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Recensione: “Travestimento d’amore (La rubrica di Lady Truelove Vol. 3)” di Laura Lee Guhrke

Titolo: Travestimento d’amore
Serie: La rubrica di Lady Truelove Vol. 3
Editrice: HarperCollins Italia
Genere: Romanzo rosa storico

Data di pubblicazione: 20 settembre 2019

Consigli d’amore (La rubrica di Lady Truelove Vol. 1)
Malintesi d’amore (La rubrica di Lady Truelove Vol. 2)
Travestimento d’amore (La rubrica di Lady Truelove Vol. 3)
Guaio d’amore (La rubrica di Lady Truelove Vol. 4)

Londra, 1893
Cara Lady Truelove, mio fratello e io abbiamo bisogno di una nuova madre, anche se nostro padre insiste nel dire che non si risposerà mai. Deve essere gentile, intelligente e amante dei gatti…
I suoi pestiferi figli potranno anche scrivere alla miglior dispensatrice di consigli d’amore di Londra, ma James St. Clair, Conte di Kenyon, sa bene che per domarli serve un precettore dalla mano ferma e dall’ineccepibile preparazione. Dovendo però partire con urgenza, è costretto ad assumere l’unico candidato disponibile, il giovane e all’apparenza sprovveduto Adam. Tornato dal viaggio, James scopre che la sua apprensione era più che giustificata: sotto gli abiti del nuovo dipendente si cela infatti nientemeno che una donna. Ma come licenziarla quando i gemelli hanno imparato così tanto da lei? E quando lui stesso sta scoprendo tutta la felicità che si nasconde dietro le seconde occasioni?

Buongiorno fenici, se siete appassionate di romanzi storici, allora conoscete Laura Lee Guhrke che nel campo è una veterana. Travestimento d’amore è ambientato in una Londra di fine ottocento bigotta e snob, molto ligia alle convenzioni sociali e l’autrice è veramente brava a sottolineare il caro prezzo che le donne a quell’epoca hanno dovuto pagare, attraverso le vicissitudini delle sue eroine.

La protagonista è Amanda Leighton, una donna di ventotto anni vissuta tra due continenti, l’America e l’Inghilterra, allevata con un’istruzione universitaria, che la rende alquanto una rarità per i canoni dell’epoca in cui si prediligeva un’educazione più tradizionale per le donne, destinate a essere solo mogli e madri. Per fortuna la lungimiranza del padre americano a renderla autonoma, attraverso l’istruzione, si è resa una scelta ottimale una volta rimasta orfana. Per sopravvivere si è data da fare lavorando assiduamente come insegnante, purtroppo ha dovuto pagare lo scotto del suo essere donna, subendo avance sgradite dai datori di lavoro e tempo addietro anche di essere disonorata. In verità aveva amato l’uomo al quale si era concessa come amante, ma quel sentimento era svanito il giorno in cui lo scandalo l’aveva colpita. Il matrimonio riparatore non c’era stato e quindi era stata abbandonata a se stessa e trattata come una sgualdrina. Che cosa inventarsi per lavorare e poter sopravvivere? Così la cara Amanda decide di travestirsi da uomo e diventare Mr. Adam Seton nelle veci di un professore che dimostra a malapena diciassette anni. Dal momento in cui si presenta per un colloquio di lavoro a casa del Conte James Kenyon, per Amanda o meglio Mr. Seton comincia la commedia.

Ma che dire dei due giovani protagonisti? I gemelli Colin e Owen sono i veri protagonisti del racconto, attirano l’attenzione del lettore per la loro arguzia e intelligenza, ma soprattutto per gli scherzi clamorosi che fanno a tutto il personale di servizio che si è avvicendato in quella casa.

I figli del conte sono orfani di madre e, con un padre assente per la maggior parte del tempo, i due ragazzini hanno urgente bisogno di educazione e una sana strigliata, così trovano nel giovane precettore pane per i loro denti. Come farà il nostro Mr. Seaton a farsi rispettare e ancor più mantenere il segreto sulla sua identità? Vi toccherà leggere il libro naturalmente.

Io l’ho trovato carino, un po’ lento nella narrazione anche se la trama del travestimento è sempre affascinante. Tutto sommato i ragazzini si possono considerare i veri protagonisti, perché con la loro energia e simpatia, sicuramente lasciano un messaggio di solitudine e bisogno di affetto che tante volte non si può comprare con tutto l’oro del mondo.

Ho preferito il personaggio di Amanda a quello di James, per la risolutezza e praticità che mancavano generalmente alle donne dell’epoca. Il conte è invece troppo fiacco e scontato, gli manca quel tocco in più che fino alla fine non ho trovato, ma questo succede sempre quando i protagonisti sono dei gentiluomini e non delle canaglie come piacciono a me.

Buona lettura.


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