Recensione: Trapper – Il cacciatore dell’Alaska di Azalyne Margot
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Autrice: Azalyne Margot
Genere: Romance contemporaneo
Editore: Cherry publishing
Data di pubblicazione: 15 dicembre 2024
Un romance dove il rispetto per la natura si fonde con il viaggio interiore dei protagonisti, in una storia che parla di riscatto, amore e crescita personale.
Per Agata Leroy, giovane giornalista piena di energia, la vita ha preso una piega difficile: il suo fidanzato la tradisce, e il suo capo le impone un ultimatum. O parte per l’Alaska per scrivere un reportage sugli usi e costumi degli Iñupiat, il popolo nativo del luogo, oppure perde il lavoro. Senza alternative, Agata accetta, nonostante non abbia mai messo piede in terre così remote e gelate.
In Alaska, Agata si trova a convivere con Flynn Johnson, un trapper tanto affascinante quanto burbero, abituato a una vita solitaria e ben poco incline a condividere i suoi spazi, specialmente con una giornalista bionda e testarda come lei. Le scintille tra i due sono inevitabili, mentre tempeste di neve e orizzonti sconfinati fanno da sfondo al loro scontro di caratteri.
Nel gelo dell’Alaska, Agata imparerà a credere in se stessa, mentre Flynn dovrà fare i conti con le sue paure e abbattere le barriere che lo tengono distante dagli altri. Dietro il suo carattere ruvido si nasconde un passato che lo tormenta, e Agata è determinata a scoprire cosa lo rende così restio a lasciarsi andare. Ma riuscirà a sciogliere il cuore del cacciatore prima che le loro strade si separino?
Un romance che ci porta alla scoperta di uno stile di vita in comunione con la natura, dove il freddo delle terre selvagge si intreccia con il calore dei sentimenti, in una storia di crescita personale e amore che sfida ogni barriera.
Prima scopri che il tuo fidanzato, con il quale stai insieme da ormai cinque anni, ti tradisce e poi il tuo subdolo capo ti chiama per dirti che devi volare in Alaska per scrivere un articolo sul popolo Iñupiat. Ci può essere qualcosa di peggio? Certo, scoprire che per le prossime tre settimane dovrai vivere isolata dal mondo e circondata dalla neve insieme a un burbero mozzafiato. Questa è la sfiga di Agata (che poi tanto sfiga non è visto il marcantonio che si ritrova vicino xD) Flynn, il nostro figo di turno, non renderà di certo la vita facile a questa ragazza di città che pensava di andare in villeggiatura, ma con il tempo resterà piacevolmente colpito dal carattere della signorinella. Complici panorami spettacolari, natura incontaminata, un castoro ladro di magliette, un malamute dolce e coccoloso e le tempeste che imperversano, qualcosa sembra scattare tra Agata e Flynn. Entrambi però sono decisi a reprimere quanto più possibile i loro sentimenti e infatti la storia faticherà a sbocciare, soprattutto perché Flynn ha paura di mettere nuovamente a repentaglio il suo cuore.
Ma questo mie care Fenici non è solo un romanzo rosa contemporaneo: è un inno a un’altra cultura, un distogliere gli occhi dallo schema e dalla routine in cui siamo abituati a vivere e che non ci fare rendere conto di ciò che stiamo perdendo. Una celebrazione della natura e dell’immenso rispetto che bisogna portarle quando raccogliamo i suoi frutti o cacciamo i suoi abitanti.
“So che è difficile,» mormora «ma voltando le spalle non rendi omaggio alla sua vita. Nasciamo e moriamo, è il ciclo perpetuo della vita. Questa lepre ci sfamerà, la sua pelle ci terrà al caldo, ed è per questo che devi rispettare la sua morte ringraziandola.”
Ma è anche un libro per mettere a nudo i propri sentimenti, imparare a vivere nel modo giusto ogni singolo momento insieme alle persone a cui teniamo, senza essere superficiali o egoisti
“No, ma trovo strano volersi isolare dal mondo in questo modo. Non ti manca uscire a bere qualcosa con gli amici, o mangiare fuori, o andare al cinema?»
Rido. «Queste sono le idee di chi vive in città! Quello che mi proponi è solo consumo. Socializzare è importante, ma fino a che punto siete davvero motivati dal desiderio e non dalle apparenze? Se si ascoltano attentamente le conversazioni, in genere l’io è centrale, onnipresente. Dov’è la semplice gioia di stare con qualcuno, di chiacchierare senza volersi prendere il merito di qualcosa? Quindi, per rispondere alla tua domanda: quando vedo gli amici, parliamo della vita che passa e siamo felici della serenità dell’altro.”
É un romanzo appassionante che tiene incollati alle pagine, a volte potrà sembrare lento, ma vi ricrederete quanto, scorrendo tra le pagine, leggerete l’eccitazione a stento trattenuta tra i due protagonisti, che culminerà in scene di sesso ben descritte e per nulla volgari bensì dolci e sensuali. Agata non si farà mettere i piedi in testa rimboccandosi le maniche, è autoironica e ben diversa da una principessina parigina con la paura di rompersi un’unghia. Flynn invece… è intelligente, un burbero ma tenero orso con il cuore spezzato che sa fare di tutto, soprattutto cucinare, è l’amante dolce e un po’ rude che tutte vorremmo. Il Pov è alternato tra i due protagonisti, i paesaggi e le scene sono ben descritte, e anche i personaggi secondari ben caratterizzati. Se proprio devo trovare dei difetti direi che c’è qualche refuso di troppo e che risulta poco approfondito l’elemento “trapper cacciatore dell’Alaska”.
Sicuramente è un libro che vi farà sorridere e anche riflettere, e sono felice di aver avuto la possibilità di leggerlo; fatemi sapere se siete d’accordo con me! Io mi fermo qui altrimenti sarei capace di dilungarmi per altre sei pagine!