi di non aver avvertito le famiglie come era stato il suo primo pensiero del giorno precedente. Ma da quel momento, inizia il suo calvario.

Sì, perché le famiglie incolpano lei della scomparsa della giovane, in quanto se fosse intervenuta per tempo, Anna non sarebbe sparita.

Passa un anno da questo evento e, alla cerimonia commemorativa, cominciano a verificarsi una serie di episodi che coinvolgono tre persone a lei care: Ella, il padre di Anna e Sarah. Si comincia a scavare nelle loro vite e si comprende che impatto ha avuto questo episodio sulle loro esistenze.

Devo ammettere che questo libro ti trascina in una spirale senza fine. Non riesci a staccarti, a non partecipare ai sentimenti dei vari personaggi, sentendoli sulla pelle, entrando nel loro intimo, scavando con loro in quelli che sono i segreti più nascosti.

Non si scopre tutto in fretta, questo viaggio nell’Io segreto è più di una ricerca, più di una scoperta, a volte atroce, a volte sconvolgente.

Si entra nell’animo umano, nelle mille sfaccettature che esso assume a secondo del momento e della persona con cui si interagisce e alcune situazioni che potevano sembrare semplici, futili, persino inutili, segnano la vita degli altri, per sempre.

Impareremo a conoscere Anna nei ricordi degli altri, la madre, la sorella, gli inseparabili amici. La sua lunga storia di amicizia e competizione con Sarah, i loro sogni, le loro paure, fino a comprendere chi fossero, quando ormai non si sa più nulla della sorte della ragazza scomparsa.

Almeno, fino al colpo di scena in cui ritrovano Karl, il suo presunto rapitore!

E non dico altro, perché altrimenti, che thriller sarebbe?

Vi avverto solo che questo è un libro ‘narrante’, non saprei come altro giudicarlo, nel senso che è diverso dal solito genere. È leggero, scorrevole, intenso, mai cruento, anche nei momenti cruciali.

L’autrice ha ordito una trama complicata, ma geniale, intessendola di racconti e momenti che fanno sembrare tutti molto umani, persino l’insolito personaggio che guarda le sue vittime e trama nell’ombra.

L’inquietudine dura per tutta la narrazione, sottile, tenendo col fiato sospeso e con il desiderio di capire, sapere, guardare con i nostri occhi.

Una finestra privilegiata che l’autrice garantisce, soprattutto nelle scene comuni, come quelle di Ella e i suoi fiori, una meravigliosa carrellata nel mondo colorato e professionale di questo lavoro, che alla fine ci regala un momento davvero commovente.

Vi consiglio di leggerlo, perché non è violento, ha note drammatiche ma anche tanti motivi per cui apprezzare la vita e quello che ci viene offerto.

Buona lettura!

Recensione a cura di:

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Voto Tracy 5

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